701 III)*, LUGLIO. 702 sopra questa materia scrive molto lungo, dicendo è fede! come è sta sempre li soi, e Dìo volesse si ha-vesse in Campo un mier a questo prezo; etc. Dii capitano di Po, date ozi a V Anguilara. Chorne manda uno Zorzi da Buran stato preso da le barche armade è lì, et è sta a Ferara, referisse molte cosse. Item, scrive di fanti è a Ruigo e altre nove ut in litteris. E1 qual Zorzi venuto in Colegio disse esser stìi preson in le galie armate, con li feri ai piedi, et poi fo lassato per esser povero, et disse erano 4 galie armate per forza in bordine et 3 per bontà, le qual andavano su in zoso da uno castello a l’altro vogando, e dicono voler andar a Chioza a li r usar, et che ’1 Cardinal è a Ferara, e. si dicea il papa havia manda a scomunichar Ferara, e in Ferara è poche zenfe, non è 1000 persone da fati. Veneno sier Antonio Trum procurator e compagni, electi a solicitar il scuoder di debitori, e aee-ptono, dicendo tutti 4 sarano unidi, un dì anderano a uno oficio e 1’ altro a l’altro. Veneno sier Nicolò Dolfìn e sier Gasparo Mali-piero avogadori, dicendo sier Francesco Barbo di sier Stai aver intachà a la justicia nostra di ducati 400 et vedeno ricuperarli, et perhò si debbi obser-var la parte che ’1 sia balotà quelli si danno piezi, e cussi fo dito di observar. 343 * Da poi disnar fo pregadi. Et fono lede in Colegio le lettere di sier Piero Pasqualigo dotor et cavalier orator nostro in Hongaria, (rate di zifra, numero tre. Il sumario è questo: Di Hongaria, di V orator nostro, date a Tatha, a dì 10 zngno. Chome è stato con il reverendissimo Cinque chiesie, qual à trova assa’ più disposto a favorir le cosse di la Signoria nostra in questa Dieta che prima, dicendo isti oratores non faciunt contra vos pur che la Signoria voy dar a questo serenissimo re qualche più utile, et feno molti coloquij etc., ringratiando soa Signoria, qual à promesso far bon oficio ut in litteris et aspela risposta di quanto à scrito a la Signoria. Item, col reverendissimo Jaurino, inteso era a messa in certo monasterio dì frati, andò lì e lo trovò in orto, et li fe’ chareze, et mandò a tuor la lettera credential e tiratosi da parte datali, li usò parole volesse esser con la Signoria nostra, qual promisse di far bon ofitio in questa dieta, et che l’anno passato 1’ orator di Pranza fo in Boemia volendo il re rompi a la Signoria e proludendo assa’, e tuto era zanze etc. Et nota che Cinque chiesie li disse vedaria di far che ’I conte Palatino si aquieteria. Item, è stato col vay-voda transalpino venuto lì per questa dieta, e diluii il pericolo di turchi quando la Signoria nostra fosse opressa, qual et ¿am disse sarà amico etc. Dii dito, ivi, di 12. Chome domino Achiles de Grassis orator pontificio partito di Vieua passò lì a presso Tatha, et benché sapesse il re esservi, volse andar di longo a Istrigonia dal Cardinal, con mor-moration di quelli, et il cardinale li à dispiaceste ne l’à voluto aldir et ha lo rimandato al re, e cussi à mandato suo messo a farli preparar alozamento, nominato in le lettere, et à disnà con 1’ orator nostro; dice si parli a di 16 mazo di Augusta, il re di romani atendea a zostre, et tien non vegnirà in Italia questo anno etc. Item, il dito orator pontificio infreni fin do zorni. Item, hanno Eliano orator di Franza esser mia 10 lontano; et che a Alba regai é zonto uno altro orator dii papa, qual porta la spada et il capello al re, et è il vescovo di Modrusa favorito dii Cardinal Regino, il possesso dii qual veseoado par il conte Bernardin che Modrusa domina non voy etc. Item, esso orator parlò a uno Pomanischa camerier regio, dovesse ajutar la Signoria in questa dieta el qual poi assa’ con il re, li disse faria ma bisognava la Signoria facesse altro cha parole. Item, pasando P orator davanti l’ahitazion dii reverendissimo Cinque chiesie, lo chiamò suso dicendo stè di bona voja pur vengi presto la risposta di la Signoria con por-zer qualcossa e aver ampio mandato. Dii dito, di 16. Come eri intrò domino Achiles de Grassis orator pontificio, lì andò contra il reverendissimo Jaurino et uno altro ut in litteris, et domino Filippo More con 200 cavali, e lui orator 344 andò a visitarlo a Pabitatione, scrive coloquij abuti insieme : et à in commissione da questo re optenir do cosse per nome dii pontefice, l’ima zercha tuor impresa contra il tureho, seconda che ’1 sij contento insieme con soa santità trar pace con l’imperador et la Signoria nostra, et che starà poeho lì et anderà in Moscovia per adatar certe cosse; scrive parole usoe a dito orator etc. Item, il re sta meglio e lo voi andar a visitar poi eh’ è varilo e aver audienlia. Dii dito, di 16. Chome manda lettere di l’ora-lor pontificio, vanno a Roma, et de l’intrar ozi di P orator di Franza con pocho honor e con gran vergogna dii suo re, etc. Di Treviso, di sier Zuam Diodo, vene lettere fate eri hore 3 di note. Chome da bon servidor avisa quelle cosse si Ibrtificha bene et li repari, e di zorno si mete le vedete et la note le scolte e senti -nele, lauda sier Alvise Valaresso, lauda il podestà e il provedador Moeenigo, voi si mandi /ente d’arme, licei non si potrà molto manizar, ma seguendo la