321* 659 ogninno zorclia da far li fati sui e( dar bone parole de. Fo le'to una lettera di 21, di Bernardo di Bibiena a suo fradello Piero, molto copiosa di nove e volontà dii papa, e si dubita non si acordi con Franza ; scrive molle cosse de importanza eliome più difuse dirò di soto. Et fo dato sacramento a tutti, per sier Nicolò Bernardo savio a terra ferma per non esser altri, et questa lettera non si lezerà in pregadi, e par il Cardinal si oflnssa parlar col papa far de. Di Caodistria, di sier Alvise, Zustignan, podestà et capitano, di 23. Come quelli stratioti, qualli per più soe ha ricomandati a la Signoria nostra, non è possibile che voglino cavalchar al presente eli’ è summo bisogno, per esser tutta quella Istria in gran trepidatione, che in più lochi si dice inimici unirse, videlicet a Postoyna, Pesim e Castellavo, e con grandissima difìcultà missier Geta è ca-valchato con zercha 10.cavali, li altri non veleno sentir parola; domino Manoli Manassi ilice essser amatolo, et eri sera ne erano imbarchati 7 over 8, e li fece dismontar, e assa’ altri in quella matina zercha-vano di vender i soi cavali, e questo è per aversi fato richi de li in quelle parte, e non volendo andar dove cognoscano esser pericolo, et aricorda non se li mandi danari, saria più fru.to 40 stratioti obedienti da 100 di questa sorte. Item, a dì 10, ricevete lettere,zercha Piamente e Sovegniaco, che sieno subbiceli a quella podestaria et le intrade si scuodi per questa camera, unde mandò sier Francesco di Ma-zuchi zitadin de lì con uno ofizial a Montona, Pin-guento, Portole et Grisignana, admonendo non se impediscilo in dicti lochi; trovò sier Anzolo More-xini olmi podestà di Pipguento aver scosso a Sovegniaco et Urech bona summa di danari, et questo di bordine di la Signoria nostra; trovò etiam cerli Barbi di Montona vogliano cargar legne e fecelo restar; e il dì.avanti che il dito sier Francesco zonzese lì, Hieronimo di Tarsia fradello di Darnian havea facto cargar uno burchio di passa più di 100 legne e mandate a Venecia per suo conto, e si dice ne à mandato di li altri per avanti, di l’intrate di diti lochi non .si poi intender perchè i libri se dicono esser smariti, pur à inteso pagavano da San Zorzi L. 50 e da San Michiel altre L. 50, et la dexima di tutto quello cargaseno si de biave come vini et animali menuti, e pocho questo anno si trazerà per esser i ditti teritorij dinudati di animali, brusate le ha-bitazion et deguastato il territorio, e à fato proclamar chi voi comprar le dite intrade, le delibererà a chi più oferiva etc. et in hoc interim se informerà G60 quelli di Piamontc e Sovegniaco ha dimostrato gran contento e satisfazion esser soto quel rezimento. Di Gradiscila, dii provedador Dot fin, 3 lettere, di 23, 24 et 25. Zercha quelle cosse, et di alcuni stratioti l'uziti ut in litterish nome, et inimici s’ingrossano in Gorizia. Item, si prevedi di quelli pagamenti, el va a Monfalcon a sopraveder quelle cosse. Item, à dato la compagnia di.......da Novello a....., Item, scrive che vorìa se li desse danari per le sue spexe eie. Vene sier Francesco da Leze è sora i molini, al 322 qual fo ordinato debbi far far molini per le contrade a spexe di le contrade chome fo deliberato. Item, per conto di la Signoria nostra eie. Et ordinato vengi il Colegio di Vili sopra i molini electi l’anno passato a la presentia di la Signoria nostra. Item, fo ordinato a li provedadori a le biave, debano mandar a masenar quanto tormento potrano et far comandamento a li merchadanti mandino masenar etc. Nola. 11 formento è cresudo, vai il padoan L. ... et quel di gran grosso L..... •Fo leto una lettera dii conte Vanis, scrive a sier Zacaria e sier Alvise Loredan quondam sier Lucha, date in Campo a dì ... . Come investì li inimici con li soi compagni et ne amazò assai, e soravene il Campo e se tirò ai noslri, et maneha sei di soi fradelli valenti homeni, et li nomina in la lettera, tra i qual el suo Druis etc. Vene Piero di Bibiena, per la lettera leta in Colegio di suo fradelo, scrita in nome dii Cardinal di Medici e con gran credenza, et fo terminato chiamarlo e dirli che a quella parte che la reverendissima signoria dii Cardinal dice à uno intimo col papa, qual li poi dir ogni cossa, et che il Cardinal Pavia e il duella di Urbin persuade il papa adatarsi con Franza, et dito Cardinal dice li basta 1’ animo persuader al papa assa’ per via di questo amico, et la Signoria advisi quello voi fazi, per tanto li debbi scriver a dito Medici fazi solicitar al papa do cosse : la prima, ultimar l’acordo di la Signoria nostra con l’impe-rador, la seconda a discoprirsi con Franza per non esser più tempo de indusia, e di questo ne farà soa reverendissima signoria cossa gratissima, e per far che la cossa mostri esser secreta fo mandati fuora i cai di XL e nui ai ordeni, el ditoli questo, el qual ozi spaza uno corier con lettere se li dà di questa cossa a Roma. Da poi disnar fo pregadi, et loto le lettere intrò 322* Consejo di X con la zonta di X, et fo per aprir la materia si Irata per Roma, e dii mandar l’armada a Corfù a requisition dii papa per mandarla a Ze- MDX, GIUGNO.