897' MDX, LUGLIO. 898 i qual me o atrovato, non sarò tropo particulare, havendo per altre scripto a vostra magnificentia, ma inter coetera non tacerò questo, ch’io fui mandato dal olim magnifico zeneral, non alrovandose in quel hora, ne armiraglio, ne pur uno compagno del stendardo a dir al capitano di Po se tirasse cum la fusta a Ca’ Trona, per suposto che burchij inimici erano venuti uno miglio lontan de lì; et io andai che fo il zorno avanti dii conflitto a bore 22 et mi fo tirato da inimici che erano sopra la ripa più di 200 colpi de schiopetti, testes domino Lorenzo Ve-nier mio nobile, sier Hieronimo Venier quondam domino Zuane, Andrea Michiel mio nobile, el mio ■434* sopra masser, uno Dyonisio da Fiume et Quarco ga-' leoto. Tamen perla Dio gratia non ferì alcuno nominatamente, ne alcuno di miei, i qual si haveano. butato in Costano, et io stava drito, aziò li galioti non abbandonasseno la voga. La nocte dii caso, quando la galia del zeneral dete in terra : chi andò a levarla de seco, salvo mi, con il mio comito, el mio sopra masser et cum 100 de mei horneni smontati da la banda de la Polesella dove se trovavano pronte le artegliarie de inimici cum, manifesto pericolo de la vita mia, et potria dire multe altre parlicularità, qual prò nunc non mi par sia al proposito. Ma quanto dice il mio sopra masser esser andato de ordine mio la note predicla, a dire al zeneral facesse'desfar il ponte, et la novità è che non ha- vendo posuto parlare al zeneral, andò e disse diete medeme parole al suo secretario, et fo presente Ja-como Stella condutore, el maestro Baldisera ceroico da San Moisè, domino Biasio suo capelam, el Bevila-qua sopra maser et altri. Sichè stantibus prcemissis, come in effeclo sono vere, io credo doveria più prestò méritar com-mendatìone che biasmo. Et perchè vostra magnificentia per uno ultimo capitolo me richiede li dechiarisca due cosse, l’una in qual lermeni me atrovo circa la egritudine m’ ha tenuto molti zornì oppresso, al che li respondo io gratia Dei me ne vado pur fuora di galia senza el baston che adoperava questi giorni passali et camino assai bene. L’altra qual sia il desiderio mio o disarmare o continuare a star fuori per questo in-stade, rispondo a vostra magnificentia : che io per questi sei mexi starò per servir questo stalo cum quello cuor et affetione, che fin qui l’ho servito. L’ è ben vero che bisogna al tulo sia provisto et subvenulo a queste zurme che altramente dubito non se potrano ridur in galia, come difusamenle ho scripto a la nostra illustrissima Signoria ; et perhò vostra magnificentia si degnerà non mancare di soliti favori suj, di la qual infinite volte me ricomando. Ex trireme apud Clugiam, die tertio aprilis i5io: Bieronimus Contareno Provisor Classis. FINE DEL TOMO DECIMO.