873 MDX, LUGLIO. 874 principe li tochò la man, el lo charezoe assai et commesse la sua expedilione a li savij da terra ferma. De li diti proveditori e dii colateral zcneral date eri a Padoa fono lecte do lettere. In roco-mandatione di Francesco Chorea qual si à operato por la Signoria explorando in Romagna, etc. . Dii marchexe di Mantoa fo leto una lettera drizata a li cai di X, data a Bologna, a dì 25, soto scrita el vostro schiavo e servitor in cade-ne el marchexe di Mantoa. Avisa il zonzer lì ili Federico suo fiol per ostaso dii papa, el lui si parte per Mantoa, e manda una lettera scrita de lì di Campo nemichi», scrive il ducha di Termeni. Dii dito marchexe a Francescheto suo. Cho-me il papa à mandato por 1’archidiácono di Mantoa per operarlo con sguizari, et esso marchexe li ha dito fazi, etc. Dii ducha di Termeni, nominato Andrea di Alta Villa, date a dì 17 a San Martin in Campo. Avisa a uno suo amico molte cosse contra venitiani e non poleno far nulla è poche zente lì in Campo, il gran maistro si haria levato si non fusse stato il principe di Aynalt che 1’ à pregato el resti. 424 * Dii capitano di Fo, date a dì 27 a V Angui-lara. Avise molte nove, e come inimici 50 balestrieri a cavalo fono lì a combater a l’Anguilara, dove lui era con 1’ armada, poi veneno 300 fanti et 40 cavali per la Rotanova verso Cavarzere. Scrive il combater fato con inimici per quelli de lì, et fu preso per nostri uno balestrier francese, et examinato dice in Campo di Franza è lanze 800 et guasconi 1500 e di 1’ imperador è solum lanze lliO e fanti 6000, etc. Di Chiosa, dii podestà, di 28. Chome ricevete nostre lettere dovesse veder tra quelli contadini è lì si volesseno andar por guastatori a Padoa pagandoli, et risponde hanno fato exporientia e trovato solum 25 si hanno oferto di andarvi, e uon più. Item, dii zonzer barche con cavali dii signor J Renzo di Cere, le qual zonte l’ha aviate verso Mestre. Di Bavena, vidi lettere drízate a sier Piero Venicr quondam sier Domenego, date a dì 25. Chome la movesta di eri fo che intendendo le zente dii papa, eran a la expugnatiom di la rocha di Lugo, che da Ferara veriano certo numero di cavali lizieri per soccorso, dubitando non fusseno qualche gran numero fenseno di fuzer e andono a la volta di la Massa, e questa matina per tempo poi ritornorono e introno in Lugo e fero presoni di quelli fono causa di la rebeliom, e si tien habino svalisato li cavali andino in soccorso. Item, si dice hanno preso la Bastia, etc. I Diarii di M. Sanuto. — Tom. X Di Udene dii vice locotenente e sier Alvise Dolfm, provedador generai, di 25. Eri inimici andono verso Strasoldo et combaleno in li borgi, nostri si difeseno come si saperà il tutto per lettere, scrive domino Baldisera di Scipion, le qual manda incluse. Item, mandano una lettera con nove di le cosse di sopra di Andreas da Ponteba ut in ea. Di Cherso e Ossero di sier Anzolo Balbi, conte. Zercha danni fa una fusta di Muja lì, ut in litteris. Fo commesso per la Signoria al nostro ordine dovesamo far provisione, etc. Di Zara, di sier Jacomo Michiel, sapraco-mito, di 21. Carga sier Lorenzo Corer e sier Francesco di Prioli rectori di Zara, qualli l’hanno stentato ad aver homeni per la galia, c non li hanno compito dar homeni per ruodolo, e va a Lissa por trovar le altre do conserve Cuora e Cornerà, el de le lettere scrite a Traù e Spalato per haver homeni pochi ne hanno auto, etc. Da poi disnar fo pregadi, et vene le infrascripte lettere. Di Padoa, diprovedadori zenerali, date ozi a horc li. Come in questa matina uno grosso squa-dron de inimici di zente d’arme et fanti si apresentono al Bassanello, e de lì veneno poi verso il Portello ben lontani di le mure, nostri fono tulli in arme a le sue poste, e cussi volendo lo illustrissimo governador, et con le artelarie salutono lì inimici, el qual governador non volse niun ussisse fuori, ma ben tutti sleseno a le sue guarde di le porte et bastioni e cmi l’artelarie in bordine, et inandono fuo-ra dal Portello bon numero de cavali lizieri per veder se dili inimici sono tirati sul Piova, et judichano il Campo sia levato, et hanno aviso che i vanno verso Montagnana, come per exploratori questa nocte venuti sono cerljiìchati : che eri a Montagnana zonseno ferieri dii gran maistro andati per preparar li alzamenti de lì, tamen li nostri in Padoa tutti sono in arme. Replichano se li mandi danari, etc. Di domino Lunardo Grasso, prothonotario, date in questa terra. Fo leto una poliza mandò in pregadi a sier Nicolò Zorzi, ed avisa come 1’ ha per uno suo venuto di ferieri francesi zonli a Montagna-ila per alozar il Campo, et che eri fo condulo lì in Montagnana 8 pezi grossi di artelarie, erano in Campo. Dii capitano di Po, date a V Anguilara, a dì 28, hore 13. Chome eri scrisse inimici esser venuti verso la Torrenuova, et come uno Zuam Viola lavorador di Piero Papafava, fo preso eri, è stato a condur li animali, dice fenno preda, i qualli fonno 56