MDX, APRILE. 15C lettere di proveditori zenerali, dice I’ hanno mandato di sopra. Riferisse la dieta è risolili in Augusta, e li danno persone 18 milia a l’imperator per andar a Roma et altre nove vechie. Or per esser sta questui in Moncelcse gran rebello fu terminato farli dir stagi qui e non si parla. Di Padoa, di rectori. Iu risposta di una lettera li fici scriver che scodevano in Padoa per far le mure e non scuodeno si non da chi voi dar volnnta-rie, e per questo vien qui domino Nicolò da la Sao-narola, era deputalo, qual chiarirà. Fo scrito a Miran a sier Alvise di Dardani, pro-veditor, incanti quel dazio (le lì et mandi li danari in questa terra etc. Fu proposto, per sier Vido Antonio Trivixan savio ai ordeni, una oblation di sier Silvestro Trun quondam, sier Mallo, voi una galìa e armarla in ar-zipielago e imprestarà danari a la Signoria, adeo zerclia ducali 300 darà la Signoria, e voi armarla a Tine. Or il principe e molli savij et io non parse tal cossa etc. Fo lcto una deposition di uno bergamasco, vien di Bergamo, partì a dì 9, chome si dovea far adu-nalion di zente francese e dice dove, et esser zonto in Aste cavali 200 per condur e tirar l’arlellarie et guasconi 800, et altri avisi ili preparation di guerra ut in-relatione. Veneno do oratori ili Gao d’Istria senza lettere di credenza solimi la commission di la comunità. Si scusa aver rnandà 50 cavali et 00 fanti solli a domino Damian di Tarsia, e questo perchè bisogna restino-zente in Cito d’Istria a custodia, perchè triestini li minazano e altri circunvicinì etc. Il principe disse bastava et qui fecit quodpotui legetu adim-plevit. 74 Di Faremo, di Damian di Tarsìa, di 13 aprii. Chome è stato col proveditor di stratioti e deliberato smembrar le forze dii contà di Pisino, aspela il soracomito Polani con la zente dii Quar-naro. Mathio da Zara è arivaio lì con fanti 200 tra soldati e schiavoni, e hanno parlato insieme zercha il tuor l’impresa, si dol che li podestà di castelli di lslria non li mandino i soccorsi, e se li mandi polvere, e si scrivi una lettera in laude de tanti valenti homeni da ben, eh’ è venuti a trovarlo per seguir l’impresa. Itcm, non voria se minasse la rocha di Pedemonte per convenienti respeli tino a la expu-gnatione di la impresa etc. Di sier Andrea Zivran, provedador di stratioti, di 12 aprii, da Pedemonte Dii zonzer suo lì con sier Panfilo Contarmi vice podestà dì Montona. Et esser zonto uno exploralor di quel castello stato a Slavina, Silolabar, San Canzian et Vahem, dove dice non è alcun venuto fora, ma per haver inteso esser zonli alcuni corvati a Castova e per verificilarsi e portar nove vere dito exploralor è stato lì, e fo filarti passato, e vele solum cavalli 00 dii conte e lanze ... i qualli sono per venir a danni di la Signoria nostra a la volta di Pisin. Item, à inteso è aviato 40 cavali a Ccrsato, et scrìve che doman dia zonzer a Montona Damian di Tarsia, con li fanti si atrova haver et le artcllarie etc. Item, di 13, scrive dii minar di Piamonte, ut in ìitteris notate di sopra. Di Montona, di sier Panfilo Contarmi, vice podestà, di 14. Avisa il minar di la rocha di Pia-monte e podio li resta, li à parso lassar in pe’ una parte di la rocha, eh’è I’ habilatkm dii castelan, non lasando perhò vesligia di forteza, per causa di aver Iodio di ricoglier le biave et vini. Item, che sier Francesco Barbo ciladin de lì li à dito esser sta laja legna ussa’, passa 1000, in quelli boschi di Piamonte le qual doveriano esser di la Signoria e Ilieronimo di Tarsia le voleno tutte. Item, che adminislration di di la justitia di homeni erano soto Piamonte à poslo soto Montona. Di Trevixo, di Hat aghi. E lì con li balestrieri. Voi 2 page. E dii provedador Mocenigo. Di occorenlie et di Friul etc. Di Gradisca, di sier Alvise Dol fin, provedador zeneral. Nove de inimici, fanno pur qualche movesta de ingrosarsi a Goricia ut in ìitteris. Item, se li mandi danari, ali ter li stratioti e quelle zente si parlirano omnino. E nota li fo mandalo ducati 1500 eri sera in Friul. Da poi disnar fo pregadi, el vene le infrascripte 74 ' lettere: Di Campo, di provedadori, di San Bonifazio, di 16. Zercha ¡1 conte Bernardin hanno inteso quanto la Signoria ordena, parlerà esso sier Piero Mantello con lui et vederà la intention sua, ma ben voriano saper si la Signoria olirà li 500 ducati che l’à de provision, li voi dar ctiam li ducati 000, che saria a l’anno ducali 1100. Item, uno Jacomelo da Novello, è a Lignago, voria licentia di venir a Venie-eia, à una lite a Udene, non li hanno voluta dar, et pregano la Signoria scrivi al locolenenle sospendi la cossa et il juditio. Item, quanto a li demani, vìene-no di Verona in Campo, aspeta risposta quello ha-bino a far di Ihoro, et pur ozi è zonli 100, qualli dicono non voler tornar in Alemagna ma restar in