MDX. MAGGIO. 370 slo a parlarli iterum di lui. Ilem, di le done monache disse al papa la expedilion, disse aver commesso et sarà presto expedito, dicendo li vien molle di queste licenlie in signatura et tulle le slrazano. Item, li dete una instruzion di alcuni danni fati per nostri, et il signor di Pexaro si duol al papa. Dii dito, di 14, hore tre di note. Come inleso la retenzion dii Tarlatino di Vitelli, andò dal papa poi pranzo, perchè la malina io concistorio, e parlato con soa santità disse voleria Chiapin tornasse e poi lasseria venir essi Vitelli con le zenle, et parlalo per' l’orator di la licenzia al signor Marco Antonio Colona, disse concludete che poi si troverà modo e la via. Item, disse aver di Bologna avisi che francesi preparavano passar su el Polesene, e che il du-cha di Ferara lassava solum 500 fanti, et certo numero di cavali in Ferara, e con el forzo poteva passava su dilto Polesene a danni nostri. Poi disse aver parlalo al signor Alberto da Carpi che li è rolo li do capitoli rechiesti al re di Pranza, e questo è conira li capitoli, e che voi chiamar li cardinali e oratori, e protesterà, e voi che sguizari rompi di sora a Pranza a i qual soa santità à mandalo danari, e commesso le sue zente cavalchi a Bologna, dicendo el tulio è a conservar Lignago e il Campo nostro, le qual zente non sa si se potrano salvar altro si non in Padoa; e che il gran maistro arà lanze 1500, fanti 18 milia et boche di fuogo numero 40, et che voleno questi aver Lignago in hore 24, e parte di dili franzosi passerà su el Polesene e parte alozcrano sul man-185 ‘ toan e parte per i lochi dii vescovo di Mantoa, tra Bozolo e Garuol, dicendo il papa ; francesi non poi durar molto in Moncelese, et si poi indusiar vuj con le vostre zente et io col mio Campo di qua li caze-remo de Italia. Poi disse dii Colona saremo d’acordo; et solicitando l’orator Donado si partisse, disse il papa, perchè lavia tenulo più dii solilo di andar a zena, dicendo questi francesi mi à tolto la fame e non dormo e questa noie mi levai a pasizar per camera che non poteva dormir, il cor mi dice bene, ho speranza di bene, son stato in gran affanni per il passalo, concludendo è volontà di Dio di castigar el ducha di Ferrara e liberar Italia di man di francesi : et cussi partito esso oralor, lo fe chiamar indrio, dicendo dii marchese di Mantoa, che ha aviso esser zonto, e dove è, Lodovico da Fermo a Manloa, el qual à ben operato con la marchesana non asentino francesi intri nel stato etc. Scrive alcuni coloquij fati sopra questa materia. Noto. Chome eri sera, di volontà di la Signoria nostra con li capi di X, fo man ia Zuan Gobo corier a Manloa con ledere dii marchese al Cardinal suo fratello, a Lodovico da Fermo et Alexio, che om-nitto vedine de tuor suo Boi et mandarlo de qui subito, per qual via si poi segura, acciò siegua la sua liberation et tanto ben de Italia eie. prometendo e te. A dì 19, la malina in Colegio vene domino Ni-colao Chieregato orator vicentino, da poi ch’el principe fo a messa in chiesia di San Marco con la Signoria, more solito si reduse il Colegio di suso, el dito domino Nicolò disse dii bon voler di quella fi-delissima comunità verso la Signoria nostra e non sia abandonala,saria pechado lassarla, el chome (ulta la terra è sta desiderosa e contenta il Campo entri, si offerisse etc. e non sieno abandonali perchè è disposta tenirsi e lassar la vita. El principe ringratiò assa’ quella comunità nostra carissima, laudandoli stimino opere, dicendo eri col senato li scrivessemo una bona lettera, senio per difenderla, el lui aricordò alozar Altavilla. Vene sier Pollo Capello el cavalier, electo proveditor zeneral in Campo et aceptò, dicendo partirla quando voi la Signoria nostra. Di sier Andrea Oriti, proveditor generai, date in Vicenza, a dì 18. Chome per niun modo non voi esser governador dii Gimpo. Scrive, hessen-do li desordini seguiria, à mandà a veder uno alzamento fuora di Vicenza mia 3, commodo per ogni bon rispeto, et li condutieri è andati. Item, vederà mandar danari a Lignago che assa’ imporla : si duol essersi levato di San Bonifazio con il Campo, ma non si poi più, è sla meglio asegurar quello exercito et Padoa, et varderano Vicenza. Item, che quando si levono, a 1’Al bare rimase slera 1500 orzo che non si ave cari da poterlo far condur in Campo, pe-rhò si fazi provision dite biave da cavalo non manchi. Item, scrive il Grecho Zuslinian è rimasto con-tenlo di la provision e conduta per esser sla pregato dal magnifico colatemi nostro etc. Etiam diio colatemi scrive di questo a la Signoria nostra etc. Di Vicenza, di sier Marin (iriti, vice capitando e proveditor, di 18. Chome eri si aviò a la volta dii Campo, jusla i mandati, et havia con lui da persone 10 milia di Vicentina, tulli volonterosi di andar a servir la Signoria nostra, e sariano sta conienti li contadini solum con pizoli 4 al zorno per uno per il viver, tanto è la devulion portano a la Signoria nostra ; et hessendo in camino scontrò il Campo ritornava de lì, et cussi tolseno etiam Ihoro la volta indrio, e con lui era molti ci ladini marcheschi eie. Di sier Piero Marzello e sier Zuan Paulo Gradenigo, proveditori generali, date al ponte