301 MOX. MAGGIO. Vene sier Alvise di Dardaui, proveditor di Miran e Uriago, dolendossi di sier Cristofal Moro, podestà di Padoa, voi tuorli le jurisdition 1’ ha etc. Et cussi per Colegio fo scrìto al dito podestà ad vota non Tacesse più, etc. Veneno do oratori di la comunità di Marostega, dicendo aver Tato cerneda de 11 de homeni "203-2 da fati. Item, che a una villa de Algara solo quella po-destaria è seguito certo homicidio e vene uno consolo di Vicenza per Tar il processo e non lo lassono far e voleno esser separali da Vicenza. 11 principe li usò bone parole dicendo non è da inovar altro, et sier Vicenzo Baffo podestà scrive in consonantia. E fo terminato di mandar uno scrivati di l’avogaria lì a lar el dito processo. Vene Galante di Axola, dicendo è Tedelissiino et stato nostro soldato et aver perso il suo et voi certi danari el dia aver. Veneno alcuni zenlhilomeni in Colegio c banchieri, a i qual per il principe fo dimandato danari in presiedo a scontar etc. Parte impreslono. Item, fo spazà, per sier Vetor Michiel executor, (in qui barche '20 et mandate in 1' Adexe dal capitano di Po. Di sier Andrea Grill, proveditor generai, dute eri a Lignago. Come à provisto de 11 a Li-giiago e ritornava in Campo a San Bonifazio. Item, se li mandi de qui vini e danari, Item, quelli 4 zen-thilomeni venuti voleno vituarie, zoò malvasie, e fanti i qualli lui ne manderà 200 fanti di Campo olirà 5 contesta beh che lì sono. Item, voleno deposito de danari. Item, aver mandà al passo di la Croscia uno caporal di Jacomo Schiavo con làuti e voi lenirlo, e falò capitano di quelle làntarie è ili Lignago Jacome- lo da Novello. Item, lauda il proveditor sier Carlo Marin. Item, il conte Vanis è lì con li turchi i qualli voleno danari et voleno a raxon di ducati 10 per uno, la qual cossa non la sente. Et per Colegio li fo risposo fazino con Ihoro come mejo i poleno. Di Padoa, di rectori, di eri. In laude di quello fa sier Alvise Bembo, proveditor sora i feni e se li mandi danari per lui. E fo balotà ducati 20. Di sier Cristofal Moro, podestà di Padoa. Come de lì è uno statuto chi amaza uno che sia con-danato possi averlo ben morto, pagi nulla, zoè la condanason dii morto, et voria si conzasse ch’el pagasse la condanason e saria ben ; et alcuni di Colegio voleva meter la parte, altri fo conlrarij, et nihil conclusimi. Fo balotà ducati 25 da donar a Sen turcho, chiamato bora Francesco, janizaro, per sovenzion da comprar arme e andar in Campo, qual è venuto de qui con tre altri a servir la Signoria. Vene Babon di Naldo dicendo aver condolo li 1000 fanti etc. Et fo expedito subito et mandati in Campo. Veneno li capi di X, e fe’ lezer la condanason dii marchese «piando el fo casso di capitano zeneral, qual si potrà lezer in pregadi. Di Chiosa, di sier Vetor Foscarini, pode- 150* sta. Di esser levà il proveditor di l’armada, et che sora Coro si à sentito trar bombarde : quelli lì è impauridi. Di sier Hieronitno Contarmi, proveditor di V armada, di 10. Come dete a sier Marin Sanudo, savio ai ordeni il processo fece contra quelli canze-lieri e cogitori di Chioza, dieno pagar etc., e si mandi a far pagar; et io dissi lo daria a sier Alvise Liou, podestà va suso a far le execution. Nola. Sier Lunardo Emo, sopniconiito, è armato, faloli la zerdi», et partirà questa note, va verso Chioza, poi dal proveditor di l’armà. 1HI signor Chiapin Vitello, date in questa terra. Fo leto una lettera, vonia Veslidello Bendo c Paulin, sono presoni qui. Dii cavalier di la Volpe. Fo leto una lettera, li scrive suo fratello, el proposito di 111 Volpe, date a Imola. Il governador è li, e li à dà licentia di Irar li cavalli, e fassi boni homeni. Il Cardinal è sdegnalo conira i Saxadclli, Baston di Bamhaso. Scrive tutto il mondo è contra la Signoria, non sa clionie la si prevarrà ; et ch’el Cardinal Pavia offerisse piMido al dito cavalier, volendo venir a soldo dii papa. El ¡litro in Colegio el canzelier dii dito cavalier di la Volpe, nominalo Guido, e «litoti li danarj è sta mandati in Campo per far questi cavali el impirli la compagnia, e lui voria pur 25 ducati per homo d’arnie di sovenzion, et li fo dito bastava quello se li ha dato. Vene uno visentin, qual per parte di pregadi li' . fo dato certa muda ut in parte, et ringrazine la Signoria. Di Carlin da Coi-tomi, fo fiol di Metto, date a Castelfranco, a dì 10. Scrive voi far ho-meni, aricorda si fazi pagar le colle a quelli è debitori e si aduni le biave in Padoa et in Treviso. Di Lignago, di sier Aiulrea Capello e compagni zenthilomeni nostri, di 9. Dii zonzer quel zorno li con li 200 homeni rnenono et farano il dover, et scrive quello voriano per -bisogno dii loco ut in litteris. Nola. Questi cinque è conleslabeli in Lignago