34» son in paxe con l’Ongaro c volò loy guerra in Italia ; et si lia in Hongaria voleno far una dieta questo san Zorzi ergo etc., tanien li bassa li ha dito haver trova il Signor meglio disposto cha mai, ma non è tempo, tic. Di Verbosana, eli sier Hieronimo Zorzi, -(li 28 aprii. Come è venuti do messi di la Porla a quel* saìizacho, tamen non quello andò per aver la licentia di mandar le zente; et è stato con quel sanzacho, li ha dito aver auto bordine dal Signor li sanzachi convicini al stato nostro debbano ben convicinar con noslri, e cussi ha fato questo comandamento a li san-zachi novi venuti, altramente farà etc. Et quel Cha-sambeg sanzacho di Aza, si portò ben a disfar quelle eharimude de assassini ne danizava etc. Item, scrive in zifra aver insta con quel sanzacho mandi zente, à dito non faria senza licentia di la Porta, è spera di averla, tamen chi vorà vegnir lasserà ve-gnir, pur lui non sia l’autor; sichè tien se ne arà bona summa, e zà uno limarati dii Signor con 100 cavali à voluto venir, et li à lato patente a li rectori ili Zara, e si la Signoria voi à questo modo tien ne vegnirà assa’ valenti homeni perchè de li non core uno aspro. Item, le trieve dii Signor turco con Hongaria mancha 7 dì a compir. Da Tran, di sier Alexandro Viaro conte, di 4 aprii. Come à una fabricha non fìnida di uno citadin de lì, chiamato Stephano Stalileo, in quelli campi vicini a la terra, dove era homeni 8 dentro, et vene pedoni turcheschi numero 100 in zercha et con scale 25 et scaloni venuti al borgo di dita fabricha, introno dentro e robò Ira animali menuli e grossi zercha 100 non obslante le guarde erano sopra el muro di dila fabricha, adeo lu impossibile a dite guarde star a l’impelo, licet per li circonvicini si haria potuto obstar, ma fo asaltà a l’improvisa, benché a prima sera per lui conte è sta lato asaper a li castelli da marina e a le fabriche e a questa Sta-filea, adeo che si salvò dite guarde ni altre anime lo menate via salvo i animali, e di ritorno diti turchi deteno la balaglia e scalono una toreta sopra il monte, di la qual traseno uno guardian e l’altro amazorono, e la torre dita in più lochi rombono, i qual turchi 171 più dii solilo frequenta quel contado per non esser stratioti ile lì a custodia e perchè le biave sono per tajarsi, e stanno a pericolo di perderle: dimanda cavali 50 di stratioti, e voi bordine di la Signoria di astrenzer li Cipici et Vituri che compieno le sue fa-briche a so spexe et far le stanzie per li cavali. Dii dito, di 8 mazo. Come li guardiani andavano prima per L. 7, bora voleno L. 8 al mese, e 344 do quelli di Traù, alcuni desiderano li 50 cavali cor-vati, altri voriano stratioti, l’opinion sua è che tossono stratioti. Item, voria si vendesse el sorabon-dante dii sai, perchè lì a Traù se ne spaza pocho, e la gabella è sta data a uno Nicolò Burato. Di Caodistria, di sier Alvise Zustignan, podestà et capitano, di .12. Da novo li corvati hanno corso su quel di Puola, depredato et brusato; e il proveditor di stratioti è andato lì, ma à pochi stratioti. » Di sier Andrea Zivran, proveditor di stratioti, da Parenzo, a dì 15. Scrive de incursion fate per inimici su quel di Dignan, et hanno falò gran danno, unde lui monta a cavalo e va lì, à commosso a li rectori di Parenzo e Puola, juxta i mandati di la Signoria nostra, mandino le artellarie di qui, fonno dii Tarsia. Dii dito, di San Lorenzo, di 16. Come à rc-cevuto lettere dii capitano di Raspo e manda la copia, non ha stratioti perchè sono schampati e lui è restà sollo. Dì sier Zuan Boi ani, capitano di Baspo e. dii Pasnadego, a dì 14, al proveditor di stratioti. Chome, per uno garzimelo fu preso sabato in quel territorio e conduto a Castoa, dove è stato fino quel zorno di 14, et poi a bore tre di dì lassalo e spogliato, qual roferisse haver visto a Castoa boli numero di cavali croati e zercha 200 pedoni, et che ozi lutti diti corvati faceva ferar li soi cavali et (ficcano voler venir a la volta di Raspo, et aver visto certe bombarde su la piaza di Castoa, poste sopra charete, et à visto alcune charete di polvere e batolo di ferro di assa’ bona groseza, ma lo bombarde erano tutte di ferro. Da Paola, di sier Francesco Zane, conte. Zercha il mandar di le artelarie e monizion di qui, non à navilij apti, à mandato a trovarne, voi la Signoria li lassi de lì la polvere, per aver partedpà con quelli podestà di Dignan e Valle. Di sier Marco Antonio Contarmi, capitano di Po, date a Cavarzere, a dì 16, hore 15. Zercha burchij di munition zonti de 11, qualli vanno a Lignago, et fati restar. Dii dito ivi, hore 4 di note. Come a Ruigo fino hore 20 non è parso alcun, salvo do cavali, e subito ritornò; tutti si meraveglia di questa repentina levata di le nostre zente dii Ounpo dii Polesene senza veder li inimici. Item, per uno zonto lì, vieti di Moncelese, zonto lì a hore una di note, disse a 171 ' hore 22 il proveditor Gradenigo mandò a dir a le fantane erano in Moncelese venisseno a la Radia, vi- »IDX, MAGGIO.