539 MDXXXI, AGOSTO. 540 disposinone di quello che è verso Noslro Signore, affermando voler esser sempre obedientissimo figliolo a Sua Sanlilà, et che non è per inanellare di fare la parentela con lei, secondo è sialo praticalo ai giorni passati et nel modo che Soa Beatitudine vole : così si crede che la cosa habbia haver effetto, poiché se ne vede volunlà tanto pronta in Sua Maestà. Novamenle il consiglio di Napoli si è risoluto di fare un dono allo imperatore di 6000 scudi, senza esserne stali rizercali da Sua Maestà, cosa che dimostra quanto sia la benivolenlia che se li porta da tutto quel Regno, il qual non poiria haver la ma-gior gratin, secundo se intende, che nel venir, in Italia li fosse corno !o far questo camino per passar in Spagna, desiderandose sopra modo la presenti» di prefata Maestà in Napoli per molli rispelli ; né già si è fora di speranza che quel Regno in quesla parie non habbia da restare consolalo. Il male di monsignore Santi Quattro va pur perseverando di modo che si ha come per resoluto che sua signoria non sia per poter campare ; et, succedendo la morie, quesla Corle è per patirne assai, alenla la suffieien-lia sua et le infinite expedilione che ella faceva con tanta facilità et pronteza che si iudica che non habbia da essere uno altro paro suo di questi mesi et anni. 279 A dì 13, domenega, la matina. Vene in Cole-gio I’oralordi Anglia per aver il possesso dii ve-scoado di Cividal, volendo il papa dar la badia di Verona di sanla Trinità a un altro. Vene uno nontio dii duca Lorenzo (Alessandro) di Medici, nominato Zuan Bandini, fiorentino, qual é venuto in questa terra, alozalo . . . , el qual, sentalo apresso il Serenissimo et presentato le lettere di credenza, disse......... Vene I’ oralor di Manloa. Di Roma, dii Venier orator, di-6 et 9. Come era stalo dal papa, el li havea ditto che l’impe-rador havendo serilo a Napoli li voi dar un donativo come hanno fallo li altri soi regni, par quelli napolitani et baroni' si habino risolti di darli 600 milia ducati in termine di 3 anni, et manda da Soa Maestà il principe di Salerno a rechiederli tre cose, la confirmation di soi privilegi el stadi, eli’ el viceré si mudi ogni 3 anni, et che li officii si fazino di anno in anno. Item, ha aviso che Soa Maestà sarà per le feste di Nadal a Manloa, e far carlevar a Roma, poi andar a Napoli. Item..... Da poi disnar, fo Gran Conseio. Vene il Sere- nissimo. Fato Consier di San Pollo, sier Hironimo Barbarigo fo consier, di 6 balole, in scurtinio, da sier Nicolò Bernardo fo consier, — di Sanla Croce, sier Pandolfo Morexini fo consier, di 12 balole di sier Antonio Sanudo fo cao di X, et a Gran Conseio vene triplo. Item, fato altre 9 voxe. Fu posto, per li Consieri et Cai di XL, una grafia di uno .... di anni 80, qual è in preson, condanaio per li Provedadori sora la Sanità, voi esser realdito da essi Provedadori. F.l fu presa. Fu poslo, per li Consieri, dar licentia a sier Zor-zi Minio, podestà di Esle, di venir di quà per zorni 15, lasando in locho suo sier Gasparo Zane qu. sier Alvise. Ave: 925, 131, 6. Fu presa. Da poi Conseio, li Consieri et Cai di XL fono dal Serenissimo, dove erra li Savii, et aldileno uno Abbalis, qual è in preson zà più mexi, qual volse dir cose importante al Stado. Adì 14, la matina. Vene in Colegio l’oralor 279* di Timperador rechiedendo traila di fornenti per Trento, et il Serenissimo li disse bisogna far la descrilion di le biave, e tralar nel Colegio di le biave. Fo lelo alcuni sumarii auti per via di Manloa, con avisi di Brusele, di......La copia sarà qui avanti. Da Milan, di sier Zuan Baxadonm el do-tor, crator, di 22 luio. Come quel duca à aviso, le zenfe d’arme dii signor Thodaro Triulzi, signor Renzo da Cere el marchexe di Salulia passavano i monti el venivano in Italia, si tien per le cose di Zenoa. Et che le zente dii ducha havea auto Mondello. Iti Leehoerra gran carestia el poche viluarie, ef ussiti do contestabili, zoè Zuan Batista Corso et Zuan Paulo da Milan. Item che intendevano, il ca-stelan di Mus haver pochi danari. Li formentT, che erano cresuli, questi zorni è calati a lire 8 il staro padoan, ma l’oio eresse mollo. Da poi disnar, poi vesporo, fo Colegio di Savii. A dì 15. Fo la Madona. 11 Serenissimo, con il manto damaschiti d’oro et biancho et cussi la barda, vene in chiesia alla messa, con 3 oratori, im-perador, Franza et Milan, 5 Procuratori, sier Lorenzo Loredan, sier Jacomo Soranzo, sier Andrea Justinian, sier Lorenzo Justinian, sier Antonio di Prioli, et in eboro era sier Domenego Trivixan, ef, olirà li Censori, solum 20 zenlilhomeni. Gionse questa sera sier Anzolo Cabriel avoga-dor extraordinario, slato a Brexa et Verona zorni .....a examinar leslemonii produtti per sier \