165 MUX, APRILE. 16G ferarese intendono prepararsi zenle c maxime me-ter artellarie al bastion di la Cologna, sichè intendono voleno a uno tempo venir a tuor Lignago, etc. Di Soave, di 18, a li provedadori generali di Francesco Vertimi, luogotenente, hore 20. Chome eri todeschi in Verona 1000 fanti erano so-levati dicendo voler li soi danari di le page, over venir da Marcbo chome è venulo li altri soi, perchè danno danari, unde quelli governadori li deteno «/s ducato per uno, et che il principe di Analt ha posto certa laja a quelli citadini, e scodeno etc. Item, essi provedadori /.onorali in la soa lettera scrivono che domino Latanzio da Bergamo vien a Padoa a veder P artelarie e repari, e poi vera a Venetia per certe artellarie por Campo. Item, se li mandi danari, e il nome di Benvegnua taserano. 79' Di Campo, di sier Andrea Oriti, procura-tor, proveditor generai, sollo di 18. Mollo longa e savia. Avisa li pericoli in li qual si trova il Campo, niun voi obedir P altro, dubita di sinistro, aricorda che ’1 marchexe di Mantoa per capitanio saria per-fectissimo polendo haver cautione di la sua fede, scrive sopraziò molti beueGzij seguiria e per il capo e per il Stato apio a andar in Lombardia, e dagi la moglie e figlioli e le forteze in le man nostre, si poiria fidarsi. In conclusion si vede in pericolo non provedendo di capo, ne lauda far di quelli sono in Campo ut in litteris. Di la Badia, dii provedador Gradenigo, do lettere di eri. Senio queste preparation fa il duella di Ferara, qual aspela li 400 bomeni d’arme ispani, e zonli, passerà sul Polesene. È stalo a Ruigo, dove è solum fanti "200, voria esser 500, e si mandi danari per quelle zente d’ arme e fanti, qual sono tulle mal coniente, el Zitolo di Perosa voria venir a la Signoria dicendo li è stà promesso assa’ e una caxa in Padoa di boni di rebelli et tarnen nulla ha aulo ni la provision etc. Lettere mollo longe. Fu loto al pregadi una letifera scrita per Colcgio a P orator a Roma, a dì 9 di P instante, sopra queste materie, etc. Fu posto, per li savij dii Consejo e terra ferma, una lettera a P orator nostro a Roma exortar il papa voi far il tutto contra Pranza e saremo uniti oferen-doli da mar e da terra. Item, vedi di acordar la Signoria nostra con l’imperador, e semo conienti sia mezan soa Santità al qual si remetemo. Item, di Cividal e la Scala non fu vero. Item, atendi a la praticha di aver Marco Antonio Colona e adoperi il papa. E fin qurtutti i savij erano d’acordo, e poi seguiva li altri cxcepto sier Marco Bolani et sier Zorzi Emo savij dii Consejo el sier Zuan Corner savio a terra ferma, videlicet che dovesse dir al.papa che se li pareva parlasse a P orator ispano, over al vice re di Napoli scrivesse che per interlenir li 400 ho* mcni d’ arme manda dito vice re, nui manderemo l’armada nostra in Puja ; et nui savij ai ordeni tutti non volevamo questa parte se dicesse per niun modo, et andai in rengha primo e Gei assa’ bolla renga laudala da lutti, cxcepto li padri di Colegio clic pur lochai alquanto che non voleano 1’ bordine nostro usasse P autorità soa, dissi che era mala opinion dir di armata sì perchè non havemo in bordine solum 10 galio, poi non Air che barzo venga in golfo etc. Dissi era modo di far armata e trovar danari senza deximo e tanse, laudai il principe dii favor mi havia 80 dato sempre e fui longo e ben, e con gran aleution dii pregadi, et fici lezer il nostro scontro che fosse levà quelle parole di armada tulle. Item, domali si chiami questo Consejo e li savij. vengino con le so opinion sub debito sacramenti per scriver a Con-stantinopoli e colorar quelli subsidij etc. Unde li savij visto il mormorar dii pregadi si tolseuo zoso el mandono la lettera separada ; ma sier Sabaslian Zustignan el cavalier, savio a terra ferma, andò in renga et parlò dicendo è da dir il papa conzi con danari e non con slado, c lo longo : e andò la parte 21 dii Zustignan, il resto di savij, et fu presa. Fu poslo, per li dili, una altra lettera a Roma, l’orator d’acordo, zereba ingajardir il papa che nui faremo il tutto e soa Santità voj moter doxime e far liga e union de Italia etc. E ave tutto il Consejo. Fu poslo, per il serenissimo, consieri, cai di XL, savij tutti lhoro, una lotterà a l’orator a Roma scrila per Zuan Batista di Andriani contra le munege averte, videlicet quelle sono volendo parie serarsi si se-rano e quello voleno star conventuale siano in vita tantum, e più in dilli monastery non si possino acelar done conventual. Item, sia revochi lo liceutie di andar fora de monasterij etc. Molto longa e Ialina ; ave 10 non sincere. 27 di no, 93 di la lettera, e fu presa E di questa fo comandà gran credenza; e noia sier Antonio Grimani non volse esser nominalo in la parie. Fu posto, per lhoro savij, far 500 homeni d’arme et 4000 fanti, e di questa deliberation se scrivi in Campo ; e tal parie fu fato più per dar fama che per far lo effeclo, atento non c’ è danari da farli, et ave tulio il Consejo. Fu poslo, per sier Antonio Grimani, sier Piero Duodo, sier Alvise da Moliti e altri di terra ferma certa parte di zudei, videlicet li ducati 1000 siano