775 HDX, LUGLIO. 776 Fo scrito al reziniento di Cypro in risposta di soe drizale al Consejo di X, et che debino scuoder le inlrade dal zorno di la morte di la serenissimo regina in driedo, eh’ era ducati 4000 di Famagosta, et quelli meterli in camera inlacti, da esser fato l'hor-dine da la Signoria nostra, et fo scripto altre particolarità ut in litteris, etc. Di Padoa, vene lettere di provedadori generali, di ozi, hore 14. Come per alcuni venuti, hanno il Campo non esser a Piazzola come scrisseno, ma ben a Canfredolo, sichè è varij li avisi, unum est che li contadini che fuzeno di qua di la Brenta a le Bren-lelle dicono inimici per tutto corer per quelle ville fino a Meslrin, che saria signal voleseno vegnir a Moncelese. Item, mandano una deposition de uno stratioto stato prexom 10 dì da li inimici, la qual manda. Item, post scripta, scriveno esser venuti balestrieri di Lodovico di Campo Fregoso venuti, qualli ussiteno fuora per veder di inimici, dicono certo il Campo ozi esser leva e sente tamburi, etc. e tirano verso Longara. Item, la deposition di quel Andrea Maufesi dice eh’ el Campo è di qua di la Brenta, e uno servitor di la Signoria li à dito eh’ el Campo si beva e va via, e che l’imperalor non viun in Italia e che Mercurio Bua li ha dito voler andar a trovar 1’ imperador, et li hanno risposo non voler andar a morir di fame. Di Chiosa, dii podestà Liom. Come è venuto uno bolognese, è zorni 8 partì di Bologna, e eh’ el ducha di Urbim etZuam Paulo Bajone erano parliti per stafeta, vanno a Urbim et poi a Roma. Di sier Justo Guoro sopracomito, di Caodi-stria, di 11. Come è lì, à interzato, etc. à ùto lettere dal Michiel debbi andar a Zara per esser insieme col Corner, e cussi anderà. 379 * A dì 14 in Colegio, fo el principe, ma stele pocho ; vene l’orator di fiorentini, qual perhò non è orator, et disse aver auto lettere di soi excelsi signori in risposta dì soe, qualli ringraliano la Signoria di la re-stilutione, etc. promelendo far il simile s’il farà bisogno secondo il tempo opportuno e tolse licentia et ritorna a Fiorenza. Di Treviso, dii provedador Mocenigo, di eri, hore . . . Come è venuto per condur vini a Padoa, cara .. ., li à dato licentia : per terra è via lon-ga, si la Signoria voi, farà proclame chi voi condur per aqua a Padoa possi. Item, di novo ha, per soi exploratori, il Campo tulto esser passa di la Brenta, et eri a hore 22 tutto era passato, a via ti et alozati a Calmisan, e questo è il secondo alozamento, da Santa Croze in la hanno cari infiniti e assa’ femene con el Campo, palisene di vi-tuarie, e li soldati italiani fato le fatione e facendo bulini li vien tolto, i qualli molti veriano a soldo nostro si credeseno aver danari e recapito, et in tre zorni à fato camin di 10 mia dito Campò. Item, il signor Chiapim voria far qualche cavalchata per non star indarno, come scrisse à mandato Alexio Bua con ■ 130 cavali di stratioti verso Bassam a sopraveder se inimici sono partiti, e con lui è andato domino Zuam Dolfìm, quondam sier Hieronimo, persona discreta e praticha in quelli passi. Di Padoa, di provedadori generali, di hore .....di note, eri. Come hanno il Campo tutto, francesi, spagnoli et alemani è di qua di la Brenta alozati a Calmisan e lì intorno, benché hanno, per altri, li alemani é ancora a San Piero Ingiù e che tirano a la volta di le Torete e Longara, et molti cavali e fantarie sono verso Mestrin e lì atorno e Monte Galda, sichè questa non è la via di andar a Moncelese: sono andati fuora i balestrieri di uno, nominato in le lettere e di Lodovico di Campo Fregoso, e par molti contadini siano venuti di qua di le Bren-telle fazendo le depredation, li qual balestrieri a hore 17 tornorono, e lì andò poi il reverendo fra’ Lu-nardo con li soi, qual etiam ritornato dice non esser andato più avanti, perchè inimici fevano danni et erano grossi, ne hanno rimandato di altri, et da la porta di Santa Croze bon numero di stratioti verso San Martim eh’ è il passo volendo venir a Moncelese. Etiam domino Zuan Paulo Manfron è andato a una altra banda, sichè non resterano di far ogni pro-vision. Di rectori, di eri, hore... Chome hanno, di uno 380 vien di Vicenza, uno riporto come quelli milanesi, fevano pan per il Campo, erano partiti et andati a la volta di Cotogna, e cussi il marchese di Ancisa, sichè non è rimasto più quasi niuno a Vicenza. Dii col ater al generai di Padoa, do, eri. Per una dimanda non li sia tenuto la soventione atento è su gran spexa, etc. Per l’altra come justa i mandati di provedadori va a far la mostra de lì, ma voria far mostra zeneral per poter veder si la Signoria nostra è inganata. Di Chioga, di osi, dii podestà Liom. Chome à mandato 60 barche a levar li cavali de .... a Ra-vena, et è venuto il prior di San Domenego a dirli è zonto uno vescovo vien di Mantoa da parte dii Cardinal fradello dii marchese, el qual ozi sarà dì qui. Di Vegia, di sier Francesco di Prioli, provedador, di 5. Zercha il navilio è de lì, qual fo man-