13 MDX, W Mi/O li pr sua comodità ne tenia le man sopra le spie. I la poi lecto dicto inslruinento, vene fuora uno diierego a presso sua santità et disse de la absolutione de-mandavemo et si se contentavano a quanto è sta lecto, et cussi con do man in do man de la sua santità sopra el messa l se zurò a un |>er tulli imi. I)a poi sua santità disse alcune prole in justilìcation di quanto I' liavea fatto, e per la ubligatioin I' havea pr el loco el lieti, con offerta grande, disse poi el miserere et il chirideisou con altre orationi et fece aprir le porte di la ditesi» che erano serate, et ne fece pi che tutti li basassetno el p', la man et la palla. Lui restò sopra el tribunal e tornò suso. Ne fece acompguar in chiesta da tutti li cardinali che erano *21, tra i qttalli ne erano i francesi, da Satnallò * in fuora da' non vene pr le gote, et andassemo de sopra Ihoro a l'aliar gratulo; poi dite alcune ora-tione pr nui se ne andassemo in capdla de pp Sisto, et II pr el datario fo ditto una messa solenne die fo longa. Ma pr tornar di sopra, aziò se intendi el tutto, da poi sua santità ne dete che dovesemo andar i pe di gradi di auto portego e trovassemo el maistro di le zorimonie dii nostro Signor con tutta la sua famiglia, vestiti tutti di scadalo, el assai fame-glie de cardinali e molli nostri prelati e molla turba infinita con trombe et pifari el diversi altri inslru-menti, fossenm ciascun de nui messi in me» de doi episcopi, mn infiniti cavalli, el con questo bordino fussenio arcoinpgnati lutti a casa. Tutta questa (erra à demostrato tanto contento d satisfattimi quanto dir si ptesse, sichè spro mediante d nostro Signor Dio le cosse nostre succedcrano bene Date llome die Hi februarj 1509. (M. V. 1510). 5 A di 2 da matina fo edam gran Consejo, el priò domino Francesco Fasuol dolor avochilo. El compilo, il zeneral andò davanti il tribunal et si ricomandò, el ussite, e conta il Consejo fono 848. Et sier Mann Morexini avogador andò in renga dicendo nou li pr di meter di prociedor. prchè doman el voi meter una prie a gran Consejo che tutti quelli è stato a le displation e balotar eri vengi lutti : e questo |>erdi • sa questi Trivixani à pregato molli sentiva conira il zeneral die non venisscno a Consejo ; et é mala stamp ete. Or sier Remarlo Rombo dolor et cavalier el sier Alvise Gradenigo nvogadnri oiesseno di procieder: 49 non sincere, 3*J"2 di la prte, 403 di no, el itervm buloli 3U non Sincere, 399 di no, 405 di si, el non licsscndo preso alcuna cossa fo il secondo Consejo. Da poi disnar fo comanda pregadi pr li savij e loto queste lettere: Di Verbossana, di sier Jeronimo Zorsi quondam sier Andrea, qual fo mandato a Feria Ilei sa n zar ho per aver ajuto di ramili turchi ete. Scrive di l'2 il suo viazo, e podio mancliò in itinere non sia sla preso da quelli danizò su quel di Tran, in ritorno, el fu «haretato dal dillo Fe-ris Rej, e li dete li presenti di la Signoria. El expo-sio chome da lui il bisogno di la Signoria la qual saria contenta aver a nostro solilo cavalli turchi ete. Esso rispse che era contentissimo ol scriverla a la Porta perché senza bordine non si movcria, el seri-varia in bona forma e sperava aver lioentia. Item, cliomo Achaja Bassi era morto in Andcrnopli etc. IH rampo di San Bonifacio, di primo. Chome havemio inteso uno grosso squadron de inimici esser in quella malina ussilo di Verona, mandi*' missier Domenego Buxichio cap di slratioli alcuni soi cavali de li a veder quello era : qualli andati avanti verso Sin Martin slratioli cavalli. . . pr din alcuni cavali di homeni d'arme francesi se erano parlili de 11, nitri è venuti piti in qua, el fonilo a le man con ditti slratioli, et vene nova n li provola-dori erano apizali, qualli mandandodriedo nitri sira* lidi e cavali lizieri e zelile scontrano essi primi strn-tioti qualli cmduceano li francesi presi, qualli sonno monsignor di la (Seta con 18 in "20 homeni d’arme francesi a cavallo; d qual monsigm^ di la ('.Iota A homo di conditione el ha 50 lanze francese, et il proveditor tirili lo cognosso prchè za do anni era a Rovere con missier Zuam Jacomo Triulzi, el qual monsignor con alcuni di primi lo aviano in questa terra. Di la Badia, di sier Zuam Paulo Gradoni-go, provedador zeneral, di eri. CI ionie non ò altra movesta di quelle zenlo nimiche, et à prò-visto ete ' Di Padoa, di sier Cristofal Moro e sier Stefano Contarmi rectori, di eri. Chome a do bore de di ebbeno le lettere noslre di l’absolutione, et il pplo mostrò gran festa, et hanno fato grande dimoslratione di leticia, el la sera feno grandissimi fungi itti piaza sonando campane e segni di gran contento. Item, alendeano a cavar le fosse. E sier Alvixe Birharo è li proveditor, qual usa grati diligenti», e presto saranno expeditc. Nola di Campo si ave che indubitatamente prò* roeleno, havendo ancora 5000 ducali, faranoete., vi-delicet di ha ver Verona, sichù molle volte bauuo scripto, ora sarà certo.