327 MDX, MAGGIO. 328 Agustim Semezan, orator di l’impcrador e lì, è qual etiam dimandò dito liol e non 1’ ha potuto haver, e il Visconte aspeta risposta di Pranza. Item, el gran maislro ò stato lì e andato a Melara, rnissier Zuan Jacomo Triulzi è apresso Ostia et fanno uno ponte su (juel dii marchese por passar Po e venir sul Po-lesene etc. ut in litteris. Item, di Lodovico Gueriero di Gonzaga idest di Fermo. Scrive di questo, concludendo si li fa mal assa’, non poi più, e il signor predito voi lui tornerà prexon etc. . Item, di Alexio, soto scrita Alexio suo fidel. Avisa non poi più, per lettere di la marchesana e dii Cardinal si saperi, si oll'erisse bon servitor etc. Item, di Aurelio che andò lì, sotoscrita el vostro fidelissitno e infelicissimo Aurelio riferda-to. Avisa arivò a dì 13, fo eri a bore una e meza di note con Zuan Gobo corier, andò dal Cardinal, li dete le lettore e a Lodovico da Formo e Alexio, qualli stati insieme e consultato andono in quella bora di la marchesana e feno la risposta, sicome per sue lettere si vederi. Si duol non poi più, si offerisse la l'acuità, la vita ; e la marchesana non voi el torni. 102* Et fo consultalo mandar do di Colegio, erano in setimana, dal diio marchexe e farli lezer le lettere predite. Et cussi andò sior Zorzi Emo e sier Saba-stian Zustignam el cavalier et Alberto Tealdini, secretano, qualli tornono e feno poi la relatione, videlicet era in leto, havia mal dormilo, el diteli quanto si havia e leloli le lettere, disse io mil pensava, poiché eri non vene nulla, quella putana di mia mojer è slà causa, piangendo e dolendosi grandemente, dicendo mandeme in Campo sollo le’ quel volò di me, ho perso il Slado e 1’ honor, e la liberatici) a una bota ; et sier Zorzi Emo lo confortava, e lui dicendo sarò sempre scrvitor di questa Signoria, disse il Cardinal non à causa. Poi introno in nove, et inteso inimici tendevano al Polesene disse non saper quelli siti, ma aricordava il Campo stesse unilo et con li cavalli lizieri molestasse li inimici, ma non venisseno a la zornata, perché francesi il primo dì è d’oro, poi d’arzento, poi di stercho, ma al principio è valorosi homeni. Li fo dito scrivesse a quel Lodovico da Fermo venisse, disse faria, concludendo à mal animo a sua mojer. Qui va una lettera dii provedi tor Gradeni-go, di li, hore 5, la qual sarà notà di soto. Di la Badia, di sier Zuan Paulo Gradeni-go, proveditor zeneral, do lettere di 15. Come inimici vedendo le rote fate a Trescnta e tagij de arzerini e altro quel fevano fruto, e havendo posto su uno poleseneto 40 fanti con Zanin dii Conte con-teslabele per costudir le role por aver fato sostegni a do rami dii Tartaro e dii Tartarello e menava gran aqua et esser afondato da quella banda. Eri inimici experimenlò levar i fanti, haveano con si 4 archibusi li predili fanti, e inimici questa note è venuti con gran numero di burchicle con homeni sopra arze-riui e burchielli e con falconeli e sacri li inesseno drieto alcuni arzerini, et per forza levorono li fanti dii poleseneto, e preparato gran quantità di cestoni pieni di terra, legnami el altri artificij et 2000 va-stadori e più, di qualli parte si bulavano in aqua come cani, et ozi assa’ si afatichano a piar dite rote, dubita le piglierano ne lì po acostar per le gran arlel-larie che trazeno; à l'alo cavalchar i cavali lizieri su le rive di canali per divedar al più si poi il butar di ponti; à scrito per tulio ai reclori dimandando soccorso. Si dice, per exploratori venuti, inimici esser pedoni 10 in 12 milia 1200 homeni d’arme, cinque in sie mila vastadori et 200 e più cari e assaissime burchiele, et nostri sono pochi da star al contrasto ; e consultato con domino Lucio e li altri, videlicet domino Antonio di Pij, domino Zuan Greco, el Zitolo quid fendum, hanno concluso non si poi mantenir 163 el Polesene videlicet Ruigo dove non è polvere por zorni 4 ; e lui proveditor non volendo levarsi à rimesso che dito domino Lucio Malvezo consulti questo in Campo. Item, scrivendo, è zonto domino Costanzo fiol di domino Antonio di Pij, qual è stato la note con la compagnia e balleslrieri a vardar le rive per divedar il transito de li inimici i qualli si afatichano a prender ditte rote, tamen ancor niuna havia presa. Item, scrive esso proveditor, che queste altro late sopra I’ Adexe fa grande inondation di aque: stanno occulali da ogni banda per le rive con li cavali lizieri, e se li mandi danari per pagar la paga a quelle zente sono lì. Dii dito, ivi, di 15, hore 22. Chome inimici haveano pianta molte boclie de artellarie grosse e minule, ita che alcun non po comparer, e sono gionti alcuni cari con le burchiele suso, e cominciano a voler butar il ponte; nostri li obsla con li archibusi, tien sia dilìcil cossa a lenirli non bulino ditto ponte. Tamen esso proveditor e li altri è di animo di far il debito suo. Noto. In le prime lettere di esso proveditor è una lettera, scrive clic domino Lucio laudava uno Tonili Barato à praticha di quelle aque, e ordinato per la Signoria vadi a trovarlo, perchè steva qui, et venuto ha lodato 1’ opera fata etc. Item, scrive lui non ha 700 homeni d’arme et fanti 600 in 700, avi-