2*5 MDX. MU'.OIO. 28tì ili X depose, el fo leta in Colegio, el suinarin è questo: Chome vien da parte dii Cardinal e la marchesana, e che Lodovico da Fermo è restii amalato, el qual quando zonse in Mantoa tu fato gran fesla da tulli, el poi che '1 parlò a madama e al Cardinal quello li comandò el signor marchese e andò a casa per esser indisposto, fo visitato da tutta Manto», dicendo (ulti el signor saria presto liberato, et mado-na mandò missier Scardino in Alemagna, et come vene lì missier Visconte a dimandar da parte dii gran maislro il signor Federico fiol dii marchese primogenito e la marchesana li rispose non lo volea dar. Item, dicesi tenirano, justa il poter, che non entri francesi, et fu provisto a le porte et forleze, et che prima mandò Rozom a Milun dal gran maislro a dirli non mandasse francesi in Mantoa. Ihide lo terminalo far ozi pregadi poi vesporo, licet fusse la vizilia di la Sensa, per meler la parie di mandar do di Colegio dal marchese e Iratar la se-curtà el ne voi dar. Di Campo, di proveditori e altri lochi. Fo lettere, ii sumario scriverò poi. l)a poi disnar a vesporo vene il prinei|te con le solenità in cliiesia, era il signor Chiapiu Vitello a presso qual fo terminalo invidarlo a disnar doman, et in buzintoro portò la spada sii r Francesco Que-rini quondam sier ilieronimo, va recti ir a la Cania, fo suo compagno sier Mariti da Leze ; et poi compilo vesporo el Consejo di pregadi si reduse, et lelo le lettere et la deposilione di Aurelio venuto di Mantoa. Fu posto, per li savij videlicet sier Antonio Gri- niani, sier Piero Capello.........., sier Piero Duodo, sier Lunardo Mozenigo e sier Zorzi Emo savij dii Consejo, sier Nicolò Trivixan, sier Sahastian Zuslinian el cavalier, sier Nicolò Bernardo et sier Alvise Pixani savij a terra ferma, non volse meler sier Marco Bolani, sier Andrea Venier procurator, sier Thomà Mocenigo procurator, sier Alvise da Moliti et sier Zuan Corner, nulla. Hor quelli messeno di mandar diman do zenthilomeni savij di Colegio, videlicet uno dii Consejo et uno di terra ferma, in lo-reselle dal marchese di Mantoa a veder la cautione ne poi dar per la sua liberatione, el poi el dito marchese vengi venere a la Signoria in Colegio con IO zenthilomeni. El poi si vengi a questo Consejo a deliberar; non fu disputatoti, ave 62 di no, 111 di la parte et fu presa. Fu posto per sier Zuan Marzelio e sier Hieroni-mo Grimani proveditori sora la sanità, che a la Sensa si potesse veifder da le venderigole, ziponi, calze, camise etc., ut in parie. Sier Yetor Morexiui suo colega andò in renga et fe rider assa’, dicendo non voler amorbar più la terra, e messe non si vendesse. Andò le parte, 52 del Morexini et il resto di altri do et fu preso di vender di lutto. Fu posto, per Ji savij, una lettera a Roma, zercha 143 ' il papa ilagi il passo a le nostre zelile, videliclt Vitelli et missier M. Antonio Cotona, et altre parlicula-rilà ut in littcris. Fu presa, io non era. Di Cqmpo, da San Bonifazio, di 7, di prò-vedidori umerali. De occurentis come di solo noterò più difuso il sumario. Di liiiigo, di sier Zuan Paulo Gradenigo, provediior generai, di 5. Come a Melara, Gasici novo e Bregantin si fevano preparamenti de alzamenti per 5000 guasconi che aspctavano. Item, à di Verona, di zobia passato, haveano fato comandamento a lutti quelli Imi via soldo dii re di Kranza che in termine di zumi 6 si dovessimo partir. Item, in Verona stavano confusi e malcontenti, e francesi ve-neno a Ixola di la Scala a datiizar, e preseno 9 villani, el ne fo morii alcuni di llmro francesi el uno francese ili primarij tajato a pezi, c diti francesi hanno brusi il borgo di Valezoe fanno molti danni. Item, scrive dito provediior come le aque di l’A -ilexe è molto basse, adeo non poi lajar ne exequir li mandati di la Signoria nostra, et manda in questa lerra alcuni ciladini di Ruigo a star, l i nome di qual è seri pii in le predile lettere. Noto. Fo man là in Campo ducati 3000 a San Bonifazio, el a Roma tre lettere di cambio di ducati 2500 per li sgtiizari. A dì 9 mazo, fo il zorno di la Sensa. El prin- 14 i cipe fo de more in bucintoro a sposar il mar, portò la spada sier............, el io ero a Chioza, e tanto fici con inzogno e gran faticha el arte usala che in questa malina deli et principiai a dar danari a la galia dii provediior di l’armada Contarmi, qualli le zurme non vulcano luor si podio chome li deli, e tanto fici con lo ajulo dii prefalo provediior che co-menzono a luor danari et si slargasemo al porto n pagai tulli, e scrissi a la Signoria di questo. Et poi il pranso fece il principe a li convitali patrici, Colegio si reduse, el vene le infrascale lettere, qual poi le vidi. Di Campo, di provediiori zcnerali, di 11, hore... eri. Seriveno consulti fati con quelli capi dove sleleno in consulto bore do, e tralalo molle cosse quid fiendum et hanno terminalo : primo conservar quel Gimpo et ingrossarlo, a tento la massa si fa a Pontevigo de francesi e spagnoli, e guasconi escono di Verona; secondo sopra il Polesene di