451 MDX, MAGGIO. da terra ferma, perchè sier Zorzi Emo clic messe eri non era in pregadi, di elezer domino Lu/.io Mal-vezo governador zeneral in Campo, sichome in la parto di cri si contien. Et nota sior Marco Bolani che li piaceva questo, za più zorni era in pregadi et non volse nieter, Or sior Alvise Pixani andò in ronga, 222* disse il bisogno havia il Campo di capo, laudò domino Luzio di experientia c fede, ot ha età di anni..., rispose a quanto eri parlò sier Antonio Grimani, e disse Marco Antonio Colona non si averà, e il mar-chexe di Manina sarà longo e poi non è bon lui sollo por capo, dii Manfron è tropo gajardo, bon con-dutier, ma non capo; et è mal slarchome sterno; si dolse li savij dii Consejo non volesse moter nulla. Et li rispose sier Piero Duodo e gajardamcnte qual co-gnosse domino Lucio quando I’ era provedador a Pisa, et li altri do savij a terra l'erma si tolse zoso, perchè ossi Duodo e Capello voleano meter indusiar o aspotar maxime da Roma dii Colonna la conclusimi e la venula dii Manfron, et il Pixani volse star saldo. Andò por parlar sier Lorenzo Orio dotor savio ai ordoni, e d’acordo fo lerminà indusiar tutti, e fo licentià il pregadi hore 20, et rimase il Consejo di X con la zonta comandata di danari. Et fu preso, in diio Consojo di X, una parte, far seguro sior Francesco Tiepolo e compagni, quali da-rano li ducati 3000 elio sarano ben dadi, et non arà-no più molestia, e sia scontadi in le angario ut in parte, havendo il don etc. Item, fu prosodi render li ducali 2000 a sior Francesco Coniarmi di sier Za-caria el cavalier prestò a la Signoria a raxon di ducali 200 a la septimana di la cassa dii Consojo di X fino in la integra satislatione, atonto non ha auto Iodio il contracambio di suo padre con monsignor di Bonvoxin, el qual in questa sera lo irato di prexon di la terra nova e mandato a Padoa con custodia a li rectori, per far il conlracambio con domino Zuan Paulo Manfron. Vene lettere di Roma, lo qual con parto di savij o corisieri fono lecle la sera in camera dii principe, il sumario dirò poi, perchè fono lecle la matina in Colegio. A dì 29 la matina, in Colegio, vene d Zilolo di Porosa, vicn di Treviso, e disse Ire cosse esser sla causa di la sua venula : la prima esser venuto por dechiarir a la Signoria, sul Polesene aversi ben portato, et non era possibole a mantenirlo con sì poche forze di CO homeni d’arme, 600 in 700 fanti contra tanto exercilo, et esser sta meglio aversi retralo con le zenlc, et il provedador Gradenigo non à colpa alcuna, dicendo l’è meglio perder che masperder; la seconda disse aversi afalicliato |>er questo exce-lenlissimo Stalo, el voi esser bon sorvilor, et voria licentia, voi andar a caxa a riposar, perliò stima più . P honor dia i danari ; la terza zercha Treviso etc., tocbò il Campo nostro è belissimo e di bona zente, ma à bisogno di capo etc. Il principe li rispose bone parole el era corto havia fato il suo dover, e non è tempo darli licentia, imo el volemo etc. Di Roma, di V orator, di 22. Cliome zonse 22 lettere a P orator di Ferara e al Cardinal di Albi, die le zelile francese poi preso il Polesene, erano pasate l’Adexe, e auto Montagnana e castel Baldo andavano a Campo a Lignago; et P orator fo dal papa, etditoli questo, rispose P orator questi è lochi che chi caval-cha li hanno, ma a Lignago sarà le cosse dure, disse il papa, pur non sia tradimenti ; e instando P orator che questo è il tempo di far qual cossa : disse soa beatitudine le sue zente esser cavalchate a Bologna, e farà fanti e tutto, e si potrà insieme dar a dosso a questi francesi : tamen lui oralor scrive il papa sta a veder e non voi spender. Item, di P orator ispano, lo sue zente starà su quel di Lugo e Bagnacavallo perchè non voi slagi su la Romagna por non far danno a quelli subditi, o che è contento a dar al re di Spagna la investitura dii regno di Napoli, et reme-torli in censo quanto ha a dar eh’è ducati 48 milia: et à mandalo a dir a P orator ispano che li vengi a parlar. E tolto licentia da soa santità andò dal Cardinal Regino, qual poi assai con dito orator ispano e sono amicissimi, e diloli solit iti la conclusione, promosse farlo, perchè diio orator fa capo a lui in ogni cossa e disse è vero il tulio, ma si duol di la tardità dii papa, quai è inconstante, e già zorni li non volea dar dita investitura, et ori si, unde P orator spazò prima in Spagna lettore di questo, e tien quella ma-jestà sarà alterata : concludendo il papa in le suo cose sarà tardo. M Dì dito, di 23, hore 12. Come eri sera il papa 10 mandò a chiamar o li disse aver parlà a P orator ispano che lazi soprasiedor le zente, qual promesse di far, restino ut supra su (pici di Lugo e Bagna-cavallo; e clic domino Alexandro di Manloa suo commisario andato per nome dii papa con dilezonle 11 scrive sono ben in bordine, et è capo il ducila di Termeni e la più parte italiani, sichè sarano in proposito contra francesi ; poi disse aver auto lettere dal Cardinal Pavia di Bologna, qual si scusa di le cride fate non vadi zente etc. et che lasserà passar tutti, e aver subito lassato il Tarlantino messo di Vitelli e lauda perchè non faceva per soa santità ; il mal è che veniliani fusseno ruinati et si babbi P ochio a