647 MDX, GIUGNO. 648 si poteano più tirar in drio se non con grandissimo danno di l’exercito, perhò si provedesse a far mandar più homeni di questa terra lì che si potesse; fet essi rectorì scrive si fazi, et ìhoro de lì farano ogni provision, et fo mandato Paulo Basilio con 100 fanti fati per Cividal di Friul a Padoa. Unde poi lecte queste lettere in camera dii principe, eramo 6 diColegio,' videlicet sier Sabastian Zustinian el cavalter, sier. Nicolò Bernardo e sier Alvise Pixani savij a terra ferma, io Marin Sanudo, sier Faustin Barbo e sier ' Piero Morexini savij ai ordeni, et fo terminato expe-dir cinque contestabeli et altri homeni de Venecia quanti si poi e qualche zentilomo: et cussi io expe-diti sier Vieenzo da Riva con provisionati 10 e li fici dar ducati 30, ne altri zenthilomeni è sta trovati ha-bino voluto andar. Item; fo scripto al podestà di Noal e sier Alvise di Dardani provedador di Miran, vadino con più numero di contadini poleno in Padoa etc. Item, fo mandato a dir, per il principe, in diversi monasterij observanti dovesseno questa nocte far oratione, et al patriarcha fazi da matina per tutte le chiesìe far pregar Dio et processione etc. Il principe era perso. A dì 27, avanti dì io fui el primo fusse a palazo, et sier Alvise da Molin il secondo, et intrati in camera dii principe lézessemo lettere venute in questa nocte, et io le lexi, e poi vene la più parte dii Golegio lì in camera. Di sier Andrea Griti, provedador generai, date a Dimena, a dì 25, hore 19. Come hessendo venuto de lì in quella matina con parte di l’exercito, have, per exploratori, la guarda nimicha di 60 homeni d’arme et fanti esser li vicina a l’aqua, et il Campo alozato uno mio apresso et aver butato il ponte • sora la Brenta mìa do di sora Limene et dove po-triano bater nostri per fìancho, etiam che voleno passar a Vigodarzere la Brenta et metersi tra Padoa e nostri, unde subito inteso questo, mandoe a chiamar il colega con il resto dii Campo, il qual li mandò il conte Bernardim e domino Luzio per non mover le guarde di le sue poste, e restò domino Antonio di Pij et il capitano di le fantarie con li altri a le Bren-telle, et consultato, parlò il conte Bernardim era di opinion intrar col Campo in Padoa per segurtà di lo exercito et di Padoa, parlò poi domino Luzio dicendo era meglio di restar di fuora sì per difender e obstar a li inimici come perchè è il morbo in Padoa et forsi tutti non vi vorano intrar et era di opinion star lì aspetando li inimici, parlò poi Zuam Paulo Manfron, domino Jannes di Campo Fregoso, conte Zuam Brundolin et Chiapin Vitello, domino Lactantio, Za-non di Colorno, etc. in questa consonantia era di restar di fuora, unde lui provedador, etiam laudò questo parer maxime non si potendo retrazer sicuramente, poi lì uno vai contra quatro, poi parlò exorlando tutti a far il debito suo, et a uno squadron che vene lì apresso la riva de inimici, se lì bombardieri havesseno facto il suo dover, ma le bombarde audoiiosora la testa, se ne ariano morti assai: conclude è bisogno la Signoria nostra mandi presto presto a socorer Padoa, non à guastatori, non è pam ni vin, in Campo non è executori, e vede gran confusion, et in quella matina à visto le zente non voler li sia comandato si non da li soi capi e da lui, e lui non poi 316* esser per tutto, wwcfechiamoe quelli condutieri e scrive le parole li usoe, e si agitava de stimma rerum, et si perdeva la militia italicha si da questi barbari eramo spontati, et che una nave che non ha timon era mal governata, adeo tutti risposeno esser bisogno far uno capo tra lhoro e si fosse fato uno saco-man tutti li daria ubedientia, etc. Item, ozi li balestrieri di domino Jannes erano sublevali, dimandando danari, adeo dicto domino Jannes ne ferite alcuni. Scrive non à altra paura se non che vede la mala contenteza di le zente ; aricorda presto se li man.ìi danari, scrive quello bisogna pagar, et pagar Piero Grimaklo è in Padoa nel castello, etc. Item, quelli erano in Citadela non à voluto aspetar li inimici e souo partili; voria etiam li fanti e altri sono in Marostega et Bassam havesseno fato questo me-demo e fosseno in Treviso, per esser impossibile te-nir diti lochi. Item, quanto al Manfron non à voluto dirli, ma à zonto da lhoro 10 balestrieri al fiol di più, perchè prima havia 35homeni d’arme; aricorda si mandi contadini in Padoa più numero si poi. Item, le cosse nostre sono a partito e di la guerra non si poi far savij ; hanno bisogno di executori ; à mandato a chiamar il magnifico colega e quelli altri capi per far uno capo. Item, le zente d’arme fanno levar le sue bolete, e soto scrite voleno esser pagate. Di le JBrentelle, di sier Pollo Capello, cava-lier, et provedador generai, date a dì 26, hore 20. Manda la lettera auta dii provedador Griti, vadi lì e li scrive la causa, e tengi secretissima, e vedi investigar l’opinion, et cussi lutti quelli et maxime il reverendo fra’ Lunardo hanno concluso di far go-vernador il magnifico domino Luzio. Item, dito provedador Griti li scrive li mandi tutti li stratioti e li nomina Zuliam di Codìgnola, Guerier dii Castelazo conte Lodovico di San Bonifazio, Sacardo da Son-zin, etc.