103 MDX, APIUI.E. di Tarsia. Itevi, di podeslai de l’Istria, zercha dur dito subsidio, chi mandano zentc et chi danari, e Da-inian di Tarsia vuol luor l’impresa di Pixin etc. Dii dito podestà, di 2. Giorno per la importa ntia di la forteza di Moclio, per securtà di Muja e di quel terilorio di Cao d’Istria e di molini, inlen-daudo ogni dì triestini far gran mìnaze che da poi San Zorzi vegnirano in campagna, ha mandato domino Pasqual Ingaldeo capitano di schiavi et Dimitri da Scutari contestabeli, et uno Alexio, arlievo di quel Jacomo di Tarsia, homeni pratici in reparar e forlifidiar uno loco a sopraveder Mocho, qualli ritornati dicono esser do torre alte, saria bon la mila ruinarle, e pochi repari si poi far dentro via per esser loco longo et strecto, salvo da la banda da la Gsterna se li potria far un reparo de fuora, e non se li fazendo questo si potria fazilmente prender, perhò voria la Signoria mandasse uno inzegner di quelli è a Gradiscila lì a Mocho a veder quello bisogna; et cussi fo scrito per mio aricordo al proveditor in la Patria mandasse. Di Cataro, di sier Pollo Valaresso, retor e proveditor. Manda ¡1 conto di salii, et quella camera non ha nulla da dispensar a’ soldati. Di Roma, fo letto lo lettere di 2fi, di sier Hieronimo Donado, dotor orator nostro. Avisa esser stato dal papa e parlato zercha levar le offese a Ferara, che la Signoria è contenta e remete a soa beatitudine. Disse el papa ne pince, e dir al suo orator, è domino Zuan LiiQha, dicendo il ducha li à mandato a rechieder che ’I voi crescer zerta angaria a li burchij vanno a Venezia et non sarà danno, et che ’I voi far sai a Gomachio, et che esso pontefice non voi lazi novità alcuna etc., et clic li manderà a I’erara uno comissario. Itom li disse clic I’ orator ispano è stato da soa beatitudine a dir quello li ha scrito il Cardinal di Toledo, è di volontà dii suo ca-tholico re; poi cavò di tascha lettere di Pranza di lo episcopo di Tioli suo orator, date a certo locho a dì 11 marzo, di cinque sfogli di carta : come è stato col Cardinal ltoan, qual si à dolto che papa babbi levato la scomunicha, dicendo potea indusiar ancora qualche mexe, et esso orator justiiìchù la santità sua, sichè ’1 restò quieto. Poi Roan si lamentò dii papa di sei cosse: la prima di l’absolution lata come ho dito, la seconda il papa si duol che il re suo habbi auto Peschiera e Valezo in pegno da l’ini pò rad or per danari servili, terzo che à soldi sguizari, quarto che ’1 disturba l’acordo dii roy con Iugaltera, quinto che in la dieta di Alemagna fa il tutto non dagi favor a l’imperalor coutra veneti, sesto zercha Zenoa che ’1 desiderava far mutazion in quel stato; a le qual cosse esso Tioli rispose e ben. Poi era in zifra come de lì si feva gran preparamenti, et vede mo-tion di guerra, e venendo il re in Italia bisogna far provision, et il re è a Chartres, vera a Paris a far Pasqua, poi a Lion, et estrenzersi con venitiani et aju- 40 ’ tarli et altri aricordi boni. Poi il papa disse, venendo forte francesi contra quella Signoria, non si potrà resister, bisognerà poi non auto Verona mantenersi in Padoa, et che l’imperalor voria che insieme con francesi e li soi si fesse uno Gimpo, e francesi voi Ihoro andar di una banda, alemani di l’altra, et a questo l’imperato!- non voi. Et ili dita lettera dii Tioli l’aricorda adatar l’imperalor con la Signoria, e a questo l’orator nostro disse questo tocha a la vostra beatitudine, disse per imi non mancherà, Imitiamo fato ogni cossa et femo. Itom, disse che li 400 homeni d’ arme spagnoli in reame si preparavano, et si feva la mostra, e poi le feste di Pasqua vcriano e vieneno sotto il ducha di Termeui. Et ili questi rasonamenti era il Cardinal Corner, qual fo prima dal papa per cosse particular, e sua beatitudine volendossi partir volse il restasse. Item, il papa disse che domino Constantin Amiti che andava in Alemagna fino a dì 22 era a Ravena et aspetava il salvo conduto; et si ha in Alemagna è zonto li brevi di P absolutione. Item, poi il papa lo menò a veder le fabriche il fa, eh’è belle cosse, et le zoje à preparalo per far do regali belissimi, etc. Di 30 dii dito. Come il papa mandava quel domino Cristoforo Freschies ili Ingaltera con uno breve, la copia dii qual manda, olirà il primo dato, ma questo fa acciò il roy lo possi veder, e li voi dar la rosa e mandarla in Anglia per dito messo, qual passerà per Pranza etc. Item, par sia venuto una posta di Alemagna con lettere di Ili, di Augusta. À mandato dal fradello dii Grassis, orator dii papa a l’imperalor, qual li à mandato a dir non poi dir nulla sub pana excomunicationis, et è bone lettere. Et à inteso la dieta è prelongata. Sarà col papa passa quel zorno di Pasqua e vederà di saper. Da poi disnar fo Consejo di X per expedir pre-sonieri, con la zonta. E perchè manchavano tre di la zonta dì rebelli et di stado, in loco di sier Andrea Corner e sier Francesco Bragadin, è inlradi consieri, et di sier Lorenzo di Prioli è fuora per esser intrato consier sier Alvise di Prioli, et uno di rispelo in loco di sier Nicolò Pixani va in Cypro, rimase sier Antonio Grimani, sier Alvixe da Molili, sier Francesco Nani fo consier, et di rispelo sier Domenego Bendo fo consier, et fono expediti alcuni trivisani erano in