33 “n*. In questa sera fo Intiere ili Roma, .venuti i co-rieri a una bota, qualli da Rimano in qua per li tempi non havia potuto vegnir, et portone lettere di “28 e di 2 di lutti cinque oratori, poi il papa partì per Ho-slia con sier Hironimo Donado, dotor, orator nostro et Ihoro 4 oratori veneno via, et a Spoleti rimase sier Pollo Capello el cavalier uno di oratori alquanto indisposto dii mal usato, etc. Itevi, li altri 3 oratori si ha dii suo zouzer a dì.....di questuili Ancona, et scriveno voriano do gali e per poterli con-, dur con li cavalli ad minus fino a Chioza. Item, fono lettere dii Donado sollo, di 7, il sumario di le qual tutte sarano*scripte di soto. In conclusimi il papa mostra bon voler, et par habi dato licentia e fato uno edito dii voi venir a soldo di la Signoria possino venir. Item, li nostri presoni sono alquanto slargati, non perbò liberati del tutto. Il papa è andà a Ilostia poi va a Civilavecbia. Scriveno coloquij abuti col papa. etc. A dì 14 da niatina, veneno molli castelani in colegio eontra li Sovergnani, maxime domino Anto-lonio, dotor, e perché l’è in Frinì ; suo Noi domino Nicolao di’è prete, fo a l’incontro a dir è occupa* do per le cosse di Cremons; et fo li risposto per il prindpe se li provederia et si aspelasse la sua venuta. Noto. A dì 12 di questo la note, hessendo a dì 11 nel Consejo di X sia deliberato, fo tolte via le forche erano sopra la piaza di San Marco fate za ... meni; sopra le qual è sta impichati cinque padoani e non altri in do volte, sichè fono levate, tamen li padoani è in terra nuova e li trevisani in pa-lazo in quarantia novissima ancora retenuti. Item, tulli altri padoani é qui, e non sono ancora sta ex-pedili. In questi zorni per Colegio fo scrilo una lettera a li provedadori in Campo : dovosseno persuader quelli soldati a non biastemar per non irilar l’ira dii signor Dio contra de nui, maxime, bora che le cosse nostre vanno prosperando. F.t essi provedadori ri-sposeno: questo è impossibele remediar per esser mal vechio, et si 'I volesse proveder bisogneria far . a la turchescha, che come blastemano sono tajali per mezo. 13 Da poi disnar fo pregadi solum per lezer le lettere di Roma e far provedador a Feltre in luogo di sier Zuan Francesco Pixani eli’ è amalato et havia refudato, et li savij si reduseno di suso in Colegio a consultar di scriver a Roma et risponder aunque parte. Di Roma Cliome ho scripto fo leto più lettere marzo. 34 prima di tulli cinque oratori, di “25,28 e primo. Item, di sier Hironimo Donado, dotor solo di 3, !>, 7, perchè qualro oratori prima parlino a di 2 per Ancona conira la iiilenlion di la terra, che a dì 2 ditto fo in pregadi preso restaseno ancora de lì per qualche zorno, ma non ave le lettere. Item, par a dì 25 fono dal papa, scrive coloquij abuti insieme; el qual papa mostra andar a bón camin, et cussi a dì 27 che fono a tuor licentia da soa Santità per repatriar. Et in la prima audientia, hessendo perbò li cardinali nostri C.rimani c Corner, essi oratori dimandono la relaxa-tion di nostri presoni zenlhilomeni e altri. Item, le possession di beni e robe di nostri. Item, li benefici] di nostri in terre aliene etc. A le qual il papa disse zercha li presoni per adesso non è da mover altro et stanno ben in Civita castelana in uno bel palazo, e cussi li beni, ma si faria, el di beneflcij che non ha dati ne conferiti ad alcun, et cussi è certo in queste ‘censure mai il papa à voluto dar ad alcun beneflcij di venitiani, ma ben far siano scosse le inlrade o non altro. E perché nostri dimandono licentia di poter condur qualche capitanio et zente, pregando soa Santità volesse dar licentia a tulli, rispose era contentissimo tutti venisse chi voleva di subditi di la chiesia e altri a soldo di la illustrissima Signoria et faria proclamar in Romagna che cadami potesse andar a soldo di chi li pareva. Item, scrivono altri coloquij fati a dì 27 et comuniehation faloli per il papa zercha il re di Franza e l’imperador. Et primo il papa voria fosse relassà a soa compiacenza il marrhexe di Mantoa dando li fioli in le man et stato etc. e confortò hessendo ben cauti tuorlo per capitanio, perchè è fato gran nimicho di Franza etc. Item, zercha Ferirà voria levar le offese con fa Signoria- nostra, el che si scrivessi; a Veniexia e il Polesene restasse nostro el quelle zente d’arme è lì potriano trasferirsi in veronesa. Item, voria si tolesse Verona et non si dimorasse, perchè l’impe-rator più fazile voria a l’acordo con questa Signoria. Item, disse nove di Franza. Ila lettere dii suo orator Tioli, è in Franza, tien jl re non vegnirà questo anno in Italia. Item, il re di romani andava a la dieta in Augusta, la qual zà era principiata etc., e altre parlicularità et coioquii ut in litteris. Item, chome li oratori Maximiano, Franza e Spagna erano venuti da lui a dirli il re di Franza voi venir in Italia, et voriano saper da soa Santità che ajuto quella li voi dar di zente; rispose il papa niuno, perchè non semo ubligati, et che bisogna eh’ el re vengi in Italia con zente? dicendo non allo aulo la sua parte e più che non li vien; el Ihoro disseno per ajular l’im*.