MDX, APRILE. 154 voriano di la compagnia dii capitano zeneral, ut in litteris. Item, che li stratioti erano andati di là di 1’ A-dexe verso Lignago perchè intendeano inimici do-veano ussir grossi, ozi per strami. Item, in fin di le lettere scriveno essi stratioti esser ritornati, dicono aver corso fin su la campagna et niun aver visto, hanno preso uno stratioto veniva di Roma, et 3 balestrieri venivano di Villafrancha per inlrar in Verona. Item, essi proveditori solicita se li mandi danari e danari. Item, che domino Julio Manfron, liol di domino Zuan Paulo li ha dito che ’1 trombeta in Campo li disse il gran maistro à mandà a la Mirandola ducati 3000, per la taja dii padre Zuan Paulo Manfron e condurlo a Milan. E poi che missier Zacharia Contarmi è sta conlracambiato per monsignor di Bonvexiu, si atendi a contracambiar se si 73 puoi per suo padre domino Sagrainoso Visconte etc. Et per Colegio li fo scrito vedesse farlo e con monsignor di la Cleta. Noto. Redulì i savij fo parlato zercha le nove possession dii Polesene, nostre, erano alitate ducati 1)000 per questo quarto anno, e uno voi dar ducali 4000 etc. è partido proposto per sier Piero Capello tamen non reussite. Fu posto, per lhoro savij, do dexime al monte novissimo et meza tansa, a pagar la prima 25 el l’altra a 30 di questo, et la meza lansa 10 mazo ut in parte, polendo scontar con li arzenti e dii prò di monte nuovo di septembre et monte vechio che si paga ut in parte; et sier Alvise da Molin non fo di questa opinion, el altri savij ut patet, videlicet sier Piero Duodo, sier Piero Capello et sier Alvise da Molin savij dii Consejo, messeno a P incontro che si meterano arzenti in zecha che possino scontar in le angarie in certo termine, et passato habbino solum don 10 per 100, et che il principe dimandi in questo pregadi imprestedo a lutti a bancho a bancho etc. ut in parte. Parlò contra sier Alvise da Molin, li rispose sier Antonio Grimani e altri, et fu presa, fo 2 non sincere, 8 di no, et presa fu fato admo-nir lutti a dover esser pronti atento il bisogno a pagar. Fu posto, per li diti, che le dexime 3 et 4 dii monte novissimo, e P ultima meza tansa è a li go-vernadori siano scosse fin 25 di questo, con don 5 per 100, poi si scuodi fin 30 senza don, poi siano tajate a raxon dii 40 per 100 e mandate a le cazude. Fu presa, ave 8 di no. Fu post» per nui ai ordeni una parte nolada di mia man, e cussi è nel registro: che li sopracomiti I Diarii di M. Sanoto. — Tom. X. vadino a tuor le sue galie et expedir le galie con 100 hoineni etc. Ave 5 di no. lntrù Consejo di X con la zonla di Roma el fo leto una lettera, fo dito di Alemagna over di Rave-na, dii signor Constatili» Amiti. Poi fono chiamali li altri di zonta di danari, e fato uno di pregadi qual dà ducati 2000, et (p sier Francesco Pasqualigo quondam sier Filippo, rimase la seni, portò li danari et il primo pregadi vene; e ti am fo balotà uno sopraeomito con la oferta di prestar ducati 1500, et rimase sier Nicolò Vendramin quondam sier Bortolo quondam serenissimo; el intrali dentro fo licenliato el pregadi, et veneno zoso a boti hora. Noto. In la lettera di sier Panfilo Contarini vize podestà di Montona, di 3, lela questa mane, scrive come sier Francesco Barbo li ha dito, qual è stipendiarlo di provedidori sora le legne, che per Hieroni-mo di Tarsia, fradcllo di domino Damian, è sta fato tajar in quelli boschi da zercha passa 1000 di legne nel territorio dii castel di Piamente e intende apro-piarsele havendo etiamdio spogliato tulli i sniditi de ditto castello, non solamente de grani et vini, ma de tute sorte vaselli et tinazi, e pezo si ’1 potesse portar via la cenere la porteria, facendosi signor e patron dii lutto. Item, à tolto la jurisdilion civil e criminal di Piamente solo Montona. A di 17, in Colegio. Fo gran contentimi Ira 73' sier Lunardo Emo e sier Piero Antonie Falier, so-pracomiti zercha esser il primo a esser ex [»edito, e P Emo parlò con gran colora, et il Falier, atenlo il mandato di cai di X, fu terminato fesse el secondo expedito, poi il Tiepolo e P Emo il terzo, e fo balo-talo li sei danari. Vene domino Nicolò Chicregalo dolor el cava-lier orator di Vicenza con lettere credenzial a lui e domino Symon Da Porto cavalier, qual à le goti*, el parine zercha el provedador di Marostega, voi il criminal contra li privilegij concessi a Vicenza, et voi far morir una femena et uno homo, acusando il suo canzelier aver auto ducali 50 etc. Item, etiam el provedador di Sehyo si voi separar di Vicenza. Per tanto quella comunità prega la Signoria fazi che siano solo Vicenza etc. E mandato fuora, fo consultato scriver a Marostega a sier Zuan Francesco da Molin, provedador clic suspenda la execution dolendosi di li ducali 50 etc. Item, che il podestà elccto per gran Consejo sier Vicenzo Bade di sier Bendo, vadi via con la sua commission solita eli’è al zivil solamente, e cussi fu fato tamen prò mine non innovar alcuna cossa. Vene uno Zuan todescko, sta a Moncelese, con 11