833 HDX, LUGLIO. 834 li electori de l’imperio in risposta di soe serite per avanti di mazo in recoiriandaliorri dii marchese di Mantoa, pregando sia relnxalo, et hora la Signoria li scrive esser sta liberato el dito marchexe a requisi-tion dii papa et etiarn le lettere di soe reverendissime signorie hanno zovato, e fo sopra questa lettera consulta et conzata poi. 406* Et nota. Vidi dite lettere di electori, et era una dii ducha di Saxonia, arziepiscopo, di 7 mazo 1510, scrita al principe nostro, la mansioni è: Illustri princìpi domino Lunardo Lauredano Venetia-rum duci et in la lettera Ernestus Dei gratin Magdeburgen archiepiscopus primas Germania et Halberstandem ecclesiarum administra-tor, dux Saxonie, lantgravius Thuringice ac marchio Misnce, L’altra lettera di elelori de l’imperio, 17 mazo, la mansion : Illustri principi domino Leonardo Lauredano amico carissimo, soto scrita per questi, videlicet: Sacri romani imperii principes electores, Dei grati a, Jacobus archiepiscopus Treverensis ex Marchionibus Badensis, Ludovicus comes Palatinus Beni dux Bavarie arehidapifer, Fridericus dux Saxonie, Lupus de Lapide eques auratus illustrissimi principis Joachini Marchioni Brandibur-gen, etc. Item, un’altra lettera scritta: Guilielmus Dei gratia Palatinus Reni superis ac inferioris Bavaria dux, date Augusta 1510. Sumario di lettere di Ravena a sier Piero Venier quondam sier Domenego, date a di 20 lujo : come ha certo a Bologna in valvis ecclesia santi Petri è sta citato il ducha di Ferara in termino dierum trium debeat comparere ibi personalìter ad se defendendum a quodam processu contra eum formato et contradicendum cur non debeat privati Ducali dominio aliter elapso dicto termino procedetur contra eum. Item, scrive grani parte di le zente dii papa è aviate verso quelle ca-stelle del dito ducha eh’ è in Romagna e si apropin-quano verso la Massa e tien si ara il tutto senza trar bocha di focho. A di 23, in Colegio non fo lassato intrar alcun dentro per la nova caliva venuta dii perder di Mon-celese, e reduto il Colegio. Di Padoa, di provedadori venerali, di 22, hore 19. Chome veneno do irombeli al Bassanello e li andono a parlar, uno era dii gran maistro, l’altro di missier Zorzi Letistener, comissario regio. Per quel dii gram maistro inteseno voi a Sonzim Ben -zom non li sia fato le zanze vien dito di tuorli la vita, e li risposeno che per le detestande soe iniquità lo haveano fato apichar. Et l’altro che dete una lettera di quel Letistener li disseno aspetava risposta di la Signoria, videlicet di contracambiar quel Calapino in sier Luca Miani fo preso contestabele in la Scala, et mandano le dite do lettere portatoli per essi trombeti. Dii gram maistro monsignor di Chiamon, date ex felicibus castris regijs contra Moncele-se, a, dì 21. Come quello li farà a Sonzim Benzom faremo nui a li coutestabeli e zenthilomeni presi a Lignago e altri che havemo et haveremo in le man. Di domino Zorzi Letistener, date a Salva -zam, a dì 18. Dimanda Cristoforo Calapino preso in Padoa e darà sier Luca Miani, fo castelam a la Scala, e si duol di uno corier suo preso da quelli di Treviso e toltoli l’insegna e per stratioti datoli taja 407 ducati 20 eh’è contra il costume di la guerra. Et per Colegio fo scrito a Treviso al provedador di questo, e mandatoli la copia di la lettera e si obser-vi la consuetudine di la guerra. De li diti provedadori, date eri a hore di note. Chome a Moncelese fin hore 15 sentine trar assa’ artelarie e feno cavalchar a la volta dii Campo assai stratioti e cavali lizieri, e lhoro con li condu-tieri si reiluseno a la porta di Santa Croze, tenendo certo inimici desseno la bataja ; e cussi stando a hore 21 vene uno fante di la compagnia di Martim dal Borgo qual disse Moncelese esser perso per la bataja data, poi per il trar di le artelarie è ruinà li bastioni e difese. Item, poi per uno altro fante di Lorenzo di Alexandria venuto, qual disse che il suo patroni et Thomaso Fabron esser stà amazati et è preso Moncelese, questi do erano coutestabeli dii capila-nio di le fantarie. Item, scriveno il capitano di le fan-tarie è in transito, el qual ha 800 fanti Brixigeli qual li pagava per lanze spezade, et è venuto da lhoro Vi-cenzo di Naldo pianzendo, perchè dito capitano si poi dir expedito di questo mondo et è suo cuxim, pregando di le exequie per honorar il corpo, e voria mandar il corpo a Brisigele et ricomanda a la Signoria, cussi soa unicha fiola è in questa terra, sichè essi proveditori di questo aspela risposta ; e scriveno al diio capitano li fo dato caxe e possessioni in Padoa, è bon darle a la fiola, et non sanno quello vorà far la Signoria di la dita compagnia. Item, per questa nova dii perder di Moncelese le zente nostre è molto risentile tutte, sichè dubitano grandemente e si provedi di mandarli danari per non lassarle ma contente. Vene in Calegio domino Venerio, dolor, avocha-to favenlino, da parie di la mojer e fiola dii capitano