459 MDX, MAGGIO. 4G0 dito dolor a l’imperalor e tono conienti e manderà uno cavalier e non dolor. Item, avisa dii zonzer su l’isola uno oralor di Portogallo; di armata di pranza non si sente nulla, repliclia zercba il re di Scozia qual desidera esser capitano zeneral di la Signoria e li basta l’animo menar 10 milia combatenti e venir con barze 150 e lenzer di andar in pelegrinazo, e compito l’impresa voi andar contra infedeli senza spexa di la Signoria ; scrive aver posto bordine di parlarli secrete a li confini di l’isola etc. Di capitoli fati tra quel re e Pranza non li à potuti haver, manda la copia di quel di le galie, etc. Dii dito, di 11 mazo. Dii zonzer di I’ araldo stalo da l’imperador, con lettere a queslo re, die li oratori di la Signoria nostra è stati con li soi e li hanno der isi e eh’ el voi le sue lerre e la Dieta è risolta a darli 4000 cavali el 10 milia pedoni pagati per tulto septembrio e lui voi li danari. Itcm, ch’el voi venir con exercito a recuperar il suo etc. con altre parole ut in litteris: per le qual il re d’Ingal-tera par si sdegnasse di tal risposta et manda a parlarli ; el dito cavalier è homo degno e ilalianado, e si la Signoria liavesse qualche uno apresso il re di romani incognito per tralar acordo farà darli in co-missione siano insieme con dillo cavalier. Item, è lettere di Uoma ut patet. Itcm, che madama Mal-garita fa il tulio per trovar danari per il padre, ma quelli di Fiandra non voglino pagar nulla. Item, che de li in lugaltera si tien li capitoli con Pranza non vaglino, perchè queslo re à anni ‘21 et bisogna la relification et si doveva mandar in Franza a reificarli, ma non si parla di questo. Replica dii re di Scozia per capitano, qual è valente homo e desideroso de l'arsi lionor. Li zenlhilomcni Zuslignam e Molin parlino col salvo conduto per Franza et Nicolò da Ponte. Item, il re li ha dito la Signoria babbi a mente a Vicenza. Scrive di monsignor di Viseslre etc. ut in litteris, dice afaticharsi al lutto et redusse le cosse al bene ; e si non fa quello è il desiderio di la Signoria nostra da lui non manclia e non sa più, ma non à un soldo da viver, e se li provedi de danari, non à ducati do di pagar il spazo di sle lettere, e scrive altre miserie vergognose al slado noslro. 22G‘ Capitolo posto in lapaxc tra il re dì Franza c il re de Intjaltcra. Item quod omnes mercaioreset si veneti fiorentini sive januenses siili, possint per mare et aquas dulces armati prò custodia el luilione suorum cor- porum bonorum navium et mercium, vel non armati, cum suis proprijs mercibus aut alienis in na-vibus aut galeis proprijs sive alienis in hoc regnum Angli®, scilicet elicli veneti in regna Francia! et Angli® et eoruni utrumque scilicet dicti fiorentini et januenses Iute libere et secure venire, et ab bine quo velini abire durante amicitia ante dieta quandocum-que et quocienscunque voluerint, absque violentia disturbio molestia aut gravamine quoeumque per dictos Angli® et francorum reges sive eorum aliquem aut eorundem hteredes el successores sive ipsorum aut alicujus ipsorum subdilis, quoeumque proviso, tamen quod predicli veneti inveniendo et revertendo nibil hostiliter facient neque atentabunt conira pre-dicla regna dominia terras el subditos Angli® et Francia neque conira eorum confederatos aut subditos quoscumquc. Dii provedador di l’armada, date in galia apresso il porto di Chioza. Chome è slato a Ma-gnavacha e mandò la galia Poiana in le aque di Ita • vena, qual ha incontri e remurehià lì a Chioza la dona et Boia dii magnifico capitano di le fanterie. Itcm, si dice il prefelim ducha di Urbim si «spelava a Sinegaja per andar a la volta di Bologna, et zonto esso provedador con le galie lì a Chioza a bore '•24 intese inimici esser stati a Fossom e aver brusato alcune caxe e depredati animali : lui voria lenir le guardie, e aricorda al podestà di Chioza le melino, et mandò homeni a custodia di la torre nova loeho importantissimo. A di 30 mazo fo il zorno dii corpo di Cristo nel 227 qual di si fa processione a San Marco, etc. Vene la malina per tempo lettere di Campo, numero tre, et lete in cameni dii principe, poi slado con la Signoria in cliiexia ; disse la messa il reverendissimo pa-triarcha noslro, era ben acompagnalo di scartato, el principe et con lui il primo eierio et il signor Vitelli, li patricij chome ho dito tutti di scarlato paonazo e zambeloto e il principe raso cremesin e sier Francesco Nani damaschini eremexin e altri no: la pro-cession ferial, non soleri ni anzoli chome li anni passali : fu un grandissimo populo sopra la piaza, et questo perchè è molti forestieri di queste terre con llioro done venuti qui, et erano a veder; et di bordine di la Signoria e cai di X el marchexe di Mantoa era sul pozuol si va in gran Consejo, con uno lapedo et la sua custodia, e serade le porte e con tre soi amici, sier Alvise Marzello, sier Carlo Valier el sier Daniel Vendramin, eravi etiam con dito marchexe il Zilolo di Perosa.