653 mdx, c sopra la pinza di be'veder, fu falò la mostra di 500 fanti non molto ben in hordine. et compita, li mandò in li borgi facendoli dar da bever a le hostarie e colanone, e anderano verso Bologna, e il papa disse contra el Cardinal de Urbin questi an lerano a far sai a Ferara. E sua Santità disse aver ordina a Bologna a uno contestatale chiamato Santa Croce fazi quanti fanti spagnoli eh’ el poi, e l’oralor laudò soa Santità di questo. Quanto al marchese di Manloa. il papa disse quella ribalda putana non à voluto, mi doglio quel Stato sia in pericolo, saria bon la Signoria mi mandasse il marchese a mi et io lo tegnirò a sua instanzia e lo darò fuori quando quella Signoria vorà. Item, di sguizari non volse l’orator dir altro, ma pur il papa li tochò, e 1’ orator rispose quando soa Santità vorà la Signoria nostra ne farà 2000, tutta volta non hessendo molestali dii conto dicono aver per resto vechio, e il papa disse non dubitate vi staremo piezo. Di Eiemagna, non è risposta, à mandato il dolor Becher lì; e di Spagna non ze nulla. L’orator ispano, non è in gratia col papa, per causa procura cosse private e il papa non voria rasonar di altro cha di Stato. Item, in le lettere di 15 di Franza, par a Paris fusse fato uno parlamento zercha il dar di benefici,]’ volendo usar la prasmaticha, tamen fo rimessa, et il papa disse fazino quello voglia et io etimi farò, et ratamente con tutti parla contra Franza e fa bona ciera a lui orator nostro super modum, et hes-sendoli apresentati certi meloni, soa Santità disse vuy vederete si sono boni et cenerete con nuy, e cenò diami il cardinal di Urbim. Item, quanto a le nave raguseo prese per nostre galie, fo in tempo, fu ben avisarlo, perchè l’orator di Ancona fulminava, et lui aquietò, et il papa ne parlò poi zercha questo, dicendo si scrivesse, e di quelle di Clierso e Ossero, che mai è sta restituite. Item, di Lignago scrive è sla preso per guastadori e non combatendo, ma la pusilanimità di nostri è sia causa. 319 Fo etiam una lettera di Roma dii nostro oralor drizata ai cai di X tuta in zifra, la qual poi fo leta in Colegio con li cai di X, etc. Dì Napoli, di Lunardo Anseimo, consolo nostro. Fo leto uno capitolo di 8 zugno di una lettera scrive a Nicolò suo fradelo: come de li è 4 galie zonte, et 5 prima erano, et 3 brigantini et una l'usta, tute armate, e si veleno unir con 5 galie di Franza, etc. Di Padoa, vene lettere ne. V inlrar dii principe in pregiteli, di hore 12. Come avis no tutto jIUGno. . 654 il Campo col nome di Dio a quella bora è miralo dentro et atendono ad alozarlo, eie. La qual lettera fo molto acepta al Colegio e al pregadi che dubitavano nel levar dii Campo per inlrar. in Padoa nostri non havesseno qualche sinistro. Et leto lettere, mirò Consejo di X con la zonta di X per le lettere di Roma, sleteno assai, e tutti credeva dovesseno aprir la materia, ma non volseno prò nunc, el, scrisseno a Roma, zercha la comuni-chation di la lettera di l’imperalorne à porla la seri-tura domino Alberto prior di la Trinità, la qual ho notata di sopra, che par Pimperador si acorderia con la Signoria, et poi col tempo aspelando la fortuna si faria vendeta contra Franza, etc.; el che P oralor solici ti il papa a far che P imperator voy vegnir a P acordo e dar adosso a Franza. Contradise sier Alvise Zustignan, è di pregarli, quondam sier Marco, dicendo questa cossa è come quella di Ilauber quando vene a parlar a sier Zacaria Contarmi e perhòè bon partilo e non si doveria communichar al papa, e cussi fo lato quella di Rauber a Franza e lui li mostrò a P imperador e fo causa di concluder la liga a Cam-brai conira la Signoria nostra. Li rispose sier Lunardo Mocenigo, era in setimana, dicendo il papa va a bon camiti, et è da creder a li savij tutti dii Colegio che non son zochi; poi parlò sier Francesco Capello el cavalier dicendo è bon indusiar per veder si P he di man dii re o di spi secretari, et che è bon eomu-nicharla poi al papa, e il principe disse averla vista, è in todesco senza sotoscrilion ni bollo e diio Prior poi la traduse, etc. Andò la parie: 3 non sincere, 50 di no et 125 di sì, e fu presa. Fu posto, per li dili, un’ altra lettera a Roma a P orator: advisarli di successi dì Campi, et il nostro esser intralo in Padoa come consejava soa Santità. Item, non è più di aspelar a far fati contra Franza; et di le lanze ispane saria bon farle temporizar a Verona, et si aspeta la risposta di Alemagna per •ultimar lo acordo. Item-, di Franza il Tioli fa mal oficio, et le cosse di Franza è buse, et è falsi avisi. perchè francesi tulavia ne vien contra. Item, la eosa di Ancona fo conzà, et li oratori stati qui rimaseno sali- 319' sfati per aver ordinato la total restitution, etc. Et ave tutto il Consejo. Fo lecto la parte, per nui ai ordeni, di scriver una savia lettera a sier Hieronimo Zorzi soracomilo cre-lense et remunerarlo ut in parte, el non fo baio-tata, perchè alcuni diceva era nobele crelense, altri diceva era eitadim, et cussi fu posto a un altro Consejo si melerà. Fu posto, per nui, do opinion zercha le robe car-