HDVII, AGOSTO. Da Mìlam, dii secretarlo. Come milanesi te-meno assiti ; e tien certo la venuta di Maximum, e lo desiderano, perché dicono meterà li fioli di Lodo-vico in stalo. Item, molli si parleno, e vanno chi in le terre nostre, altri Hi in Alemagna, altri in Pranza, e parte è sia, per dubito, mandali in Pranza ; e mis-sier Zuan Jacomo Triulzi, qual è il primo per francesi, par mandi so mojer in Aste. Item, dii zonzer di do oratori francesi stali qui, et domino Michiel llizo anialato. Nota, che il Cardinal Santa Praxede a Zenoa, volendossi interpone!- in pacifichar nobeli con populari, par quelli francesi l’intese e li fe’ gran paura, dicendo feva mal a muover tal cosse. Et lui rispose, non feva cossa conira la ehristianissima ma-, jestà, ma per ben di soa majestà; et cussi volse partirsse subito, e montò su uno hraqanlin, e andò a trovar le galie* che erano alquanto lontan di Zenoa. Da Liom, di V orator nostro. Come il re e Roan à saputo la risposta da la Signoria fata a li soi oratori qui; et come il re fa previsioni grande, et spera, imo è certo, aver 4 cantoni di sguizari. 64 Da Hiva, di sier Marco di Renier, proveda-dor ; et da Roverè, di sier Zuan Francesco Pi-xani, podestà. Zercha movimenti di sopra. Et come è fama, 1’ orator nostro esser slà Ucenlià dal re di romani. Po leto le opinion di savij, zercha la risposta da esser fata a li oratori dii re di romani, o, per dir meglio, al re proprio, zercha quello voi far la Signoria etc. Parlò sier Antonio Trun, savio dii consejo, sier Marin Zuslignan, sier Zorzi Emo et sier Alvixe di Prioli, qual non compite. Et fo rimessa a doman. A dì 18. Fo e ti am pregadi. Et fo sollo una le-lera di Palermo, di Ulixes Salvador, zercha barze di corsari è di li via ; e à dà aviso a le galie di Fiandra etc., ut in littcris. Fo disputato le opinion di eri, et expedilo. Parlò sier Nicolò Michiel, dolor, cavalier, procuralor, savio dii consejo, sier Francesco Trum, sier Alvise da Molili et sier Alvixe di Prioli ; et fo presa. Et come fo divulgato, non fu risposta juxta il voler dii re di romani, imo potria esser si sdegnasse conira nostri. A dì 19. Fo consejo di X con zonta. A dì 20. Fo pregadi. Fo letere di Lion, di 7. Come el re era partilo et andato a Bles per slafela, el subilo ritornerà. Fanno gran previsioni ; arà sguizari. Di Milan. Come veleno far li bastioni di le porte, di muro; hano posto a l’incanto, non trovano chi li voja far. /lem, hanno mandà 4 altri ciladini di Milan in Pranza. Dein, domino Michiel Rizo, fo i qui orator, è anialato. Ite in. il re arà 4 cantoni di sguizari; et che la venuta dii re di romani in Italia è slà rimessa a San Gallo, a vii... oclubrio. Di Zenoa. Come è e. ria la rota data per mori a spagnoli 3000 el cavali 500, et falò gran occision. Item, con quella vigoria sono andati, et hanno mori recuperi la forieza Univano spagnoli, chiamata Ma-zachibir. Item, come il re di Pranza à serito a Zenoa, si ruini la caxa di Paulo Batista Zuslignan, qual fo di li capi a la movesta fata, e ti am perchè l'è andato dal re di romani ; e cussi è slà minata. La qual era uno bellissimo palazo. Di Eiemagna, di V orator, date in Augusta. Come esso orator, di hordine regio, era venuto lì. Il re è poco lontan ; si aspcla la risposta di la Signoria nostra. Noto, da Milan si ave, come el gran maistro ha-via dito al secretano nostro, che domino Antonio di Coslabeli, orator dii ducha di Ferara, andava al re di romani, versso Trento, volendo passar uno porlo, il cavallo il transportò in aqua et si aiiegò, e il corpo fu trovalo et sepulto. Questo è richissimo ciladin. Da Rrext, di sier Alvise Emo, capitanio. Come, justa i mandali di la Signoria, era sialo a Cedi dal conte di Piliano, capitanio zencral nostro, el diteli vengi a la Signoria |kt consultar. Rispose, era prestissimo; ben veria saper si ’I dovea vegnir con pompa o no etc. E cussi fo preparalo lionorifi-ce la caxa dii duca di Ferara. Fu posto, per li savij, che il conleslabele di Pu- 64* lignan, qual fo posto per sier Antonio Grimani, olini zeneral, con page 10, per esser sftexa inutele, aversi maridà lì centra le leze, che ’1 sia casso. E cussi fo preso. Pu lelo le tre opinion zercha le ripresaje con Spagna, a risponder a li capitoli mandati per il re al tempo li nostri oratori erano li- Una opinion fo di savij dii consejo e ordeni ; I’ altra di sier Antonio Trun, savio dii consejo; la 3.* di sier ThadioContarmi et sier Piero Landò, savij a terra ferma. Fo di-spulation : parlò sier Antonio Trun, sier Tadio Contarmi, sier Marco Dandolo, doler, cavalier, savio a terra ferma, sier Tomà Donado, savio ai ordeni. Et fe preso la opinion di soi, videlicet nostri c spagnoli pagiuo ccrtum quid, ut in parte. E cussi fo risposto al re, questo esser il voler dii senato. A dì 21. Fo consejo di X. Et mcsscno certa parte di le arme, atento li gran homicidij si fanno per la terra, ut in parte. La qual fe publicà a San Marco el Rialto; el che li corteli si fazino senza polita etc., ut in ea.