353 ' mdx, te miglio uno et .mezo sorgo questo di Vostra Ex-celentia, dicto monte di Osopo, l-uìsì denominato dal castello nostro di Osopo posto su un angolo d’esso, alto dal piano passa 80, a la radice del quale li passa •el fiume predicto del Tagliamenlo, ne la cui ripa ulteriore, lontana da epso monte passa 500, è posta là gran strada maestra de Alemagna et viene a Ve-netia. Questo monte, posto in cussi comodo et opor-tuno loco, è talmente munito et veramente si po dire fabricato di la natura per modello de una ma-ravegliosa forteza, Ita tre facie : quella che guarda levante tira passa 450 di longeza, l’altra verso ostro passa 200, et queste due f'aze hanno lo saxo vivo si circunciso et dirupalo intorno eh’ è impossibile ad immaginarselo, non che ascendervi; la terza faza verso occidente, a la quale la natura per comodità de quelli habitanti ha lassato un fiancho per le strade di cari, è talmente difesa da diverse guardie et tanti turioni di saxo vivo che ninno architelo li po-trebe desiderar in più oportuni lochi, et tira questa terza faza passa 405. Questo loco per quanto io trovo fu in grande existimafion apresso li antiqui, el me 10 dimostra certe pietre trovate cnm alcuni belissimi epitaphij romani, et alcuni pavimenti di musaico, et due grandissime cisterne cavate nel saxo, làcle a la romana cum miro artificio et spesa grandissima, è vi anchora uno bellissimo lagelo suso tondo, che volge passa 70 per comodo de li animali, e vi è anchora gran copia di legne in modo che havereino abun-dantia d’aqua e di focho; zira in tutto questo monte passa 1055; et è mirabel cossa ina vera che cum 11 homeni solamente di questo loco, li quali sono valorosi et fideli, et cum la mia famiglia che saremo homeni de facti 160, mi vanto tenerlo conira tutti li inimici di vostra Signoria; vero òche in alcune mu-nition di murar et tagliar saxi io spendo, et mi affatico assai, assai dico a le mie debile forze; ma quando io me penso che per questo mezo spero a questo cimento di fortuna di mostrar la perfection de la mia non anchora ben cognosuta fede, ne la spesa me fazo richo, ne li pericoli forte, et indefesso ne le fatiche. lo fui judicato degno di quel excelentissimo Senato, confirmato tal judicio almeno cum el candore de la fede mia, io non tengo spie, non cavalcho a li servizii di vostra Signoria più come io soleva, perchè mi mancha la facultà da poterlo fare ; lasso quanto io spesi ne la prima impresa di Cadore, mi costò la captività mia 1700 ducali o#me sa lo magnifico mis-sier Alvise Pisani, lo qual è anche creditor di quel conto assai diiTari, et per sua begnignilà me supor- j ta ; persi ne la impresa de svizari tre boni cavali, j MAGGIO. 354 uno di quali me costò ducali 100, dui altri ullra questi tre cum dui mei cari servitori mandati per ordine del proveditor di vostra Signoria dal conte Cri-stophoro l’rangipa i mi furono retenuli et sono messi prexoni, mentre eli’ io son stato luora ne li servizii sui de mala adminislration de lactori sum de pegio assaissimo. Ilo la famiglia numerosa, et spesa grandissima, ne posso far quello seria l’animo mio, et per questo solo et non pej retarmi de li havuti danni ne per preparar dote a figlioli. ‘ Mi doglio non poter conseguire quello che cnm 176 li pericoli e fatiche mie mie ho aquistato eh’ io me faria sentir per altro modo; ma me bisogna quello voi vostra Signoria. In questo monte adunque ho posto i mei pensieri, lo qual per opinion mia è importantissimo, lontan di Venzom miglia tre, da l’Hospital miglio uno e mezo, da Gcmona uno e nic-zo, da Udene miglia 24, da Sacil 30, et dico che quando lo resto de la Patria fusse in mano de inimici, et cimine ritrovasse 100 cavali lizieri, mi daria el core adoperarli de maniera che li saria necessario lenirle mille a l’incontro, ne anchor sarian sicuri, et cussi se per desgratia el capitasse in mano de inimici, quando Vostra Signoria havesse luto el resto de la Patria, questo saria apio ad fargela perder, tal è lo sito suo. Io non lo so ben descrivere, perliò sup-lie,o la Signoria vostra li mandi uno suo ingegnere ; 10 qual poi li possi riferir il tufo, et vederà anchora una allra forteza nostra posta verso Maran, confina cum Palazuol, nominala Argis, forte et importante, de la qual ho bona cura. Mi ha parso per debito cussi notificare a Vostra Kxcelentia particolarmente le qualità de questi lochi sui, acciò che la possi poi deliberare quanto li parerà. E perchè pur me bisogna qualche artigliaria et munition, la supplico sia contenta farne bavere le infrascrite cose, le qual, o restituirò, o veramente piacendoli pagerò su la pro-vision mia su la camera di Udene. Prceterea, a tuli dui questi lochi nostri se reducono villanij assai cum 11 loro animali, suplico anchora mi sia dato 50 over almeno 40 moza de sale: lo qual restituirò in caso non sia guerra, perchè non son per usarlo salvo ne la necessità de la guerra ; et per haver tutte le predi-cte cose mando Camilo mio portador di questa, al qual supplico la Signoria vostra se degni far dar questa expeditione. A la cui gratia, etc. Di Vostra Excelcntia. Lo humiliato servo ma fidelc, Mi eros imo Savorgnan. A tergo : Serenissimo Principi etc.