725 MDX, LUGLIO. 7-26 vechio zenthilomo di Veniexia, qual za anni 10 era amalato di-mal franzosoet stava in caxa, resta hora il più vechio zenthilomo sier.......... Da poi disnar fo Consejo di X con zonta, et vene lettere di Roma, di l’orator, di 2 et 3 optime, il su-mario dirò poi. Item, di Campo zoè di Padoa, di ozi. Et in dito Consejo fo tolto in pregadi sier Bortolo Yalier quondam sier Vetor, coti ducati 1000 secondo la condition di altri, et vene zoso a bona hora. Et reduti in cheba, il principe con la Signoria et il Colegio, fu fato venir il prior di la Trinità venuto ozi di Colalto con quella lettera ha auto di l’im-perador, el qual la lesse et expose il sumario : dicendo esser venuto qui Zuan Andrea Paruban di Udene con quel Juslo Celer todesco, camerier di l’imperador qual è in Augusta, e dita lettera è di 23 zugno, il sumario dirò poi. Par l’imperador habia voglia di acordarsi con la Signoria ma voi restar con honor, disse laseria Padoa e il padoan e Treviso e il trevisan, di Udene non parlava ma si remeteria dii resto in qualche sia, e nominando il papa disse nò, è un mal prete, dicendo molte cosse come da lui, e che l’imperalor voi mal a Franza, e domino Mathio Lanch, poi è morto Roan, non è da dubitar non vadi a bon camin etc. Et il nostro ordine reduto, aldissemo la lite di Pre’ Marin, parlò domino Bortolo Dalli) dotor, domino Alovisio da Noal dolor, sier Francesco Bolani quondam sier Candian et sier Alexandro Pre’ Marin, et ordinato dagino le scripture. 355 A di 7 lujo, domenega, la malina, me auctore, di bordine dii Colegio, sier Thomà Tiepolo di sier Francesco messe banco, galia sotil. Et licet è do dome-nege non sia stato Consejo, tamen per scriver a Roma fo ordinato non far Consejo ma pregadi, iterum lede le ledere di Roma venute eri nel Consejo di X, le qual fono optime, e tutta la terra per queste lettere j ubilo. Di Roma, di l’orator nostro, date a dì 2, hore 18. Chome a dì 29 scrisse la retention dii Cardinal Aus, e in quella sera medema li oratori francesi fono dal papa per la soa liberatione, non l'uno . admessì, poi la malina li diti oratori con li cardinali francesi e il Cardinal San Severino andono e non po-teno lar nulla volendo perbò dar ogni cauzion, et parlili andono a caxa dii Cardinal Samallò e l’eno consulto insieme et terminono far che li reverendissimi Napoli, San Zorzi et Regino andaseno a pregar il papa la liberation ut supra : el qual Aus è in castello in la torre di mczo, à auto do soi servitori, vo-lea uno capelan, il papa non à voluto dicendo quando che ’1 fuziva non si menava capelan drio, et subito retenuto il papa scrisse a l’orator suo in Franza di tal retenzione acciò la justifichi col re. Item, il papa à lettere di 25, da Lion, di l’orator suo che solìcita -sua beatitudine si risolva con Franza; li à fato scriver non li scriva più di questo; e che il signor Alberto da Carpi è stato da soa santità a dirli il re è contento a li do capitoli rechiesti : rispose il papa non è più tempo, el è rimaso con l’orator cesareo di darli ducati (iO milia che ’1 re di Franza l’imprestò’per dispegnar la citadela di Verona, Valezo e Lignago, et soa cesarea majestà li darà per pegno al papa Modena et Rezo, dicendo queste do terre per la propinquità di Bologna le porcino meglio vardar e custodir. Eri il papa fo con l’orator ispano, qual come li à dito il Cardinal Regino è più mole assai di prima etc. Hora mai lutti in corle parla il papa è con-tra Franza, cussi come prima si parlava era conira la Signoria nostra al tempo di la fubninatione de li interditi. Domino Carlo Ruin orator di Fcrara fo dal papa per aver audientia, non la potè aver, et volendo averla convene aspetar de scontrar so santità, e fatali apresso coram omnibus, et esso nostro orator audiente, il papa li disse levasi il dudia di la prote-tion di Franza e poi ne parlerete. Item, la chinea lo tolta per il censo dii reame, dal re catholico, fo accptata con queste parole salvo jure nostro et sucessorum, che prima solca etìam dir et aliorum, il censo dii signor da Pexuro non fo voluto aceptar, il papa pretende aver assa’ altri danari di più da lui. Quanto a la materia di sguizari, parlando col papa, con il qual è ogni dì una e do volte, li disse bisogna averli perchè questi è la morte di francesi, ma voleno un capitolo di non vègnir anitra l’imperador„ dicendo convien sborar sio nembo. El fo esso orator da soa santità,' ricevuto nostre lettere di 25 et 27, eri, el qual voleva andar a tavola, et li communichò le lettere di 25 et de l’intrar dii nostro Campo in Padoa, soa santità disse ne piace, atendè a conservar quel exercito e vardeve de tradimenti ; poi l’orator lo persuase a romper a Ferara, disse faremo meglio; et li convene dir di sguizari la Signoria nostra era contenta luorne 2000, soa santità disse ne bisogneria 4000 per conto di quella Signoria, tamen so quella Signoria al presente è in gran spexa, nui ne havererno 7000 et li habiamo mandato li danari, et llioro vorebeno esser 10000. Item, 1’ orator li disse la restilution di le do nave ragusee, li piace molto. Il signor Troylo Savello inteso di Renzo da Cere è sta molto acharezato, etìam lui veria a servir la Signoria nostra per sconiar li