551 MDX, GIUGNO. 552 Di Pexaro, di sier Zuam Moro, di 8. Chome è lì c non c zonto ancora li marani e homeni d’arme 25 et cavali lizieri 25 di Vitelli, aspetano li navilij. Item, è sta dal Signor e visitato, qual li ha ditto aver uno hreve dii papa lassi passar dite zente e cussi è sta proclamato per tutto. Item, dii zonzer la galia Capella ; cri zonseno a Rimano 400 lanze spagnole ben in hordine. Itern, uno mnran è zonto. Da Constantinopoli, di sier Andrea Fosco- lo, baylo, zontc eri sera, di 20 aprii. Chome si atendeno a fabrichar do lì et sono 50 milia persone che lavorano, si dice sarà compito a mezo lujo, il Signor à mandato a tuor li pavioni voi andar a Jayla; à ricevuto lettere di Corphù zercha i schiavi de All, scrive aver bisogno di danari e maxime per il presente si dia far a Achrnat bassà, justa il solito, prega sia electo il suo successor, et è tre zorni li pavioni fono mandati al Signor. Item, di lettere aule di schiavi di Ali, per lettere di Corfù, eie. Item, prega se li provedi di danari, non poi più. Item, dii zonzer nave con li fermenti, calla aspri 26 la mesura, si lieti non si a rii più carestia. Di Andernopoli, dii Valdrim, sccretario del baylo, di 23 aprii. Chome ha solicitato a li bassà a la Porta li pressidij, li hanno risposto non è tempo e si aspeti, e à ùto lettere essi bassà, dii sanzacho di la Valona, che la Signoria tralava pace col papa. Item, di Hongaria non è nulla, e a dì 19 zugno compie la pace con quel re, prima si converano risolver; il Signor va a Jayla, eie. Dii dito, di 25. Come li bassà à auto aviso di Bossina di la pace si tratava col papa e l’imperador. Item, hanno di Amasia eh’ el Sophì va con exercito contra el Zagilai, eh’ è quello porta la bareta verde, et è con exercito verso le porte Caspie. Item, dito sanzacho di Bossina li à scrito di la nostra armata zonta a Corfù. Item, a di 22 fo a la Porta, li bassà dissono non aver dito nulla. Item, non è stà tempo di parlar al Signor. Item, è morto......capitano di l’armada, qual si dice è stà morto da li janizari erano sopra dita armata, alcuni dicono che essi .janizari hanno amazato, et perhò hanno levato el si habi 270 amazato lui moderno por sedar la cossa e la sij coperta. Il Signor è stato ozi in careta hore 2 fuora. Quanto di schiavi de Alì à parlato con dito bassà qual voria saper il numero, dicendo con colora si voi tenir la sua roba et si pagerà ben da el baylo nostro, tandem il secretorio scusò la cossa, è contento mandarli a tuor a Corfù et comesse la cossa al subassi de Lepanto. Dii dito, di primo mago, a dì.....Ricevute nostre lettere zercha l’absoluzion dii papa fo dal magnifico Alì e disse, qual respose averlo saputo, dicendo vardè chome ve infide è malli homeni af mondo. Tamen li piace di ogni ben di la Signoria nostra. Item, eri zonse li pavioni dii Signor erano in Constantinopoli mandati a tuor per andar a Jayla, ma par il Signor non si moverà se non poi la luna di zugno, e par voi andar in uno locho chiamato Mo-licho una zornata lontani di Gallipoli dove è uno se-rajo vechio e uno bagno di aqua calda, à mandato a veder per aoonzarlo, etc. Di sier Nicolò Zustignan e il dito sccretario, di 2. Come a di 25 riceveteno lettere di la Signoria zercha l’absolutiom dii papa, fono da Alì, li disse averlo saputo dicendo è mal fidarsi a li tempi presenti, tamen li piace di ogni ben di la Signoria nostra. Item, fono da Achmat solicitando pur li pressidij, li disse il Signor è disposto, ma aspeta l’o-rator di Hongaria, etc. Et a dì 27 fono a la Porta, disseno erano stati dal Signor, ma non haveano parlato nulla per non aver auto tempo. A dì 30 ritor-nono, disseno esser stati dal Signor e in pochi zorni si aspeta la risposta di Hongaria, perchè hano l’ora-tor di Valachia e il nontio dii Signor esser zonti al re, et speravano di breve le cosse si adataria a la pace, e il Signor voleva dar poi li subsidij, dicendo tocha più al Signor quasi che a la Signoria queste cosse; tamen non vedeno nulla e non sa che dirsi. Vene Marco Piero di Ponti con li cai di X : disse con che disordine si lavorava a Padoa li repari, è stà mal impienìo il vaino di li torioni di ruinazo. Item, dii castel di Bovolenta è gran cossa, à ruinà bona parte, trovà tanti ferri, è sta mal averlo ruinato, etc. Li cai di X steteno assa’ dentro in materia, cai sier Batista Morexini, sier Marco Antonio Loredam, sier Hieronimo Contarmi et sier Alvise Gradenigo amalati. Noto, intrò sier Andrea Trivixam el cavalier, savio di terra ferma, li altri no, ma introno lutti da poi disnar. Fo mandato sier Zorzi Emo et sier Marco Antonio Loredam, cao di X, dal marchexe a dirli dii Campo, etc. E qual desidera esser lassato, disse molte cosse, etc. Referì Emo in Colegio poi. Di Mocho, di sier Hieronimo Contarmi pro- veditor di......Di quelle cosse e di soldati ve- chij e nuovi, etc., e altre occorentie de lì. Di Cataro, di 15 et 17. In materia di slratioti fuziti de lì, poi li dete la paga, e fanno mal in questi tempi, scrive molte cosse de lì. Dii colateral zencral di Campo. Fanti assai 270*