609 MDX, GIUGNO. 610 Guido Rangon, por uno presoti che l’ho, che le 400 lanze ispane si aspetava a Montagnana, di le qual francesi non se fidavano, etc., perhò si fazi provisione, hanno exploralori fuoru e aviserano ogni successo. Di Moncelese, di fra’ Lunardo da Prato, a li provedadori generali, a dì 20, fiore 4 di note. Chome ha il Campo nemicho ozi haver fato solimi do mia, e alendeno a seohar le aque e preparar bur-chiele su cari, et che ’1 Manfron eh’è a Rovolon non sta sicuro dove 1’ he, etc. Et leto dite lettere in Consejo di X, restono di inala voja et si levono a bore 23, et restò alcuni sa-vij per far provision, tra i qual io andai; fo strilo a Trevixo questo aviso et stagino vigilanti etc. Item, fo mandato ozi missier Piero di Ponti con 25 ho-meni a Padoa a far compir di ruinar il tutto di fuora. 298 A dì 22 zugno in Colegio veneno tre lurchi, vien di Campo, di la compagnia dii conte Vanis, nominato uno Murat vayvoda, qual è valente homo, disse voler licentia di ritornar in li soi paesi, e mostrò la patente di sier Alvise Capello provedador di Almissa e Poliza, li fa, di darli ducati 10 al mexe per uno et quando vorano porano ritornar; si dolse poi li presoni fanno non li è lassati, demun stratioti à per mal, amazano di stratioti nemichi che prendono, et che voleno li ducati 10 per uno, eie. Era con Ihoro sier Alvise Loredan quondam' sier Luoha. Il principe li fe’ gran chareze e che ritornasseno in Campo, e a li capi si daria IO, e a li altri 4 et la biava; et tanto fono pregadi, che tornono, dicendo si slaria a quello diria el conte Vanissa e cussi restono. Fo terminato donar do caxache a do di lhoro etc. Vene il conte Piero Monoehovich, valente homo, vien di Campo : li è sta morto il suo cavallo et ne voi uno, et perchè sier Zuan Paulo Gradenigo à uno cavallo fa pi'r lui voria darli ducati 25. Fo mandalo per ditto sier Zuan Paulo, è contento per amor di la Signoria darlo, e si partirà questa sera. Veneno do oratori di la comunità di Ragusi, vestiti a manege a comedo 1’ uno, l’altro dueal pao-rwzo con bechi di veludo, senza barba, el sentati a presso il principe e presentato le lettere di credenza dii rector e Consejo di liagusi, data a dì 8. la nome di oratori è Drago.........il menor parloe, dolendosi da parte di soi signori di danni à ’uli questa excelsa republica, et che la cita di Ragusi è sempre dedita a questa illustrissima Signoria, etc. Poi l’altro parloe, exponendo la commissione, che per tre galie nostre candide erano state prese do chaTavèlle lhoro cori robe di merchadanti andavano a Costantinopoli de ragusei el anconitani, per tanto pregano la Signoria li sìa fato restituir il tutto secondo richiede la bona amicitia hanno con questa excelsa Signoria etc. Item, zercha questo usò acomodate parole. El principe li rispose che ringratiava di l’afanno auto per la perdeda dii Stato, et sperava in Dio di recuperarlo, et quanto a la réstilution za era sta ordinato il lutto, sichome etiam havemo risposto a li oratori anconitani, et havemo seri te in Candia e per tuto si fazi la restituzion, incolpando è sta galie arma in Candia et non sapevano la intentioti nostra, ma porterano la pena ; et lhoro ringrationo molto la Signoria, pregando a lhoro spexe mandasse uno secretano in Candia a recuperar il tutto, e cussi fo contentà di mandarne uno........ Vene uno frate.......di San Francesco, con- ventual di Montagnana, solito portar lettere a Roma, etc., et benemerito dii Stato, e menò uno fraton-zello nominato fra’ Zuan Batista dì Veniexia, dii dito ordine, vien di Montagnana, partì a dì 19, a bore 20 de lì, et è sta mandato via per esser da Veniexia : dice che ’1 Campo francese era li dentro da persone 8000, fuora 6000, e li homeni d’arme ben in bordine, il resto zentaja, et non hanno arlelarie grosse 298* solum alcune poche, perchè le mandono a Verona poi preso Lignago, e quelle dii ducha di Ferara io mandale sul Polesene, et il gran maistro era alozato di fuora a presso la Porla, in una caxa di uno ten- • tor et era al suo partir amalato di febre, missu r Zuan Jacorno Triulzi era etiam lì alozato a l’altra porta. Item, a dì 18, da malina vete il ducha.di Fé-rara con le so zente d’arme et assa’ fantarie levarsi e andar verso Castel Baldo, se dicea andava a Ferara perchè il papa li wlea romper. Item, de lì in Campo è carestia di vin, l’hanno di Este et Cologna; di viluarie stanno ben, fino di Milan li vien provisto et portato. Item, voleano levar e andar a Vicenza, di Padoa la tengono facile, etiam dicono di Veniecia e chome arano San Zorzi arano questa terra. Item, aspetava una risposta di Franza, la qual non era zon-ta, si dovea venir di longo. Item, è mal pagate quelle zente, et Sonzin Benzoli con la sua compagnia era alozato in San Francesco,din Montagnana era monsignor di Obignì etc. ; disse di certo frate francese, qual vene di Ferara e portò uno libro di l'rotole con -tra venitiani el le lezeva. Et il principe lo charezò e mandò a dir al guardian l’havesse caro. Di Campo, di provedadori, date a le Bren-telle, a dì 21, fiore 8 di note. Come hanno il Campo nemicho esser levato di Noverca e Pojana e venuto a Barbaran ; et ozi esser ussito di Vicenza 500 cavali et 3000 fanti con bon numero di maislranze,