605 WDX, GIUGNO. ■ lì a pagar le barche e ganzameli, e andò a la rola fata per lui e fo trato alcune artelarie, e inimici dubitando, perchè diceano esser venuto 25 altre barche, 296 il commissario e tutti feva sopra cari cargar le robe per mandarle via, e poi veteno non esser nulla, dete fama cargava le farine fo lassa di la Signoria. Item, in Ruigo non è resta, di 200 erano, fanti 30, a custodia. Item, alcuni erano a custodia dii bastion di la Cotogna, venendoli alcuni soi spagnoli li fono a l’incontro e fono a le man. Item, il ducha à fato portar le legne di le possession di Pontichio a Ferara, et voi li fomenti primi batuti siano li soi, e li contadini non voi baterli perchè voleno etiarn lhoro la parte. Di Caodistria, dii podestà et capitano, di 16. Chorne continuando questi triestini infestar con li soi brigantini e barche i nostri di Muja, et ozi ancora, per tanto quella comunità voi aceptar la fusta per lettere di 25 aprii promesali, et perhò sia mandata fornita. Item, perchè li 200 corvati sono a Pi-sim minazano far mal assai, solicita sia rimandato il provedador di stralioti et di più 50 balestrieri a cavalo, e perhò quella comunità ha commesso a li soi oratori suplicano questo, e sia capo domino Almeri-go di Verzi. Di Hongaria. Eri fono leto le lettere nil Con-sejo di X, et ozi nui ai ordeni se le fessemo lezer, il sumario è questo : Di Vorator nostro in Ungheria, date a Ta-tha, a dì 3 zugno A dì ultimo ricevete lettere di 6 et 7, et volendo andar a Islrigonia dal Cardinal, intese era andato a un suocaslello nominato........mia 25 de lì, et cussi sopra uno caro mandò il so secretano e li communichò la venuta di domino Achiles Gras-sis orator pontificio, qual farà bon oficio per la Signoria noslra etc. 11 Cardinal ringratiò di l’aviso. et disse sapea dii suo zonzer a Viena con Aliano orator galico, et per questo era partito di Istrigonia per non udirlo, perchè è bon amico di la Signoria nostra, e questo Aliano è un ribaldo e dirà mal di quella perchè l’à natura maligna, et perhò non lo voi udir, e quanto a la confedcration nova et al subsidio di 1000 cavali nulla rispose. Poi li disse esser venuto uno fe-rarese da lui a dirli dii ponte fato sora Po, e le zente dieno passar sul Polesene e Lignago, e che ’1 ducha fa questo per paura di Pranza che 1’ à minazalo se non fa il pezo il poi li torà il Stato, el qual ducha si aria voluto riconzar con la Signoria. Poi dimandò di la conditimi dii Campo di l’imperator e dii nostro, e si Padoa e Vicenza si fortificava e si I.ignago era forte, dicendo: conservative, questo estate seti fuora di pericolo etc. Dii dito, di o ivi. Chomc volendo esser con il re havia febre dopia terzana, et parlò al reverendo episcopo di Cinque chieste; scrive longi coloquij abuti insieme, e che il re è amalato, e quanto a la confede-ration e subsidio non si poi dir nulla, ma, come da lui, disse : domino orator, la Signoria doveva al principio dimandar ajuto a questo regno, perchè non aresti speso tanti danari et penso si bel e tanto Stato, dicendo hongari ad bellum sunt Jiomines, e che li oratori vien qui è muli, e che quelli si governa potius furore quatti ratione, e atento li oratori darà grande ajuto al regno contra di quel illustris- 296* simo Stato, et za ho auto lettere da molti baroni, se vui aveti mandato over portato parole, ma si haves-semo liga insieme il papa saria e poresti recuperar il vostro Stato, et da lui non mancherà etc. Et l’orator scusò la Signoria aver dimandà ajuto per via dii Guidoto secretano, poi si teniva bastante si non era in Campo traditori; poi parlò zercha la liga, è bon con li capitoli etc. justa le lettere nostre 14 fevrer, disse scriverà al conte Palatini, è a Sbu-loz suo castello, e li darà poi risposta. Item, disse esser fama de lì la Signoria aver auto 600 turchi, e di questo li oratori nemici reclamarano assai; e l’ora-tor rispose è licito in defensione ajutarsi con cadauno etc. Item, lo acompagnò nel tuor licentia, dicendo farà il tutto etc. Dii dito, di 7, ivi. Chome visitò il reverendo Vasiense thesorier, qual li dimandò si l’havia mandato di concluder nova liga, e scrive coloquij, e saria bon dar danari a la Signoria come si è voluto dar a l’imperator; et nominato per la Dalmalia, l’orator rispose quel re aver ducati 30 milia è l’ anno di la Signoria, et justificò la Signoria nostra. Or li disse scrivè a la Signoria quanto vi havemo dito, e altri coloquij. Dii dito, di 7. Chome il reverendo Cinque chie-sie mandò per lui dicendoli aver di parlar di cosse importante, e che la dieta si fa questo San Zuane in Alba regai, e che li oratori de la liga farano il tutto contra la Signoria, e li dimandò se lui orator havia commission de far nova liga, dicendo avete voluto dar danari a l’imperator, e perhò saria bon dar a questo re acciò non se vegni a rotura, e questo per la Dalmatia; e l’orator justificò la Signoria, e che la Dalmalia quando quel re la tolesse non la poria man-tenir contra turchi e perderia li ducati 30 milia li dà a P anno la Signoria nostra ; e lui li disse vi vien opo-sto do cosse : una la Signoria à cliiamà turchi con lei, l’altra à operato non si fazi la liga contra infe-delli ; e l’orator li rispose a questo..........