631 ilinali comonzono a zuogar a carte, e V orator Lu-zembtirg francese cavò certi scudi, tra li qual ne era uno falso, et l’orator disse questo è falso e se ne trova assai scudi falsi, il papa disse a l’orator, li' era apresso la chariega, l’è tal moneta qual la fede. Et havendosoa Santità terminato doman andar a Civita vechia, mia 12 lontano, ozi per esser sta bon vento è montato in galia sotil el è andato lì, e l’orator an-derà poi doman. Ha ricevuto lettere zercha i benefìcij dii Friul per ¡1 Cardinal Grimani, sarà col papa, ma di le possessioni di nostri di Ravena li à parso materia difficile in questi tempi, perhò non à fato alcun moto. 308* Dii dito orator da Civita vechia, a dì 19. Chome eri matina partito di Corneto zonse lì, e il papa disnò ozi sopra la sua galeaza nuova, poi andò in rocha, et hessendo venuto il signor Alberto di Carpi orator francese di Roma lì, et era con soa Santità et altri cardinali, non li potè parlar lino la sera, volendo andar a lecto, soa Santità mandò per lui e 10 tene fino a hore una e meza di note, e li disse il signor Alberto averli dito et molto persuaso a stren-zersi con Franza e tutti mormora la streteza el fa con lui orator, li à risposo che poi che la Signorìa fu asolta la vede obsequentissima, perhò non poi far dì meno volendo ben za tanti anni al suo orator di non charezarlo, e disse vardè che zente è queste ne voi dar hordine, li oratori ne voria far suo capelan et io vojo esser papa; poi disse aver di Franza dal suo orator lettere, di 10, ¡1 re è andato a Bles e l’o-orator ispano stava a l’usalo in sospeto con Franza, e il re à ordinato a monsignor di Chiamon vadi a tuor Monzelese e depredar il padoan, acciò venendo 11 re di romani a campo a Padoa non trovi alcun subsidio, e voria non otenisse Padoa, perchè sarà depredata e non la potrà mantenir. Item, alcuni vicentini à instato col papa toy Vicenza per lui. Item, di Alemagna che il re era in Augusta e lì atorno e andava in certe montagne con-tra camoze, questo è lo aviso di Franza. Item, la praticha con Spagna sì va sfredando, e 1’ orator ispano è molto sferdito et non poi star fin 5, over 6 zorni, non zonzi la risposta, il papa li à .dito potria esser le 400 lanze ispane passerano a Verona. Item, è zonto Lodovico di Canosa con molte scuse di la marchesana di Mantoa, zercha il iìol, e l’haria dato più presto si la Signoria non havesse fato il marchese capitano zeneral zonto eh’ el sia, et che Vigo di Camposanpiero si oferisse menarlo a Bologna nolente ipsa. Item, il signor Renzo da Cere à dimandato licentia di vegnir a Venecia a la Signo- 632 ria nostra, il papa ge l’à concessa e datoli Irata di grano, eie. Item, questa sera cenò col papa li cardinali, il signor Alberto e lui oralor nostro, e parliti andò in camera col papa, qual li disse di sguizari e voi non indugiar e mostrarsi conira Franza e voi for-tifichar il castello di Bologna, perchè li Benlivoy è a Cremona, dicendo li danari si pensavemo spender conira infìdelli convenimo spender contra li malli cristiani, sichè jmblice dice con lutti non voi aver praticha più con Franza, e il Cardinal di Urbino suo famigliar li à dito una volta : è fato la pietà al zam-beloto, quasi dicat è fato nemicho di Franza. Soa Santità va doman a llostia con la galia sotil, poi a Roma, e la galeaza anderà a Porto Hercule ad aspetar acciò le zurme non se infermino stando lì a Civita vechia. A dì 25 zugno fo l’aparizìon di San Marco, et 309 perchè è solito il principe andar in chiesa a messa e si fa processione, el reduti tutti li patricij in gran Consejo, et hessendo venuto eri sera qui per stafeta di Roma el signor Renzo da Cere fo mandato a levarlo per do zenlhilomeni, videlicet sier Domenego Loredam et sier Piero Contarmi, quondam sier Zua-ne, qual venuto sento apresso il principe, et eliam per honorar li oratori ragusei fono chiamati con la Signoria et sentati pur di sora i consieri, che ad altri tempi non sariano sta chiamati, etc. Et vene sier Zuam Moro, venuto capitano di le galie di Baruto, per referir, fo rimesso a doman, et il principe andò in chiesia et li savij si reduseno in Colegio, et vene le infrascripte leltese. Di Citadella, dii provedador Disamano, di. . . hore . . , Avisa aver auto ordine di Campo di sfondrar tutte le bote di vino è lì, la qual cossa li à parso di grande imporlantia et gran remor de lì, per tanto suplicha la Signoria avisi quello babbi a far. Di Alexandro di Bigolim, date a Citadela. In questa materia, et è mal fato a far questa movesta, e non si poi star senza viri et è signal abandonar i castelli, etc. e si duol assai, et la Signoria non soporti per niente questo, etc. Et nota. Queste lettere zonseno eri sera a tempo si ritrovava parte di savij che consultavano lettere a Roma da esser scripte per il Consejo di X, et fo terminalo farli risposta al dito provedador non facesse altro fino che per il Senato doman non li sarà scripto l’opinion nostra. Di Treviso, dii provedador Mocenigo, di 24. Zercha la fortification, e non lauda quello voi far il Zitolo, è longa cossa, et eri a la porta di San Tomaso MDX, GIUGNO.