395 Et fo terminalo omnino mandarli 50 fanti di qui, e loco Pasquali/;«, che voleno do page li soi electi numero 75, fo terminalo mandar Piero Gajo con 50, chpme ho scriplo di sopra, et datoli una paga, et con 6 marangoni ili l’arsenal, et parti il dì sequtfnte con valenti e fidati homeni. Di li dicti reofori e di sier Alvise Bembo, proveditor sora i feni, di 21. Chome à fato tajar 500 cara di fcn.a Corizuola, loco di frati.de San Zorzi, ma non à cari da tarli condur, perchè tutti atendeno a condur le robe in Padoa, e voria se li mandasse de qui burchij per farli condur in Padoa. Di Moncelese, di sier Marco Marzello, provcditor, di 21, hore 21. Come inimici fo dito venivano dii ponte di la torre de lì, unde mandò Zuan Forte con li soi balestrieri verso li diti, qualli fono lin in li borghi di Este, e ritornati dicono non haver trovato niuno; e intese il Campo esser steso apresso Montagnana e de lì via, e che voleno andar a Ugna-go, e perhò si provedi di pressidij per Moncelese. IH sier Zuan Corner, castclan di Moncelese, di 20. Come quelli fanti, sono li, volea levarsi volendo danari ; e il proveditor Marcello di la terra li mandò a dir che ’I si levasse con quelli fanti e arte-lane per Padoa, atento lui voleva partirsi non potendo lenirsi quel loco a la furia de inimici, e lui li rispose non voleva, e metessc in seriptura; e scrive lui voi star de lì in rocha et non voi partirsi etc. Et dito caslelan fo molto laudato da li padri di Colegio. Di sier Andrea Grifi, proveditor generai, date in Vicenza, a dì 21. hore 16. Dii trombeta dii Triulzi venuto con una lettera e sier Andrea Ba-xegio, e 1’ ha manda a la Signoria. Itcrn, atende a mandar di qui vicentini sospeti ; à visto quelle arte-lane sono de lì, volendole levar, ma quelli citadini mormoravano tra Ihoro, adeo tien sia cessa |»erico-losa a levarle etc. Item, ha ricevuto lettere dii proveditor Marzello e Gradenigo, date a Abano, sarano ozi in Campo ; e che ancora il Campo non si à leva di Vicenza per andar a le Torete, ma anelerà. Et è stalo con lì rectori zercha il forliiichar quella terni, e si leverà col Campo per le Torete optimo alozamento; cl che à mandato domino Domenico Busichio e Mau-resì e altri capi e cavali lizieri 200 verso li monti per veder de li inimici, i qualli tornati dicono non aver visto ne sentito alcuni, solimi inteso esser ussiti 300 cavali di Verona iti verso Soave e scorer de lì via, et si non era la pioza barin sperato di trov arli et investirli, ma non hanno potuto. Itcrn, scrive lasserà in Vicenza 500 cavali lizieri, acciò scorino verso inimici. 396 Di missier Zuan Jacomo Triulzi, drizata 197* al proveditor Grifi. Fo leto la lettera in Colegio sotoscrita : el tutto vostro Zuan Jacomo Tiulzi et la mansione era. Magnifico et potenti domino Andrea Grifo serenissime dominationis venetia-rum provisori et capitaneo. Scrive chome manda sier Andrea Baxejo libero, e sia rimanda da la Signoria Biaxim Crivello. Dii colatemi generai, date eri in Vicenza. Zercha Traversini Traverso, à lato 200 boni provi- . sionati, et lui à febre et vien a Padoa. Di sier Bollo Capello el cavalier, proveditor generai, date eri a Badoa. Dii zonzer lì et sarà la matina a hore 10 in Campo. Di Piove di Sacho, di sier Francesco Lipo-mano, podestà, date eri. Come tutto el Piovà è in fuga, non à barche da levar quelli fuzeno, cl si mandi barche de qui per levarli. Di Bassan, di sier Luca da cha’ da Pcxaro proveditor, di eri. Voi fanti 100, ivi è assa’ rcbelli de quelli di Bassan. Itcrn, uno spion è lì prexon, qual vene per nome di Venturela da Bassan a veder di aver una porta de Bassan, etc. Di Treviso, dii proveditor Mozenigo, di eri. Chome forlificha quella terra. Item, le lanze a Civi-dal lui le fe’ far, e non sier Nicolò Balbi. Item ai con-testabeli è li in Treviso li bisogna danari. Di Valle, di sier Antonio Premarin, podestà. Di uno boscho è lì, qual saria bon tajarlo per far legne, cl era tenuto per l’arsenal. Fo scrito a Lignago per quelli di Lignago li dagi danari, etc. Di Udene, dii vice locotenente. Voi fanti 600 più presto cha’ le ordinanze, sichè quella è spesa butà via. Vene Marin Querinì, avochato, qual ha ducali 12 milia al Monte nuovo, et prestò a la Signoria ducati 100 con gran faticha. Se reduse il Colegio di le biave per far comprc-da de formenti. Di Roma, al tardi. Vene lettere, di 17 et 18 di l’orator nostro, qual fono lecte poi disnar nel Consejo di X. Da poi disnar fo Consejo di X con zonta, e fo casso il capitano dii dito Consejo nominato Hieroni-nio Sagredo, per il contrabando fato, et debbi compir tre mexi in prexon. Di Roma, di l’orator, date a dì 17, hore 2 di note. Come ricevete per Zuan Vesiga nostre lettere, fo dal papa a Belveder, soa Santità li disse siamo stati ozi su Lignago visto aqne, etc. e 1’ orator MDX,. MAGGIO.