545 da una depositali di uno udì crklur : Austria, Austria, imperio, imperio, San Marco impichà, San Marco im-pichà, di note verso le mure; scrive à mandalo le artelarie, havia, via, li resta certa polvere, quello el dia far. Di Liesna, di sicr Antonio Lipomano, conte, di 27. Nara la cossa cliome è stata de li popu-lari contra li zenlhilomeni, non sono senza colpa eie. Di Roma, vidi lettere dii conte Hieronimo da Porzil a sier Zuan Badoer, dotor et cava-iter, drizate a dì 5 zugno. Cliome il papa havia dato l’arzivescoa’ di Ragusi al zeneral di frati me- nori nominato fra’..........Item, che missier Carlo Ruìm, orator dii ducila di Ferara, vien a Roma. Item, è sta trova su scriture antiche, Comachio era soto posto a la chiesia, avisa non si fa altro cha zerchar scriture antiche contra Ferara, et moderne etc. Noto, in questi zorni, villani a furia venivano in questa terra con le lhoro robiuzuole e fameglie, et la peste in questa terra pur continuava licet si facesse le provisione. ‘207 Fo scrito, per Colegio, a sier Hieronimo Capello vice capitano al colfo, che quando el darà in terra Carlo Bajom, notifichi a quel commissario dii papa che ’I dito à mandato in 4 lochi a far adunar zente, e quanto sarà conduto sia tolto di man, et perhò la Signoria voi avisar di questo acciò provedi. Fo fato, per termination di la Signoria, sier Antonio Balbi, è provedador a le raxon nuove, che ’I scodi et vendi a le cazu le in luogo ili sier Antonio da Canal eh’ è morto, fino sarà electo per pregadì in loco suo, et 4 consieri sotoscrisse. Vene Assanbech turco, va con una sessa, sUito in Campo con lettere di provedadori zenerali, à aviso a la Valona esser 90 turchi che voleuo vegnir a stipendio nostro, e perhò dimanda a la Signoria si li voi ; et consultato li fo dito de si, e fe’ far patente e se li darà ducati 4 per cavalo e la biava, e mandò uno suo turco a la Valona al qual turco li fo donato uno tuliman rosso acciò vadi con bona ciera a li altri, e datoli ducali ... in don. El dito Assambec ritornò in Campo nostro, è bello, ma li bisogna uno capitano altramente non vai nulla. Vene domino Zuau Paulo Manfron cavalier, stalo prexon fin bora, qual si aresentì di febre, poi el zonse qui, et vene con barba, mal vestito, senio a presso il principe, si dolse di la perdida dii stato e Dio volesse lui fosse stalo, e non era da far zornata con francesi? dice à uto più dolor dii mal nostro cha dii resto, et ringratia la Signoria di averlo con- 540 tracambiato; et che è sta in Campo dii gran maistro e disnalo con lui, el qual à voja di apizar la pralicha di paxe e acordo con l’iinperalor; el Campo poi esser persone 10 mflia, bruta zente e mal in bordine, li cavali di homeni d’arme francesi tristi da li capi in fuora, li fanti mal in bordine e mal armali, zen-laja, lo hanno rizerchato mollo a darli condiziou per il roy, lui mai à voluto; dice che in Campo si dize ritornerà no a Peschiera perchè voleno esser pregali da l’imperalor a darli ajuto di zente a recuperar il resto dii slato li. tocha, eli ani vanno per non dar de dir che ’1 voy tuor tuia Italia, e che fino li fanti di castelli di Lombardia hanno levati per far numero di francesi, voleno fortifichar Lignago e lassarli 100 lanze e bon numero di fanti. Item, che il Campo era a Manerbe, hanno mal animo a la Signoria, unde prega si fazi al presente valentemente perchè li nostri inimici non solum ne voglino tuor le terre ma la vita, e prega moriamo signori perché sono canaja da non stimarli. Disse dicono mal dii papa et che ’1 207 tien con la Signoria, el qual papa à zerchato il tutto di averlo, lui crede per darlo a la Signoria, non à polulo, è sialo 12 zorni a Ferara, e tre volle fo per vegnir al contracambio e tre volle suspeso; dice il populo di Ferara voi mal al ducha ; el ducha sta in Campo di Pranza per timor l’à dii papa et di la Signoria nostra, ne sa che farsi. Dii nostro Campo non sii perchè non vi è stillo, ma si duol non vi è capo; disse è bon servitor nostro, si offerisse, non à voluto mai romper la fede, disse che li morti rompè li vivi quando feraresi rompè la nostra armada in Po, el si sohm 50 cavali passava di là, Ferara leva mutazion, disse altre cosse ma questo è il sumario. Il principe lo charezoe, dicendo non à nianchà per imi di averlo e con mandar danari a Bologna e altro, e poi darli questo degno capitano monsignor di Bonvexim per lui. El intrò poi li cai di X per lezer le lettere di Roma, el terminono armar e presto; e fono su materie di danari per opinion di sier Alvise da Molin. Da poi disnar fo pregadi et leto le soprascripte lellerc : Di sirr Hieronimo Contarmi, proveditor di l’armada, date in porto Silva a presso Zara, a dì 7. Cliome à sconlrà la galia Morexina interzada a Zara, li ha dito non è nuli i di le fuste maltesi, va a Liesna per proveder etc. ma è lì, et à il tempo contrario. Fu posto, per li savij dii Consejo, perchè niun di terra ferma vi era, ni ozi è siati in Colegio per esser amatali, una lettera a Roma a l’orator in ri- unx, GIUGNO.