255 habitar in la Vallona per le gran graveze i haveano da spagnoli, e dieno esser excesse poi ohe voleno patir le turchesche. A parlato con uno mariner, parti zorni 28 di Rodi, dice a Rodi, Svo e Constantinopoli esser penuria di viver, e che ’1 gran maistro armava una sua nave con una de le 4 nave le qual noviter erano zonte a Rodi con tormenti de Cicilia, per depredar questi schierazi turcliesclii i qualli cargano formenti, et che non ha veduto ne inteso esser corsaro alcuno in levante, excepto che una barza di Nicolò Santurini, la qual non ha voluto sin bora far danno a nostri. Di le galie di Raruto et Alexandria non sa cosa alcuna. 12(ì ’ Fu posto, per nui ai ordeni una parte notada per nui di proveder a la torre nuova di uno contesta-hele con 20 fanti. Item, armar una fusta e do brigantini, qualli costydiscano quelli porti di Po verso Chioza etc. Ave balote 3 di no. Ih la Badia, di sier Zuan Paulo Gradetti-fio, proveditor generai, date eri. Come a Ruigo havia sospeto di do citadini ut in litteris nominati, et poi à inteso per lettere dii proveditor è andati a parlar incogniti a certo frale a la riva di Po unde li hanno fato relenir etc. Item, à comanda che alcuni citadini di I.endenara si vengino a presentar ai cai di X per sospeto. Item, da lui non mancherà di far ogni provisión per il Pulesene, e si mandi altri 30Ü fanli in Ruigo, sono pochi quelli vi sono, e nomina li conteslabeli sono etc., ut in litteris. Fu falo eletion di do provedadori a le raxon nuove, tolti 17 che si doveano balotar olirà i dopij, e tamen per esser poi intrato in altre materie non fono baiotali. Veneno pòi li savij fuora, et fo fato la relatione per sier Lunardo Mocenigo, di quanto à dito il mar-cliexe di Mantoa di mandar quel Lodovico da Fermo, dicendo non farà nulla ma si se mandasse lui in Campo li basleria l’animo romper francesi. Fu posto, per sier Sabastian Xuslignan el eavalier savio a terra ferma, atento il Colegio non babbi consultato quello babbi a dir ni operar in Mantoa Lodovico da Fermo, come fu preso, perhò dito Colegio delti consultar, e darli quello hordine sia a proposito di le cosse nostre. Et andò in renga parlando sopra questo, il doxe li rispose dicendo saria mal non mandar dito Lodovico, poi li è sta mandato a dir, e che si lassi far a esso marchexe; e li savij messeno star sul preso e dito Lodovico sia mandato via questa sera. Andò le parte, una non sincere, 27 di nò, 26 di Zustignan, 140 di savij e fu presa. 256 Fu posto, per li savij, do lettere a Roma, ma far una antidata, a l’orator nostro zercha Ferara, noi faremo quel si potrà. Di Hongaria faremo l’orator nostro sarà col suo. Itrm, francesi ne vien grossi adosso è in mantoana lanze e guasconi utpatet, e l’imperador non ha ajuli da li principi di la Eiemagne, et desideressimo acordo, e sua beatitudine mandi l’orator suo domino Constantino, over per altro modo. Item„li 300 cavali poliziani over martolossi tolti a nostro stipendio. Item, saremo unidi con soa santità, nui femo exercito e armata. Item, ne avisi di tuto e ringracij il papa di avisi di Franza etc., e perseveri etc. Item, l’altra lettera: chome havessemo nova di Campo che francesi venivano sul stalo di Mantoa unde per proveder fessemo asaper a dito 127 marchexe qual volse venir a la Signoria nostra e cussi nui fossemo contenti, e vene con IO zenthilo-meni nostri a la nostra prexentia, et fo consultà mandar Lodovico da Fermo suo secretano a Mantoa a far provision etc., de che el farà nui saremo per gratifichar esso marchexe etc., et peritò comunichi questo con la santità del nostro signor. Item, nui femo armada et exercito; e pregi il papa ne ajuti aver Marco Antonio Collina, et che li Vitelli vengino presto, debbi solicitar esso orator. Parlò confra questa lettera sier Francesco Pasqualigo quondam, sier Filippo, e aricordò si tolesse Zuan Paulo Manfron per monsignor di Bonvexin. Item, questo è da far e non vardar a brojo ni a balote, videlicet missier Zacaria Contarmi. Item, si provedi a danari, e aricordò tuor da chi li ha come fa li signori. Item, tuor arzenti e ori di le chiesie e far inventario e creditori, perchè l’è licito per deflension dii stato; e fo dito si farà al bisogno, non è tempo. Item, si stampi mo-nede di inanello arzente etc. chome le certo re in lngaltera, et a questo li capi di X disse venisse zoso et cussi vene, non parlò su le lettere, e fo lassato parlar, disse aver pagalo iu questa guerra ducati 4500 et à da ducati 2000 prestati a la Signoria per venir in pregadi, e quando morì so padre avea solum ducati 4, si afaticha a vadagnarli. Poi sier Luca Trum, è dii Consejo di X, andò in renga e cargo il Colegio si justitìcò come cao di X, ili Zuan Paulo Manfron manchà per i savij averlo, parlò su la lettera di Roma, non voria si dicesse quello si ’I marchexe farà far li faremo a lui, ma si mutasse le parole, e li savij non volseno, el andò la parte: ave 37 di no, il resto di la parte e fu presa. Fu posto, per li savij, una lettera a li proveditori in Campo in risposta, che senio contenti, prometino a quelli capi di fantarie è in Campo, stali in Padoa MOX, MAGGIO.