MDX, MAGGIO.
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dm <li Monte Pulzano il papa disse sarà lui zudexe, e ha mandato a dir soa Santità a fiorentini non dagi il passo a francesi volendo venir a Siena, e poi disse dii durlia di Ferara lo castigerà e la Signoria non lazi lei. Item, à mandà per alcuni'capi di fanti spagnoli, ma non voi darli danari. Item, scrive con l’orator ispano à fato l’oficio, et il papa farà anche lui con el dito orator. Scrive poi che esso orator nostro si parti dal papa e lassò li do nostri cardinali con soa Santità, et recevete lettere, di 2, da la Signoria, mule tornò dal papa e li comunichò il tulio, e il Cardinal Santa Croze e 1’ orator di l’imperador erano dal papa che aspelavano di parlarli. Or nitrato il nostro, il papa li disse la Signoria non mandi armada in Po contra Ferara, perchè non soporteremo, ma ben mandi contra Are et Comachio che non è di la cliie-sia, e dii mandar di le zente a Bologna è contento. Item, dii marchexe di Mantoa li piace I’ opinion di la Signoria di liberarlo dando cauzione ete., dicendo si a tempo fusse slà tolto per vostro capitano quando lo levà la scomunicha si havessemo scoperti conira Franza, Dio sa quello sarà stato. Item, li disse poi esser zonto uno messo de sguizari di Berna dicendo aver lettere di lo episcopo sedunense: come quelli di Berna dieno aver per conto vechio da la Signoria nostra certi danari, dicendo è bon tuorli e rompino a Bdinzona a Franza, dicendo scrivè a la Signoria e li risponderò, li scriverò di questo rispose l’orator è buon tuorli per la santità vostra e per la Signoria. Scrive il papa téme e non ossa far nulla, et come el mandò per l’oralor ispano dicendoli il suo re sia contra Franza e non li mandi li homeni d’arme si dice manda, dicendo date sto cargo a imi non li lassemo vegnir. Item, l’orator nostro è stato col orator anglico, episcopo eboracen-se, e diloli il tutto, qual li disse questa è la via di romper con Franza per causa di Ferara e si rom-peria a questo modo lo acordo le’ il suo re con Franza. Item, come esso orator nostro parlò al papa di missier Marco Antonio Cotona, rispose non
lo	voi dar per niun modo per non si discoprir con Franza.
   Noto. Se intese a bocha esser zonto Babon di Naldo con fanti 100 a Monte Alban, «pialli il capitali io di le fantarie li ha mandati a far in Val di Lamon et in Romagna, sichè sarano presto in Campo.
    Fu posto, per li savij d’ acordo, una lettera al Gradenigo, proveditor zeneral sul Polesene: che debbi tajar Po e 1’ Adexe e inondar il Polesene atento francesi verano a passar sul Polesene ete. ut in litteris. Ave una di no, 147 de sì el fu presa.
    Fu posto, per li savij excepto sier Marco Bolani e li do savij Mocenigi non veneno in pregadi etiam non fo in parte sier Zuan Corner savio di terra ferma, di acceptar la oblalion fata per il marchexe di Mantoa, qual fo lecla al Consejo, et dirli che lo faremo capitano zeneral nostro dando il fiol suo in man di la Signoria nostra : conlradise sier Alvise Malipie-ro fo consier, non voi il marchexe, non poi far nulla et potendo non farà ; li rispose sier Sabastian Zusli-gnan el cavalier savio a terra ferma ; parlò poi sier Andrea Trevixan el cavalier fo savio a terra ferma che non voi la parte, e volse parlar sier Piero Contarmi è di pregadi, quondam sier Zuane, pur contra la parte, ma il Trivixan fo primo in renga, parlò poi sier Lorenzo Orio el dotor savio ai ordeni per la parte, sier Marco Bolani savio dii Consejo messe de indusiarprò nunc: andò ledo parte, 7 non sincere, 4 di no, 56 di sier Antonio (.rimani e altri no-minadi, 80 dii Bolani de la indusia et nihil capimi, iterimi 4 non sincere, 84 dii Grimani, 96 di la indusia e questa fu presa; fo comandà grandissima credenza di tal materia.
    Fu posto, per nui savij ai ordeni, di mandar uno pagador a Chioza qual dagi per falidi tutti di la ga-lia Capella non volendo tochar la sovenzion. Ave 9 non sincere, 41 di no, 84 di la parte et fu presa. Fu cossa molto crudel, pur fé’ bona operation.
    Fu posto per i savij di dar al Zitolo ducati 100 di più a P anno di pròvision e impir la compagnia, lino al numero di 800 fanti. Fu presa.
   Fu posto, per sier Alvise Pixani savio a terra ferma, elezer domino Luzio Malvezo, governador zeneral con ducali 40 inilia a Panno et homeni d’arme ......Sier Piero Capello, savio dii Consejo conlradise e montato in renga per 1’ bora tarda fo rimesso a doman.
    Et licentiato el pregadi rimase el Consejo di X con la zonta e il Colegio per lezer una lettera di Roma e una parte dii Manfron ete. et dar libertà al pregadi metesse parte di missier Bonvexin per il Manfron.
   A dì 12 mazo in Colegio, fo ordinato tuor mal- 150 vasie da sier Anzolo Lolin e sier Piero Contarmi, quondam sier Zuane debitori di le raxon nuove, et commesso a Francesco Duodo rasonato ne toglij fino bote 200, e se ne mandi a Padoa et a Lignago.
   Vene sier Alvise Barbaro, quondam sier Zaeha-ria, cavalier, procurator, proveditor sopra le forteze e forlification di Padoa, e disse di quel fortifichar si fa, e scuode i danari di quelli di Padoa che volontarie contribuiscono pian e con dolzeza, et cussi fo rimandato per la Signoria suso.