197 MDX, APRILE. 198 Dom. Marsilius Papafava. Doni. Alovisius Acurtino. Dom. Antonio Saviolus. Doni. Vicentius Eneasius. • Ad lecturas artistarum. Reverendissimus dom. Antonius Trombeta. Reverendissimus dom. Hieronimus de Monopoli. Dom. Nicolaus de Genua. Dom. Antonius de Fantis. Dom. Andreas Sicanus. Dom. Bartolonieus Barisanus. Dom. Franciscus Fumanella. Dom. Hieronimus Romanellus. Ad Immanita lem. Dom. Raphael Regius. Di Udene, dii vice locotenente, do lettere di 22. Come quelli di la Patria dubitando de inimici voriano mandar sui oratori di qui e luor l’impresa di Cremons. Item, à ricevuto li danari per domino Baldisera di Scipioni, ma non è tutti, e dice li vien pi. Et prima un’ altra di 23 avisa alcune nove aute di quelli confini di inimici et non è preparation da conto, et manda una lettera auta da uno suo amiclio, di 19 data a Ponteba, nominato Zuan Andrea Par-bon : chome è passa uno capitano di 300 alemani vien di Gorizia nominato Belcor, partito per non lia-ver danari, e li fanti non hanno che viver, li à dito saria venuto a soldo di la Signoria nostra se fusse sta tolto et va a Toblaco. Item, che li ha dito uno aver visto alcuni da conto con sei famiglij vano in Cragna e sono zenlilomeni alemani videlicet do per nome de Exterai eli’è l’Austria, do per Delstajer, do per la Carintia, e leverano do per Cragna, e dieno venir a Veniexia si dice per tratar pace, perchè la Eiemagna voi pace con la Signoria nostra. Et leto tal aviso lutti fo di bona voja. Fo mandato a Roma a 1’ orator comunichi col papa, et scrito in Campo a li proveditori, tamen nulla fu. I)i Moncelese, di sier Marco Marzello, pro-veditor. Zercha qnelle fabriche, voria 1000 guasta-dori et 1000 fanti a custodia de li. Di Chiosa, dii proveditor di V armata, di 23. Zercha dar sovenzion a quelle zurme sono in gran miseria. Item, nove di Ferara. Manda una lettera li scrive Bortolo Peschiera, contestabele a la torre nuova, che a Ferara non si lassa passar niun burchio per Veniexia imo tutti li ritien, porli A si provedi a quelle galie, acciò in ogni tempo si possi operar e mandar danari a le zurme.' ♦ Fo scrito per Colegio a Treviso che Batagin vadi con li soi 100 balestrieri a cavalo sul Polesene, che • dovea andar a Feltro, alento da quelle parte di Fel-tre non si sente motion. Di Napoli, di Leonardo Anseimi, consolo nostro. Avisa come li homini d’arme 400 diano venir in ajulo di l’imperador non sono ancor partiti di reame e diano far la mostra a Pescara, el conte di Charati è in Apruzo per questo. Item, è lettere di la corte, di 18 et 19, ch’el re fa grande armata por Africha, capitano el ducha di Alva, e ch’el fio! è andato a tuor il possesso di Buzia, et che Alzer si ha reso al re. Item, che il nontio di Savoja venuto por le noze è ancora a Napoli, à scrito in Savoja al ducha la qualità di la donna. Formenti valeno grani 15, orzi 12 el......che sono precij insolili che poi è de lì non à visto a tanto basso predo. Item, scrive zercha il suo canonichato di Treviso etc., el qtìal è in cuslion con missier Bonim etc. Fo leto una lettera di Roma drizata a li oai di X. Di Vicenza, di rectori. Zercha si mandi i libri sono a 1’ avogaria, e se dispazi quel Bendo Zorzi, scrivan a la camera etc. Et li libri li fono mandati, acciò si possi seuoder da li debitori. Di Campo, di proveditori di San Boni fa- 90 zio. di 25. In risposta zercha la opinion lboro dii conte Bernardin. El scriveno la opinion del Griti saria darli provision, non si poi esercitar etc., e il Marzello scrive poi ancora operarsi, et è slà benemerito e aria per mal esser casso, etc. Vene uno Lazaro Grasseto inarchadante di formenti, dicendo aver parlalo con uno vien di Ferara parli domenega, ch’el ducila.ha retcnuto tutti li bur-chij per lar ponti e venir sul Polesene e fato condur artelarie a li bastioni, linde li à parso venir a dir questo in Colegio. Fo laudalo etc. Da poi disnar, fo pregadi et leto, che vene, queste lettere : Di Andernopoli, di sier Nicolò Zustignan, quondam sier Marco et Lodovico Valdrin, se- ■ cretario dii baylo, di 20. Come a dì 16 fo Porta, fono lì, et Alì bassà li disseno aver parlato col Signor turclio di la materia di sussidij, ma non haveino potuto compir. Poi iterum a dì 19 fo a la Porla, e li bassà li disseno aver parlato al Signor e non li par tempo perchè il Signor compie la trieva col re di Hongaria fin tre mexi, e à mandato dononcij in Hon-garia a saper quello è da far, siclrè si convien diferir