737 MDX, LUGLIO. 758 venuto lì zerdia rescatar presoni e soto specie de altre richieste, el qual l’ha licentiato perchè li par non sia venuto per ben niuno. Item, per una altra lettera pur di IO, scrive 1’ amico fidel di Campo 1’ ha avisato francesi se dieno partir e lassar in Campo di alemani lanze (Ì00‘, et il resto vano a luor Moncelese una parte, l’altra anderano verso il Friul, e che ’I principe de Aynalt si à do.luto con gran colora col gran maistro. Dii dito, vene di 11, zoè questa matina Cho-me da le tre hore di note fino questa matina è stati sempre in arme, questo perchè venero a la dita hora contadini fino a la porta di Santi 40 dicendo inimici venivano drio a la volta di lì, et erano lontani solum 4 mia un bou squadron di cavali, adeo tutti fono in arme a le soe poste, et mandono alcuni ballestrieri dii signor Chiapin per saper si con effetto il Campo nimicho veniva a quella volta. Item, el Zitolo pro-370* testò voi più fanti volendosi mantenir Treviso, et perhò à suspeso il mandar di 300 cavali et 500 fanti in Friul : conclude si fazi provisione de fanti perchè importa assai. Et fono lete do lettere di sier Zuan Diedo e sier Anzolo Gabriel provedadori in Seravaie, drizate a li cai di X, in materia de quelli Raehola, qualli è in gran dubio la fidelità Ihoro, el qual Hieronimo è partilo de lì è andato a Cordignan etc. Et per Colegio fo serito al diio provedador Mocenigo in risposta, che di questi Raehola si remetemo a lui in tutto. Di Hongaria, fono lede le lettere tandem il simario è questo: di l’orator nostro sier Piero Pasqualigo, dotor et cavalier, date a Tatlia, a dì 18 zugno. Chome visitò el magnifico domino Moy-ses maistro di caxa regio, scrive coloquij abuti insieme, et che questi oratori è venuti contra la Signoria nostra e si farà la dieta, et saria bon la Signoria restiluissa a quel regno la Dalmatia, con altre parole, a le qual esso orator rispose ad longum, si-chè lo quietò assa’ et promesse ajutar la Signoria nostra. Item, eri l’orator dii papa ave audientia dal re, vene a levarlo di caxa lo episcopo di Sgrigna, domino Philipo More e altri baroni, et non era con il re il Cardinal Strigonia, era ben esso provedador, e presentò lettere dii papa, credential di 23 aprii, e nomine ejus sanditatis dete la benedilione al re e a li altri, poi habuit orationem latinam e propose do cosse: la prima la impresa contra infideles et il papa si offeriva e danari e andarvi in persona, l’altra che soa majestà vedesse esser medio col serenissimo re di romani di acordar le cosse di la Signoria nostra, e sopra questo fo longo. El reverendo Gin que chiesie rispose nomine regis che soa majestà lo havia visto volentieri comme orator dii santo padre, et a le proposte, perché bisognava volendo tuor l’impresa trattar più cosse, et a far expeditìon contra infideles et a la seconda propositione si con-sulteria e sariano insieme. . Dii dito, di 21. Chome intrò lì il conte Palatin con 200 cavali, li andò contra il reverendo Cinque chiesie e altri e lui orator nostro, al qual esso Cinque chiesie lì disse esser lettere dii re di romani, come francesi haveano auto Lignago, et il suo Campo insieme, et Vicenza ; l’orator nostro rispose non credeva perchè havia auto lettere di la Signoria nostra, come la Signoria havia conduto il signor Marco Antonio Colona, li do fratelli Vitelli, et speravano le cosse anderia bene per esser il papa di bona mente verso quella Signoria, e che ’1 Cardinal Rohan era morto. Disse Cinque chiesie a la dieta ordinata si ve-deria, et qui è tre oratori di l’imperator. Item, zonse poi il marchese di Brandinburg: conclude in la dieta si traterà di la Dalmatia si la se dia tuor over non. Dii dito, di 22. Chome gjonse il reverendissimo Strigoniense, li andò contra domino Achiles de Grassis orator pontificio, il reverendo Cinque chiesie et altri prelati, e lui orator nostro; et Cinque chiesie li disse che l’orator dii papa in itinere li havia dito che li oratori cesarei e quel di Franza erano stati da lui et exortato a far hon officio contra la Signoria nostra, tamen che farà justa la commissione sua ; a li qual li ha protestato non dichi a l’audientia il papa esser più ne la sua liga che lui dirà non è vero etcì Item, gionse poi il conte di Vilupresio etc. Et poi l’orator nostro fo dal Cardinal Strigoniense, li comunichi’) il tutto e di la morte di Roan, li disse questa nova dii perder Lignago, Vicenza e Treviso li à do-lesto assai, et venuta mal a tempo in questa dieta si fa, tamen lui farà il tutto a beneficio di la Signoria nostra come sempre l’havia facto. Dii dito, di 23. hi oratori cesarei e qual Aliano orator di Franza ebeno ozi audientia dal re, non vi era il Cardinal Strigoniense ma ben l’orator dii papa e quel di Poiana e altri prelati et baroni ut in lit-teris, et coram omnibus, e lui orator non fu perché diti oratori non volseno, ma ben mandò il suo secretano qual à inzegno ad ascoltar quello publice proponevano: i qualli infralì a l’audientia apresentono do lettere credential, quella di oratori cesarei data a dì 15 zuguo, in Augusta, l’altra di quel dì Franza, a di 24 mazo, a Paris, poi parlò dito orator gal ¡co dicendo gran mal di la Signoria nostra nominando veniliani, exortando il re a intrar in la liga di