m MDX, LUGLIO. 814 gna dii ducha di Ferara si tien, el sperasi aver il (ulto senza bataglia ; quelli di Ravena ogni note co-reno e hanno fato preda di bon numero de animali ; Fusignano è sta abandonato da le gente ferarese erano li, si tien le zente dii papa si acamperano a Lugo per expugnarlo ; il marchexe di Mantoa è giolito a Cesena, con gran festa è stà receputo, in-Irando in la terra con li soi cridando: Marco, Marco, poi si parti, va a Bologna. E nota quésta lettera era la prima e quella di 'sora la seconda. 41.1 A dì 25 lujo fo San Jacomo. In Colegio vene Zuan Alvise di Rossi dotor, voi conduta et provisìon : commesso ai savij di terra ferma. Vene Brazo Forte Brazo, fo fiol dii conte Carlo alias dutor nostro, e fu preso a Trevi e riscatato, e sta qui a le scale dicendo non à da viver e la Signoria li provedi, et fo commesso ut supra. Vene domino Chiriacho dal Borgo, zonto eri sera da Chioza, dicendo aver fata la compagnia di fanti, li fo data, e tutti è a Mestre; venuto, ordinato farli la mostra, darli danari et mandarlo a Padoa, e fu mandà a far la scriptìone. Vene il nontio dii ducha dì Urbim, e li fo dito la deliberatone dii Consejo di X di eri, che dito Francesco possi vegnir a presentarsi etc., e li fo data la risposta di le lettere al Cardinal Pavia e al ducha predilo. Vene domino Alexandro da Bigoliin citadino pa-doano et fedelissimo, qual à patito gran danni e preso tutto il suo, voi danari aeonto di la provision pro-inesalì dar utpatet: e poi li fo balotà dar ducati 150, el li ave subito. Di Padoa, di provedadori generali, di eri, hore 24, tenute fin ìiore una di note. Chome hano per molti vien di Moncelese certo il partir dii ducha di Ferara con le zente soe et le 500 lanze franzese et molti fatili spagnoli per andar a Ferara ; li inimici sono pur a Monzelese alozali, e molti cavali sono tra Lonigo e Monlebello eh’ è la slrada vien di Verona a Vicenza, saria sìgnal volesseno star ancora. Item, da Vicenza hanno esser partito il marchexe de P An-cisa e Antonio da Trento e ì Dresani, sichè in Vicenza non è resta niun, o sia per il morbo grande è in Vicenza. Item, hanno ricevuto lettere di hore 1G, di la Signoria nostra di la morte dii capitano di le fantarie, lauda la provision data a la fiola, sarà exempio ad altri ; Babom di Naldo fo suo nepote à ùlo li-centia di venir a Veneeia e pregano sia expedito presto, li brisigelli haveano leva la eresia per il suo capitano etc. ; zercha far capitano di le fantarie non lauda farlo per adesso, e Ira -Laburno, Zitolo e Chi- riacho e Gnagni Pincon saria gran concorenlia, tutti questi voriano esser. Item, voriano Vicenzo di Naldo havesse li 100 fanti brisigeli, come prima, et restar, tamen saria bon fusse capitano di le fantarie il signor Renzo da Cere, volendo aceptar con 10Ó cavali lizieri, ma non bisogna l’habi zente d’arme; et scriveno che sier Zorzi Emo sa che il quondam domino Zuan Batista Carazolo capitano di le fantarie havia zente d’arme et era mal. Item, il cavalier di la-Volpe voria etiam lui questo grado, in conelusion laudano il scorer di farlo prò nunc per boti rispeto. Item, inimici stanno quieti, tien in sospcto, perhò si mandi danari per pagar quelle zente. Et per Colegio lì fo risposto non si farà prò nunc capitano dì le fantarie, e laudemo il dar li 100 fanti a domino Vicenzo di Naldo. Di rectori di Padoa, di eri, hore do di note. 411* Zercha bisogna mandar danari per li provisionati di 4 zenthilomeni sono a le porte de lì per esser pa-sato il tempo, et za alcuni è partiti. Item, etiam di altri provisionati etc., veneno con li altri zenthilomé-nì, sono de lì. Item, atendeno a quelle fabriche, avi-sando a quelli di la terra, hanno lavorato ozi e scriveno dove ut in litteris, è compito il reparo di Coa-longa fin al bastion di rnezo. Item, si stropa la porla di Coalonga, et mandano do relatione aule, qual è queste : Relatione di Angolo Zapogna da Lisaro, stato presom de inimici, partì eri a hore 15. Chome luni a di . . . li inimici deteno a hore 16 la bataja a Monzelese et durò do hore e meza, et auto il castello, di quelli erano lì pochi scampono vivi, fono morti per li guasconi e todeschi, e che li francesi e spagnoli fanno presoni e non li amazano, et quel dì a hore 21 vete partir il ducha di Ferara con persone 6000 per Ferara, et 28 boche de artellarie, et do hore da poi partì 500 lanze francese e andono ini • alozar a Este. Item, si dice inimici voleno corer su el Piova, e molli rebelli nostri voi venir col Campo a Padoa ; et à visto il gran maistro e missier Zuan Jacomo Triulzi e il signor Zuane di Gonzaga et anno assa’ artellarie tirate da 800 cavali; hanno gran cha-restia di ogni cossa, viveno de bulini per esserli portà in Campo poche vituarìe. Item, eri partì cavali 80 dii signor di Bozolo. Item, che lui è stato IO dì prexon in Campo predilo de inimici. Relatione di Michiel di Scardona, bombar-dier, era in Moncelese preso da inimici. Dice domenega fo a dì. . . poi vesporo inimici li dete una bataja durò do hore, e inteseno marli ge daria-no P altra, ma el luni a bora di terza li inimici ve-