525 mdx, Carlo Bajom. Et li presoni che dimandò dillo nonlio de l’imperador, sono questi anoladi qui solo, videlicet: Domino Sagramoso Visconte, Lothario da Mar-liano, Francesco Iiuscha, Ambruoso Visconte, Cristoforo Calapino, Antonio SolimpergeretGaspardal Pisino da Trento; e voleno dar a l’incontro sier Ja-como Cabrici quondam sier Zuane fo podestà e capitano a Cividal di Bellun, sier Bortolo Dandolo fo podestà a Rovere, sier Daniel Moro fo provedador a Este, sier Piero Gradendo fo provedador a Monzelese di sier Marin, sier Nicolò Tiepolo fo podestà a Dignam di sier Alvise, sier Lodovico Contarmi quondam sier Imperiai fo provedador a Vipao e sier Ja-como Manolesso fo provedador in Pizigaton. Etiam Hieronimo Padavin, Stefano Hercules preso a Len-denara, Francesco Anteimi a Moncelese, Alvise Stella a Schvo ; quello seguirà scriverò di soto. Vene Lalino canzelier di domino Baldisera Sci-pion, è in la Patria, voi impir la compagnia, li fo dito di la inimicilia con Costantin Paleologo narò la cossa e li de’ il torto, et il suo patron è mal voluto per aver dato optimi ordeni e li fe’ lezer. Veneno sier Zuan Barbarigo e sier Jacomo Mar-zello, è ai tre savij sora i conti, e ditoli zercha i mandati di quelli di le nave è sta mal levati, e di bordine dii Colegio fo tajati e iterum li revedesse con li tre provedadori sora i oflìcij e cosse dii regno di Cipro. Di Padoa, di rectori, di eri. Mandano una lettera auta di quel di da Monzelese dii provedador Grili. Li avisa si parte per Campo, et esser zonlo domino Zuan Paulo Manfron, e li francesi che 1’ hanno condulo è sta fati restar di fuora di Moncelese, pe-rhò mandi subito jusla la promessa monsignor di Bonvcxim etc., et cussi lo mandano. Di sier Andrea Grifi, provedador generai, date a Padoa, a dì 6, a hore.. Dii zonzer suo lì, à ùlo il Manfron, e lassa sier Sigismondo di Cavali el Meleagro da Forlì con bon numero di cavali lizieri a Moncelese, per saper quello farano li inimici doveano venir a Montagnana, el, ordinalo il tutto de li, va in Campo etc. Di Lignago, di 7 zenthilomcni presoni, dri-zata ai provedadori zenerali. de di. . . videlicet Marin, Guoro, Capello, Marzello, Moro, Canal, e sier Francesco Venier quondam sier Jacomo. Avisano esser lutti presoni dii gran maistro, qual li ha ditlo farano a lhoro la compagnia è sta fata a li sui "francesi de qui, Frontaja e li altri, et che si fazino le spexe lhoro medemi, perbò pregano giugno. . ÌV26 mandi la dita lettera a li soi, acciò li mandi danari da farsi le spexe. El nota in le lettere dii provedador- Grifi di Padoa, avisa esser venuto uno messo di Sagramoso Visconte, et venuto per contracambiarlo, et uno altro di monsignor di la Cleta, e li drezano lutti do a la Signoria nostra. Item, manda la lettera di li zenli-lliomcni presoni dii gran maistro eie. Di Treviso, dii provedador Mocenigo, di G. Come inteso la perdeda di Lignago, li bisogna l'orti-fichar Treviso, e scrive le munizion bisogna, e buiar zoso tutti li borgi di Santi 40, che inanella 00, vin assai. Item, col Zitolo etiam è sla a sopraveder, qual vo-ria la compagnia di Vitelli etc., voi le artelarie re-chieste e di più, e altre particularità ut in litteris. Item, manderà li citadini de qui etc. Di Marostega, di sier Vicenzo Baffo, pode- ‘238 sta, di 4. Scrive di quelle occorenze, et di do mandati, venuti el mandati a la Signoria, li autentici si fa a uno Zuan Jacomo de Divicijs vicentino, che possi vegnir a scuoder le intrade e aver li beni di citadini rebelli etc. Et manda certa lettera aula di uno Bor-lolo da Porto e altre occorenlie de lì, e il mandato è Bodulfus princeps in Analth conìes Ascavice dominusque in Berimburg, exercitus cesarei ca-pitaneus generalis, et nomina altri commissarij, date in Vicenza e te. Di Campo, di provedadori zenerali, da le Brenfelle, di 4. Laudano domino Bernardin da Sessa, domino Lunardo da Porlo, domino Lodovi-cho da Schyo et domino Balista da Porto vicentini, siali con lhoro apresso Vicenza si hanno operalo benissimo etc., et meritano la gralia di la Signoria nostra. Di Chiosa, dii podestà, di G. Zercha torre nuova, si provedi di fanti el contestabeli |*rchòquelli di Cliioza non voleno andar, per esser li soi tempi di alemler a le vigne di caxa etc. Ha poi mandato con barche homeni a levar li Vitelli, etc. tamen vederi. Fo leto una lettera sine nomine che la ruina vien lutto è perchè non si fa justicia con tra i sodomiti, biastemadori e sacrilegi, e si fazino presto, ali-ter si perderà conira li inimici nostri etc. Il principe mandò per Nicolò Aurelio dita lettera ai cai di X. Fo leto una lettera sine nomine dii populo di Treviso, che a voler manlegnic quella terra si lievi ile lì domino Alvise Valaresso eh’ è in odio a tutta