821 .MDX, LUGLIO. 822 Malvasia por certo tempo per aver ferito uno su uno brazo, con el qual ha fato bona pace, perhò voria poter andar senza impedimento. Item, ha il conte Cristoforo esser partito da Postoyna con gran numero di zente a piedi et a cavalo e venuto a Castel-novo e de lì a lo Poglavo por tratar con quelli de Pisim, di venir lhoro da una banda e li soi da l’altra e scorer questa provintia de l’Istria, e lui proveditor preavisò tutti li rectori a star avisti, à pochi cavali, doman va a Cernichal, mia 5 lontan di Caodistria, et vederi fortifichar quelli passi di quel più numero di zente el potrà, scorendo per quelli altri lochi. Di Zara, di rectori, di 14. Dii zonzer lì sier jacomo Michiel et sier Francesco Corner sopraco-initi, e mandono per le ville, trovò 60 homeni, 20 per il Corner 40 per il Michiel, e il dito Michiel li maneha 50 homeni a interzarsi ; sier Justo Guoro non è zonto, avisa dii zonzer lì 16 cavali di turchi venuti di Poliza mandati con lettere di sier Hieroni-mo Zorzi, li hanno dato stera 12 di biava et vino, et vieneno di qui. Item, è zonli tre navilij armadi di Spalato con una patente di sier Jacomo Liom conte, qualli vanno a danni de inimici, e manda la copia di la patente a Ilieronimo Rosich con 15 compagni. Le lettere intercepte mandate da Padoa numero 3 di Francesco Pandolfini orator di fiorentini a li 10 di la Balia di Fiorenza e al confalonier in zifra, qual fo mandate a veder di trazerle. Et item, una lettera di Hieronìmo Murescha al Cardinal di Ferara con avisi, et erano tre lettere di 13, 16 et 17 date in Campo li scrive li successi dii Campo in Padoa e le zente nostre, et che aspetavano risposta di Franza quello babbi a far o venir a Padoa o no col Campo de francesi ; avisa il modo mirò el ducha de Termeni in Campo alozato a Camazolo: prima esso ducha con 5 capetanei con sopra veste di panno d’oro e seta, poi el stendardo con l’arma dii re di Spagna, assai trombe et 20 corsieri a man, cinque alabardati, poi li homeni d’arme armati con sopra veste a tre a tre, poi li pagi con le lanze cridando imperio. Item, scrive francesi voleno Verona e to-deschi li darano Vicenza, Moncelese e Cologna e Lo-nigo, il roy à scrito al gran maistro che non si do-gia di la morte dii Cardinal Roan, bora il ben liceat sarà per lui moderno, el qual gran maistro voria andar in Franza. Et le lettere di Hongaria non si ave tempo di lezerle. T>a poi disnar, fo gran Consejo, et ordinato pre-gadi da poi Consejo, e eh’ el principe non venisse a Consejo si per caso el signor Constanti« volesse parlarli per partirsi subito e cussi restoe El in questo gran Consejo, sier Gasparo Malipie-ro, l’avogador di cornuti, andò in rengha et publichò la condanason fata eri absente in quarantia criminal contra sier Francesco Barbo di sier Stai era ofìcial a la justicia nuova, qual à robà e tolto di danari di la Signoria nostra et è sta citado et non comparso: ch’el ditto sia condanà a restituir il cavedal e la mità più per pena et bandito di tutti officij benefizij e re-zimenti di la Signoria nostra si da mar come da terra et ogni anno sia publichà in questo mazor Consto quando si publichà li altri, justa la parte di furanti. Et in questo il principe si reduse con li savij in Colegio aspetando il signor Constantim Amiti, et ave una poliza di Nicolò Aurelio, di bore 16, da San Spirito, come andò lì, et nium è zonto ancora. Et poi inteso esser zonto a San Zorzi, tandem fono mandati do savij di terra forma a levar il dito signor Constantim s’il volea vegnir a la Signoria, i qual fono sier Andrea Trivixam el cavaìier e sier Nicolò Bernardo, etiam mandono sier Daniel Vendra-min et sier Bortolo Contarini venuti con el dito a Chioza, el qual non volse venir per l’hora tarda, ma vegneria da matina secrete. Et pregadi si reduse et fo principiato a lezer le lettere, et li consieri veneno di suso in Colegio in salla dal principe et restò li cai di XL in pregadi fino si lezesse tutte le lettere, et tote fo licentià il pregadi senza far nulla. Et do-menle si stava cussi in Colegio fono lede le infra-scripte lettere : Di Padoa, di provedadori generali, di ozi, hore 13. Chome inimici hanno bombardato a Moncelese fin quella hora, ne altro hanno di lhoro, stra-tioti è fuora da ogni banda per far facende e cussi cavalli lizieri. Hanno ricevuto li ducati 3000 et hanno posta la compagnia di Pandolpho di Castello, che li-cenliono de lì soto Gnagni Pincon, etc. Di rectori, di Padoa, di ozi, hore 13. Manda una deposition di uno patrom di barella di San Zua-ne andoe a Moncelese a portar cinque bote di vino, el qual referisse come le condusse lì e nel ritorno sora vene il Campo de inimici e lui intrò con la barella in le valle, dice il campo vene e piantò le bombarde una parte su la pinza de Moncelese, perchè la terra da basso fo abandònata da li nostri che si re-duseno in castello, le qual bombarde poste su la piaza dove si feva la fiera pocho nosevano al castello, l’altra artelaria messeno a la porta va a Conselve, e quelle trevano venivano in le valle e li nostri dii ca-