* 785 siano streti insieme in nova liga; el à mandato esso re di Pranza a dir a l’imperador per San Michiel voi li danari li à prestato, altramente voi Verona per lui. Scrive quelli signori englesi voriano fusse liga col papa, imperador e Spagna, quel re d’lngaltera e la Siguoria nostra. Itcm, scrive de li archi che li Pexari da Londra dieno dar a quel re, soa majestà voria ge li mandassemo etc. Era in zifra. Di sier Sigismondo di Cavali, provedador executor, date a dì 14, in 3ioncele.se. Come à mandalo uno suo explorator a Verona : referisse prima li soi fermenti esser sla tolti, poi el diio suo messo vene a Lignago dove vene uno troinbela per nome dii principe di Aynalt a dimandar quel Iodio per l’imperador, li rispose, el governador francese, T hanno vadagnato lhoro e lo voleno legnir per il roy. Item, come erano zonti Guitto da Gonzaga et Hieronimo da la Torre veronese a luor il posesso de P inlrade de venitiani a nome de P imperador. Item, erano zonti altri 300 francesi in Lignago. Scrive post scripta è venuto uno di Arquà, dice come li inimici tendevano a la volta di Lignago etc. Di Padoa, di provedadori venerali, di eri, hore 24. Come, per molti presoni conduti e altri venuti, hanno il Campo esser dove scrisseno in questa matina, e quelli stratioti andono l’uora ozi con sier Ferigo Contari ni provedador ne restò 50 fuora, et questi preseno alcuni, spojati'e toltoli li cavali non li voglino far presoni. Item, tutti dicono il Campo ne-micho va a Monzelese, scriverà, voriano le zente è a Treviso fosseno lì in Padoa per bori rispeto e star provisti; diti inimici coreno a Baom e per tutto. Alcuni venuti dicono le arlelarie lhoro sono sta aviate verso Longara perchè da San Martin anno via streta. Di Gradischa, di sier Fantin Memo, provedador. Avisa fanti 110 è lì, sono pochi, voi dì altri e di la terra n’è zercha 50, non ha polvere ni bombardieri al bisogno etc. Fo balolà eri in Colegio mandarli 100 barili di polveree commesso a sier Piero Querini è sora le munizion li dovesseno mandar. 384 Fo parlato in Colegio di dar governo al nostro Campo et di far Lucio Malvezogovernador: il principe sente, et sier Antonio Grimani et sier Piero Duodo sono conlrarj. Item, fo parlato zercha Renzo da Cere darli conduta. Fo balotà i danari di fachini 100 vanno in Campo a Padoa richiesti da li provedadori, et fata la mostra ozi anderano via, se lì dà ducati tre per uno come à provisionati. Ba poi disnar fo pregadi el vene le infrascriple lettere: 786 Di Palermo, di Ulixes Salvador, consolo nostro, date a dì 28 zugno. Come è sta a la morte et ha auto l’ojo santo. Item, a dì 18 zonse uno bre-gantin con lettere dii vice re di Napoli, et il messo le portò, montò su do galie dii re e andò a la Faga-gnana a parlar al capitano di P armada conte Piero Navaro, e tornò a dì 20 in Palermo, portò lettere dii re, di 4, da la corte al capitano, e tornò a dì 22 ; scrive a dì 10 zonse a la Fagagnana la dita armata, barze 8 di 350 fin 400 bote, il resto più picole, vele 3(ì, et aspetava 8 galie di Napoli, sono combatenti 8000 ma non sono con verità 4000; chi dize P suderà a Zerbi, chi a Tripoli, chi per levante, chi per mar de Lion. Item, de fermenti n’è abondantia, va-leno tari 9 la salma, da la banda di mezodì, et non è compradori. Di sier Andrea Badoer, orator nostro in lngaltera, date a Londra, a dì 8 zugno. Come Cristofol Frizer, per nome dii papa zonse lì, e dete la rosa al re, e scrìve è suo amico et lo cognossè a Ve-necia, et fa bori officio col re per la Signoria nostra. Item, monsignor di San Zuanne non è partito per Pranza ; li do oratori di P imperador, doveano venir a quel re de lngaltera. non è zonti. Item, questo Cristoforo à dito P orator di quel re, episcopo ebo-racense, è francese. Item, scrive il re li disse in la pace con Franza esser uno capitolo, che auto esso roy il suo, non fesse danno a la Signoria nostra. Scrive di Fiandra non è motion di guerra ni de Pimperador. Item, è tornà il parente dii re di Scocia, qual voria pur esser capetanio di la Signoria nostra etc. Fu tolto scurlinio di savij di terra ferma, ma non fo balotadi perchè non fu tempo. Fu posto, per li savij d’acordo, una lettera a l’o-rator nostro a Roma di l’andata dii marchexe, sico-me scrìve ¡1 papa desiderava, in quella sera fo expe-dilo con una galia tino a Rimino; il Campo nemicho è apresso a Padoa ; et soa santità voy dar principio a far qualche dimostratione per non esser più da in-dusiar et altre cosse: ave tre dì no.Et gionseno lettere di Padoa, le qual lede feno star tutti di mala voglia, il sumario è questo : Di Padoa, di provedadori generali, di 15, 384 * hore 15, zoè di questa matina. Come, per cavali lizieri stati fuora fino al Bassanello, hanno che inimici vieneno col Campo a la volta di Padoa; hanno mandalo a la volta di le Brentelle altri cavali, e domino Antonio di Pij hanno mandato verso Mezavia per disfar li ruolini di la Bataja, e tornati dicono aver visto uno grosso squadron verso Tendiamola. Item, MDX, LUGLIO.