4!)í> MDX, lettere aule da Andemopolí etc. ut in litteris Iota iu pregadi. Vene lettere di I’ orator nostro in Hongaria et secretario numero G lotige e tule in zifra, le qual per esser in zifra ozi non fono lete ma mandate a trarle. ' 24G Di Andernapoli, di Lodovico Valdrim, secretano dii baylo, di 28. Cliome a di 14 aprii fo l’ultime soe, poi a ili 15 andò da Alli per sollecitar i soccorsi, promesse voler far ogni cossa, ma che il . signor era contento aspelar prima la resolution di le cosse di Hongaria, et vederia iterimi quando fosse-no insieme di resolversi. Et a di 1G fo Porla et lui fo li, et li bassa ussiti dii signor, solicitando esso secretario la risposta, disseno esser sta col signor e parlalo di questo, ma non hanno auto ferma resolulione. Item, poi lui fo da Achmat bassa. E benché esso secretario havesse auto le nostre di fevrer con crescer di ducati 3000 di più e calando il numero di lf> ma solum 12 milia cavali, non li à parso dir altro, perchè quando ¡1 signor desse 10 milia cavali basteria e saria un bon soccorso. Itrm, avisa di certa malalia regna de li che si amalano e viveno tre zorni si lamentano di rabia di cuor et vieneno infiati tulli et poi moreno, la qual malatia si pia, è come pesto etc. Dii dito, di 10 aprii. Chome è sta con il magnifico Achmat bassa, qual lo aferrnòa di Iti li bassa fono dal signor, e parlato di subsidij il signor risposo esser contento ajular la Signoria nostra, ma voi prima saper I’ exito di Hongaria e poi darà quel subsidio richiesto, c che il signor lo havia dimanda perchè via si potrà mandar, e lui secretario rispose per le riviere di Dahuatia che sono assai e li imbarcarse. Dissellilo Achmat, poi luì è venuto a sentar bassa, il signor atende a voler dar li subsidij elio prima non era modo, ergo lui è sla causa, sicliè scrive ditto secretario spera dii bene, zonto sia avisi di Hongaria. Fo scrito per Colegio a Roma a l’oraloruna lettera vedi col papa si babbi le possession di nostri sono in Romagna etc. Fu poslo, per li savij d’acordo, una lettera a Roma in risposta verba pro verbis, et ne piace ili la morte di Roan, la qual credano sarà gran ben de Italia el era gran nimicho nostro e di soa santità, pe-rhò quella se dia svegliar a cazar barbari de Italia. Item, avisarli el Campo nostro è levà ozi di le Brentelle per andar verso Vicenza, li francesi sono a Campo a Lignago ; de l’intertenir fa sua santità di le zente ispane, lo ringratiamo sommamente ; quanto a la richiesta di saper le galie bastarde e sotil, habia- gicgno. 500 mo fin hora 25 et 3 si armano, et tra le qual è la galia dii fratello dii reverendissimo Cornelio et ne armeremo ancora e faremo meter el banco al capitano zen orai di mar, et gratia Dei per armarne ga-lie proparade è danari et zurme tutte a benefìzio di soa santità et contra ehi se voglia, purché quella si discoverza contra Pranza, nimicho eomun nostro, e altre particularilà*; avo 5 di no. Fu poslo, per tutti li savij et nui, rieonzar la parte di le nave di quelli depositerei» et non siano debitori di le angariedi la guerra presente etc. et fu presa : videlicet deposili quanto voleno e altra tanto 24G * dii suo credito possi tuor beni e debitori etc. ut in parte: 20 di no. Fu posto, per li savij a terra ferma, certa exen-tion di ducati 100 de intrnda di daeij a le monache di Santa Maria dì Anzoli da Fellre ut in parte, et fu presa. Fo leto, per tutti, una mia oppinion di far uno exator per Colegio ai X oficij in eerli modi etc. et fo intriga per sier Nicolò Trivixan savio a terra ferma e tolto rispeto. Da poi, la sera cenai in galia a li forni da sier Francesco Corner di sier Zorzi cavalier procurator, va soracomito. Era sier Faustfn Barbo mio colega, Nicolò Aurelio, Alberto Tealdini, sier Zuan Emo di sier Zorzi, sier Francesco Contarmi di sier Zacaria el cavalier, sier Alvise Morexirii quondam sier Carlo. A dì 4 in Colegio, tulli si meravigliava non fossimo lettore di Campo di quello haveano operato verso Vicenza, et a meza terza vene le dite lettere dato a le Torette di provedadori zenerali, a dì 3, bore 14. Avisano il suo zonzer lì con il Canqto, et per nostri cavali lizieri andati avanti fono prosi de inimici zercha 40 balestrieri a cavalo et altri cavali, et allietanti fono morti, da li qualli presoni nostri inteseno quelli di Vicenza non saper alcuna cossa dii levar dii Campo. Item, di Lignago nulla sanno, hanno mandato exploralori a Lonigo, Cotogna e inver Lignago per saper li andamenti de li inimici. Item, zonti che fono lì a le Torelo, gionse uno trombeta di Campo nimicho con lettere di missier Zuan Jacomo Triulzi, date a dì 2, in Campo felicissimo regio soto Lignago, drizale a lui provedador Grili, li scrive à inteso quanto li è stà scripto zercha il Manfron, e se debbi mandar 8 homeni d’arme a Monlagnana a tuor el dito Manfron, e conduto el sia nel nostro Campo justa la promessa fata, li sia mandato mon- . signor di Bonvexim, unde essi provedadori scrisseno a Padoa non lo mandasse più a Vicenza dito Bonvexim, e risposto al Triulzi mandi un salvo conduto