G39 dal di Belimi. Et eomencioe a referir il Capello, el qual portoe do gran modelli dii castello di Cremona, mio chome era prima, l’altro come è sta fabrichato al tempo suo, nel qual è sta usa gran diligenza in fortifìcharlo. Fo longo in la relatione; adeo li do rectori non poteno referir, et fon no remessi al zor- 110 driedo. I qual veneno et referiteno, justa il consueto. Laudati etc. Da poi disnar fo gran consejo. È da saper, come eri nel consejo di X fo letere di Roma, con uno breve dii papa, pregava la Signoria desse il possesso dii vescovado di Vicenza al novo Cardinal San Piero in Vincula, fradello dii defonto el suo nepote, al qual ha dato tulli li beneficij I’ havia el il capello. Da poi consejo il principe, consieri, cai ili 40, cai di X et procuratori di dira el sier Marco Zen et sier Mvise Zen, non fu sier Luca Zen, procuralo!1, lulli chome comessarij dii quondam reverendissimo Cardinal Zen, por terminar dove se dia meler l’ar-cha di bronzo, è stà fata, in San Marco, come el lassa per suo testamento, e lassa legali a tulli li comessarij, principe et Signoria, quando sarà compita la dila arcba. Or fo varia opinione dii locho, et nihil con-dimeni ; quid crit scribam. A dì 22. Da poi disnar fo pregadi. Et lelo le infrascripte letere : Di Bontà. Come ho scriplo. Et uno breve dii papa a la Signoria, qual prega si dagi il possesso al Cardinal San Piero in Vincula dii vescoado di Vicenza etc. Item, che ’1 papa, dubitando il Cardinal suo nepote, defunto cussi presto, sia stà losichato, lo ’1 fece averzer, e trovalo li membri illesi, à ’uto più dolor, et va a Viterbo. Item, che ’I Cardinal Lisbona slava malissimo, vecliio, passava più di 100 anni, et huomo dignissimo. El qual, in vita, tulli li soi bene-ficij, papa consentiente, havia renonciato a soi cor- • tesaui et servitori ; havia inlrada ducali.... Et che il Cardinal Pavia, legalo a Bologna, si partiva et ve-ria a trovar il papa a Viterbo; e il papa havia dato la legalion di Bologna al Cardinal di Ferrara. Item, che mandava il vescovo di ’Pioli a Mantoa, a dolersi col marchese non aversi ben portato a la novità ultima e favorir Benlivoy. Item, che ’I duca ili Fera-ra era partilo di Roma, per andar a Napoli, a visitar la serenissima regina fo di Bongaria, sua ameda, che era amalata ; ma. inteso la sua morte, come dirò di sotto, era ritornato a Roma. Item, il prefato ora-tor solicila sia expedito sier Zorzi Pisani, dolor el cavalier, suo successor etc. Item, che a di 0 di questo il Cardinal Santa è legato in Alemagna, si dovea partir dal re di romani per ritornar a Roma. (¡40 J)t Napoli, dii consolo. Come a dì 13 di questo era inanellata lì la serenissima Beatrice, regina fo di Bongaria, et relita il re Mathias, fo fia di re Ferando vecliio, di anni ... La qual è stà honori-fice sepulta ; et la serenissima regina, madregna, la volse acompagnar a 1’ obito suo. La qual havia falò testamento ; et di la sua dotta, dote a re Mathias, qual è in diferenlia a Roma in Rota con questo re di Bongaria, à lassato ducali 40 milia al Cardinal di Ragona, suo fradelo, el ducali 15 milia a la labri-cha di la chiesia di San Piero di Roma, et altri legati etc. Di Palermo, di sier Andrea Bragadim, capoturno di le galie di Fiandra di ritorno, di 7 septembrìo. Avisa il suo zonzer lì con pericolo, per l’armada di Piero Navaro; et che hanno tolto 3 nave a Ihoro spexe per segurtà etc., ut in litteris. Di sier Agustim da Multa, va capctanio di le dite galie, di 7, pur di Palermo, che va in Fiandra. Dii suo zonzer lì etc. Di Bongaria, di Vicenzo Guidato, secretano, più letere, date a Buda. Come il re, e li soi, solicitava li danari dieno aver da la Signoria nostra, per bisogno hanno, e qui si defunde molto; e manda a questo effecto uno suo orator qui, nominato domino Philippo More, qual è stato l’altra volta. Item, che hanno fato dieta por le cosse dii vayvoda transalpino tien col turcho; et vedendo che lui à scrilo voi esser bon christian et col regno di Bou-garia, hanno terminà, più presto pacifice aquietar le cosse, dia con le arme, et tratano questo acordo. Et altre cosse di li, ut in litteris. Fu posto, per li consieri, elezer, jusla il solilo, per U mexi, V savij ai ordeni ; et presa. Fato eletion, rimaseno : sier Vetor Capello, con titolo, sier Andrea da Molili, quondam sier Piero, sier Piero Antonio Morexini, sier Tomà Donado, quondam sier Nicolò, tutti 4 con titolo, et nuovo, sier Piero Diedo, quondam sier Francesco, quondam sier Alvise, procuro tor. E nota, sier Vetor Capello refudò, e a dì "25 electo sier Balista Boldù, quondam sier Antonio, cavalier. Et lu solo una batata sier Batista Boldù, 301 F avochato grondo, quondam sier Antonio, el cavalier, di sier Tomà Donado. El sier Vetor Capello, che non voleva esser tolto, la malina refudoe. Fu posto, per i consieri e savij, dar il possesso di 1’ arzivescoado di Traili al Cardinal di Sinigaja, qual era acordato con domino Marcilo Landò, pro-thonotario, zercha pension etc. E fu preso: 31 di no, 91 di sì. Fu posto, ut supra, dar il possesso di una badia U0VI1I, SETTEMBRE.