MDX, LUGLIO. 840 Dio voglia questa deliberalione sia sta bona, il principe 1’ ha sentita za più dì, ma molti di pregadi non la sentiva. A dì 24, in Colegio vene domino Venerio dotor con uno altro, a dir il capitano di le fantarie qual eri volse farsi di Padoa eondur qui a la sua caxa a la Zuecha dove è la moglie, in questa nocte a bore 6 V* è morto; et per tanto la moglie sì ricomanda, non à danari, prega sia sovenuta et ordinasse di l’o-bìto quello dovesse esser facto ; et mandato fuori fo terminato darli a la mojer ducati 100. Item, il corpo sia posto in deposito in una cassa a San Zane Pollo e poi se li farà le exequie; e cussi dito domino Venerio fo expedito di Colegio, et mandato per sier Zorzi Emo qual fo quello fé’ le exequie e fe’ far il deposito al conte di Pitiano, li fo ordinato cussi facesse a questo, et visto la parte di beni de rebelli li fo dati fo preso transeat etiam ad heredes, e fo scrito in Campo che volemo etiam dar a la fìola questo. Et nota sier Zorzi Emo lo fece meter in una cassa coperta di veludo negro in San Zane Pollo a presso il quondam conte di Pitiano con uno epita-phio, el qual è questo che li fe’ meter sotto. Upitaphium capitami peditum in ecclesiam iSanti Joannis Bauli Venicijs. Irnperator ductor eques milesque Dyonisi Naldi conductor hic ossa, hic juniorem Ferdinandum Regno a Gallis pulsum restituit Fiorentina rempubli-cha pedi inlui prefectus ornavit, veneti dignitatem imperij sustinuit, fide et fortitudine incomparabili inter alios duces peditum prafectus patavium serva-vit moriens ex nimis vigilij hoc virtutis sue perpe-tuum agratissimo Senato Veneto, M. meruit. Obijt letatis anno 45. M. D. X. Et per il gran caldo non li fo fato exequie, che la Signoria col principe saria andata scompagnar il corpo, et etiam per le malie nove e tempi occo-renti etc. Di Padoa, di provedadori venerali, di liore do di note. Chome il capitano di le fantarie era in-trato in gran frenesi et postosi in fantasia, la Signoria lì havia dato licentia per 15 zorni che 1’ andasse in Romagna a caxa sua, e cussi a hore 18 à voluto montar in barcha per venir in questa terra, ne è sta posibele removerlo, e la virtù era alquanto sussilata ma non volea tuor cibo, li fo porta una scatola de restaurativo e ditoli la Signoria ge la mandava, e russi la tolse, siché aricordano se li mandi uno se- cretano a visitarlo. Scriveno Moncelese fo preso per forza, di 10 li 8 fono morti, di quelli erano lìdi capi, e contestabeli nulla sanno, ne sanno quello fazino li inimici, solum che hanno eri il ducha di Ferara esser parlilo con 400 lanzè per Ferara. Item, riceve-teno tre nostre lettere, in una zercha il capitano di le fantarie voleno un pocho di pensier zercha a far il signor Renzo. Item, hanno posto Vicenzo de Nal-do per capo di le fantarie, erano con il capitano defuncto, acciò li brisigelli non pariino; et che quelli dii Campo per la perdeda di Moncelese hanno risentito assai. Di rectori, di Padoa, di eri. Zercha far predarne di qui si conduchino vituarie in Padoa. Di Treviso, dii podestà e provedador Moce-nigo, di eri. Chome hanno fato proclame che si conducili vituarie in Padoa. Di sier Zuan Diedo,provedador. Fo leto lettere et dii capitano di Cadore. Di Mestre, di sier Zorzi Trivixan, podestà et capitano, di eri. Dii zonzer lì fanti 370 di domino Chìriacho e li à dato alozamento. Di Chioza,, dii podestà, di eri sera. Chome è imbarchati li fanti di domino Chiriaco per Mestre, e dii zonzer lì domino Chiriaco con 200 fanti, in tutto sono venuti numero 600. Item, hano di frali di Co-rizuola inimici voleno venir a brasar i molini di le Bebe, e inteso, esso podestà à mandato tre barche armate lì e manderà il resto fin numero 10; voria libertà poter spender le 30 et 40 per 100, justa il solito à ùto li altri podestadi. Item, di le barche mandò a Ravena, non è niun cavalo zonto dii signor Renzo di Cere. Item, à nova quelli di Ravena ha auto la Massa et è corsi su quel di Lugo e Bagnacavallo. Scrive esser zonti 16 cavalli di la compagnia dii signor Chiapino. Fo aldito Hieronimo Cypicho tragurin con Francesco Duodo rasonato, zercha quello voi far venendo li cavali dii conte Zuane lì a Trau, come è sta deliberato di mandarli numero 50: et fo laudato dal Colegio perchè ’1 voi darli li deffecti etc. Veneno in Colegio sier Antonio Trun procu- 410 rator, sier Domenego Trivixan procurator, sier Leonardo Mocenigo et sier Alvise Malipiero deputati sora la exation di debitori, et parlò il Malipiero e disse molle cosse zercha li debitori nostri di le tanse e dexime, et quello i dicono mandati per lhoro, sico-me hanno il tutto posto in scriptura e la lassò. Nota è de richi assa’ debitori di tanse egrossamente. Da poi disnar fo Consejo di X con zonta. In questa malina fono compito di balotar li zen-