43[) MDX, mandarli danari alitar la cossa sta in pericolo, e dii resto non è da dubitar pur havcsscno danari. Item, hanno termina butar zoso la torre di porto e li muri acciò siano bassi, e posto tal bordine che hessendo presa la bruserano; iterum dimanda si provedi di danari e non si resti in tanto bisogno, perchè non si poi ajutar de li e li villani hanno ribellato. Di Chioza, dii podestà. Zercha barche por la compagnia di Vitelli manderà a Ravena, iterum, et de tanti del capitano di le fantarie vien di romagna è tonto certo numero e li manda verso Padoa. Et nota la compagnia di Vitelli, fanti numero____ parte cri sora parlino et parto questa note et questa matina, ai qual lo compito darli una paga, prima ebeno ducati 800, bora se li dà ducati do por uno. è capo uno Bernardini da llezo homo di Vitelli, e li fo dato li danari al signor Chiapin c vanno a Padoa. Et noia, ozi fono la mostra [»or la piaza di San Marco. • Vene, poi loto le lettore, sier Piero Marzello, vien provedidor di campo, sollo in Colegio e fe’ la sua relatione. Disse il modo fo mandato per il Con-sojo di X con la zonta con il conte Bernardin et 500 lauti verso la Badia e come si aviò et era vi Gnagni Pi neon con il colomello di 1000 veniva drio, et zonto a la Badia, zoè di qua a la torre Marchesana, prima in itinere a di 14 trovò che nostri erano re-trati di qua da I’ Adexe, perchè non potoano star al contrasto de inimici, el consultato parse a li capi conte Bernardin, domino .Antonio di Pij, Zuam Grie-go, Zilolo di Perosa c Zuan Forte di partirsi non potendo ostar e redursi con le zente ili loco securi ; el vene una lettera dii provedador Griti di San Bonifazio li scrive aver terininà levarsi, atento le lettere dii provedador Gradenigo non è remodio a lenir il Polesene, por venir col Campo a Vicenza, e li scrive lui col conto Bernardin e li fanti vongi verso la torre di li confini por incontrarsi e andar unidi, e su- 217 spese Gnagni che con 100 fanti era a Lignago non venisse più olirà ; et scrisse al provedador Gradenigo con quello zelile l’havia venisse verso Padoa iu-trando in Padoa, etc. la qual lotterà zonta messe in fuga tulio il Campo, e anche perchè inimici erano di là di 1’ Adexe e con artolarie salutava noslri. Or re-duti iu consulto, lui fo di opinion di restar fin vedevano altro o far ponte etc., et il Gradenigo concorse anche in questo tamen li capi non parse : et presentò una scriiura di dili capi in fede di questo etc. ; poi disse dii venir a la Mota, demum vene altre lettore del Grili andasseno a le rive, et veneno al ponte di la torre dove era un optimo e seguro alozamonlo, et MAGGIO. " 440 inimici luta via erano passati el Monlagnana rebel-lala, dove andò il provedador Gradenigo; e poi vene lettore di la Signoria si levasse e venisse a unirsi col Campo dii Grili : e cussi volendo venir, li ponli a la Balaja erano roti, fo fali, e.passono le zente con gran pioza, alozò ad Abano poi andono in Campo qual era a le Torcte, etc., e zonto, il provedador Capello, justa i mandati, è venuto via : si scusò de la impiitazion fatali Liei) non haver fato mal, imo. ben 1’ oficio suo, e non à colpa niuna. Item, che è molli anni si faticha per questo slado e falò sempre bon e non si dovoa farlo venir a oaxa, poi tante fadige corno è noto a tulio il campo, a questo modo, etc. Il principe li disse che si duol di queste oposition e che non sa dir altro si non che lui medemo in prc-gadi si justificherà, e vengi ozi a far la sua relatione, et cussi senza tocharli la man vene via. Era sollo vestito di paonazo a manege dogai. E nota sier Antonio Grimani si partì e non li volse aldir. Vene poi sier Zuam Paulo Gradenigo e comenz '> a dir: Cliesi duol di la imputation li vien fata conira raxon, et che lui non à colpa alcuna. E che l’andò a Padoa provedador, sto 17 zorni senza dormir ni spojarsi faticandosi assai e slcva in li lochi più pericolosi, poi andò col Campo a Vicenza : come si portò è nolo a tulli, demum parse a la Signoria col senato mandarlo sul Polesene dove è sialo a custodia di quello con CO horaeni d’arme et 600 fanti, ni mai più ha auto altra zente. Item, à avisato li andamenti di feraresi sempre, e poi dii Campo veniva lì de francesi, scrito più lettere por soccorso, mai auto nulla, li inimici redoli sora Po et lui fato tagij su Po e l’A-dexe per innondar il Polesene in diversi lochi, serale le boche dii Tartaro e Tartarello per sgonfiar le aque, tamen l’aque fono et erano laute basse che pooho montava, pur montò, vene inimici fato il ponte sopra Po di qua a Castelnovo et nostri in arme a le rive di I’ Adexe, acciò non butaseno l’altro ponte mandò Batagim di là, pasando di soto, per farli divertir et con faticha, la note ritornò di qua, perchè 217 * con burchiele convene passar di là el venir di qua, e lui sempre con le zente a le rive e con archibusi tra-zevano a inimici erano a la Canda, ma inimici con le artelarie feno ritrarsi nostri e botò l’altro ponle, e sempre nostri reculandosi et scharamuzando vene a la Badia, dove, pur dimandato soccorso in Campo ol qual mai vi vene, parse a quelli capi domino Antonio Pij, Zuam Grecho, Zitolo c altri relrarsi di qua de P Adexe et farsi tòrte et bular zoso il ponle. Inimici veneno a la terre di mezo e nostri la difese, a la fin non potendo resistor noslri la brusono, et venuti di