MDX, -MAGGIO. 412 hore 21, dii provcditor, di’è copia ili quella ave la Signoria, notata rii sopra. Item, mandano una lettera di Jacomo Antonio Ronchon e Matbio da Zara, li scrive di 23 da Monzelese, de inimici 3000 venuti li per aver la terra et li hanno risposto ben volerla lenir per la Signoria, et fono lutti a la guarda e inimici veneno solo con artelarie, nostri dii castello ne amazò 10. Dii colatemi generai, date in Campo cri. Come à trova uno suo canzclier nominato Francesco Cola da Conejan qual fe’ la scrilion di Traversini Traverso senza sua licenlia, unde la cassò licei sia podio eror, ma l’haria fato altro, e perhò non lo voi più. F.t per Colegio fo laudato di questo, e questa è la prima lettera seritali et se li dà dii magnifico. Di Maros tega, di sier Viceneo Baffo, podestà, di 23, hore 24. Di certa poliza portata lì per rendersi a l’imperator, la qual manda inclusa, et uno puto portò la poliza. Item, ha retcnuto alcuni citadini in rodia, scrive non sa die far, aspeta risposta di la Signoria nostra, quelli citadini de li è fedelissimi et Marchese!». Mandato a Marostecani a rendersi soto lo impero. Fideles nostri. Ilessendo data questa magnifica comunità ili Vicenza a la devotion de la imperiai majestà, imperilo vi comandemo che debiati hr pubi ice proclamo, ne li solili loci de questo castel di Marostica et. Ville a lui subiecti, che ciaschadun vada a lavorare et far li facti soi clic sera salvale le robe sue et le llior persone, notifichando etiam a tutti che vivono niuno non se ardisca ondar Marco Marco soto penna de la indignatimi Cesarea, facendo far etiam comandamento a tutti che se mcteno le segnale rosso e bianco. In super, perliè ne fo alegato esser tolte robe assai da venturieri e marioli suso de strade, farete far comandamento a tutti die fadano la guarda su li passi a le strade, acciò alguno non sia sachezato da didi venturieri. Necplura. Vincenti ce, die 26 martij 1510. Comissarij sacra Cesaree majestatis sen/per Augustce. Da Bassan, di sier Luca da eha’ da Pexa-ro, provcditor. Scrive come è solo, voria licenlia di partirsi, non sa che far, non à ubidientia da niuno et sopra questo si fa intender si convicn partirsi. Et per Colegio li fo scrilo non si partisse per quanto l’à caro la gratia di la Signoria nostra, et scrilo in Campo mandi a Bassan 300 provisionati et cavali lizieri. Fo consultato di scriver in Campo si facendosi 204 governator zeneral domino Lucio, el capitano de le fantarie aquieteria, et chi el vorave, etc. Questo propose sier Piero Capello, savio dii Consejo, tamen non fu mandata la lettera. Dii capitano di Po, date a presso Gorzon, a dì 23. Collie a hore li) capitò a l’Anguilara uno dove intese in Ituigo non esser niun, et esser qualche contadino per le campagne albndate, i qualli vanno fazendo arzeroni. Item, lui fa uno reparo sopra l’arzere per securar, e sarà forte, con 25 homeni lo varderà con una bombardiera, dove il provcditor di Conselve con 4 arcliibusi lo varderà etc. Item, dimanda danari dii suo servir. El fo balotato poter scontar lutto il suo credilo 1’ ha livrato fin qui ne le sue angarie, el fu presa. De Ingultera, di V orator nostro, di 15, da Londra. Come à ricevuto da Roma lettere nostre, e che ’I debi dir al re si inderemo in la soa majestà zerclia I’ acordo con l’imperalor, e cussi andò dal re et li disse questo, qual dimandò come steva la Signoria con il re di Hongaria ; rispose è compare di la Signoria et à mandà uno suo orator a Veniexia; or il re di questa cossa scrisse subito a P imperator, et aspela risposta dii primo araldo man-doe, ma il segondo araldo con le lettere mitigade non le mandò per non aver esso orator nostro danari da spazarlo, e il re voi mandar uno dotor per ambasador al diio imperador a parlarli di questo. Scrive coloquij auti con il re ; et che P orator ispano è in bona con la Signoria e saria contento la si acordasse. Item, scrive che monsignor de Visestre est alter Bex e rasonò con lui, dicendoli Franza si fa grande, e lui disse l’imperator voi quello li tocha; rispose l’à ùto Trieste e Goricia che erano soe, e lui disse voi Padoa e Vicenza ; rispose P orator queste terre non è de P imperio, concludendo si farà uno altro anno, dicendo la Signoria de Veniexia non muor, ma P acordo fato morirà presto ; il roy è mal sano ; la Signoria reaverà il suo stato, e aspetando vi faremo dii ben, che 1 roy si fazi grande non fa per nui, il nostro re è zovene, si faticha con il re di Spagna etc., et in fine disse score questo anno la Signoria à Campo potente, il papa è con nui e lei, e tanto lui orator li parlò, che con doja di fiancho lo lassò. Item, scrive che domino Zuan Rausom ca-valier rodiano vien in questa terra, el qual col car-