3or. MI)S, MVCC.IO. 300 dii marchese a tempi vechij e corno el fo casso e asolto etc. confortando a no ’I voler. Parlò poi sier Gasparo Malipiero, 1’ avogador, longo contra la parte, e poi sier Marin Zustinian fo savio qual el voi ad ogni modo, et è muda di opinion et in questi dì li parlò contra, et voi liberarlo et vadi a Man-toa etc. Andò le parie, 4 non sincere, 73 di no, 101 di la parte et fu presa, e fo dato sacramento al Con-sejo di tenir secreto, aziò possi far venir el fio] qui. Et fo mandato sier Alvise da Molin e sier Nicolò Trivixan, savij di selimana, in toreselle dal dito marchese a dirli la deliberation dii Senato di farlo capitano zeneral et spazi a Mantoa subito per aver il fiol; andò con Ihoro Alberto Teaklini. Fu posto, per li savij d’acordo, una bona lettera a Roma a l’orator nostro : come il re di Pranza manda francesi conira di nui e voi ruinar Siena e cazar Pandolfo di stato. Item, fa il ponte per passar Po a danni nostri. Peritò solicili il papa mandi le sue zente a Bologna, ne dagi il passo a le zenle ispane, scritoli havemo danari e faremo dal canto nostro ogni cossa. Item, di Fcrara quel ducha fa mal oficio per tutto, è boti castigarlo. Item, di sgui-zari non li dovemo dar nulla, ma el signor Ludovico li pagava per mità con nuij e havemo satisfati per la nostra mitade. Item, che fazi bon oilitio con l’orator englese. Item, con li cardinali, Napoli, San Zorzì e Regino e con l’orator ispano, che quelle zente d’arme vien di Napoli non vengino. Item, offerimo al papa la nostra armata e forze terestre tulle sempre el in ogni tempo. Et fo dito per Colegio, si scriver:! la deliberation fata zerclia il marchese. Ave 3 balote di no, etc. Et licentialo il pregadi restò Consejo di X con la zonta di X di stato, stete pocho et risposeno a una lettera a Roma. Di Cao (V Istria, dii podestà, di 9 eri anta. Come Damian di Tarsia, à ùlo da Dignan ducati 50, da Ruigno 40, da Albona e Fianona 38, dati a Matio da Zara per suo nome da San Vicenti ; spese fate a diti soldati per lire 160 per la impresa di Pisin, come li à scrito Zuan Wicliiel di Medici, capitano di San Vicenti. Di Damian di Tarsia, di 28 aprii. Si ave, aver auto da quelle comunità di l’Istria in tulo ducali 700, et à prestati a Matio da Zara ducali 190 per la impresa di Pisin etc. A dì 13 in Colegio, veneno li oratori di Caodi-stria, solicitando la fortificalion di Mocho et portò certo modello cfil castello. Item, fo spazà il merchi ili le malvasie tolte da sier Anzolo Lolin, debitor di le rason nuove ut pa-tet, et cargate per Lignago. Vene sier Francesco Contarmi di sier Zacaria el cavalier, dicendo aver prestà ducali 2000 in cassa dii Consejo di X credendo aver suo padre è preson in Pranza a l’incontro di monsignor di Bonvisìn, bora è sta dato per il Manfron et voi li soi danari ; et foli dito per il principe harà, etc. Et per il principe et Colegio, io Marin Sanudo et sier Vido Antonio Trevixan, savij ai ordeni, fossemo fati esecutori a mandar certe artellarie, munizion et.cosse da far fuogi artificiadi a Lignago richiesti da quel provedilor Marin, el cussi amiamo a l’arsenal uno, l’altro che fui io a Rialto, a comprar diti fochi, et ozi sono cargali per Lignago, ma non andono a tempo e andò a Padoa. Et poi sier Alvise da Molin, savio dii Consejo, fé’ la sua relatione : come eri sera con sier Nicolò Trivisan, savio a terrà ferma, et Alberto Tealdini fono in toreselle dal marchese di Mantoa a dirli la deliberation dii Senato di eri, e letoli la parte, Alberto disse aver auto____balote di no, lì piaque assai et usò gran parole di esser servitor di questo stato et voler spander il sangue etc.; et cussi fe’ lettere al car1 dinal suo fratello, a Lodovico da Fermo, ad Ale-sio etc., che mandi Federico suo fiol a Ponte Molin, etc. Item, disse mal di sua mojer qual è francese, et referì altri coloquij auti, le qual lettere fono mandate via per uno suo e uno corier a posta. Di Campo, di proveditori zeneraU, di 12. Come il conte Zuan Brandolin volea venir a Venesia a la Signoria per alcune sue cosse. Item, è zonli molli homeni d’arme : aspela risposta da la Signoria se li dieno luor. Item, hanno in Verona è restato poche zente, e saria tempo di far una ponla, tamenW nostri di Campo è in confusion, non voleno tuor danari di le page si non integri, et non se li tengi deffecti, et voleno do page per homo d’arme. Item, hanno ricevuto li ducati 2000 da li reclori di Vicenza mandatoli. Item, mandano 200 fanti in Lignago. Et per Colegio, fo scrito a diti proveditori toi-no li homeni d’arme venuti. Item, havemo lì in Campo esser gran dissension tra i conteslabeli, et ne avisa di questo, et voglino proveder di pacificharli insieme. Di sier Zuan Paulo Gradenigo, proveditor zeneral, date sopra il Polesene, a di 11. Come justa i mandali à fato tajar a Trasenta 1’ aqua per innondar il Polesene e scrive sopra questa materia di le aque, etc.