197 debbi observar nelli processi che si formeranno per li rettori delli lochi nostri da mar, havendo termine, da Corfù in qua, mesi qualro, et da Corfù in là, mesi otto — f de parte 195, 11, 6. Die dicto, in Maiori Consilio. De parte 1325, 47, 1. Essendo accresciute et in dies augumenfando le insolente, homicidii et altri insulti, si in questa città nostra come nelle terre et territori nostri, il che eosrnoseendosi principalmente provenir per la impunità delli delinquenti, quali cwn diversi sub-torfu£!Ì evadeno le condpgne pene et la iu'stilia non può hnver quel debito fine che si ricerca al desiderio de quelli ben viveno, et però essendo necessario di proveder de nove regulalione alli infiniti disordini che seguono nelle cose criminal per favor della iustitia et per sublevatione et suslen-talione de tulli li subditi nostri ;...... A dì 29, la malina. Vene in Collegio l’orator cesareo per cose particular. El qual avanti le feste ave il resto di 50 milia ducali si dovea dar a la Cesarea Maestà. In questa malina, sier Anzolo Gabriel, sier Alvise Badoer, sier Stefano Tiepolo, avogadori extraordinari di Terraferma, volseno la Quaranlia Criminal, et parlò il Tiepolo, dicendo li é slà falto intender da alcuni che, havendo salvocondulo, diriano motte cose a beneficio di la Signoria nostra, il che fatto, si potria poi far eie., pertanto messeno che il Conseio li desse autorità poter far salvicon-duti eie., et, con quello haverano, venir a questo Conseio. Conlradise sier Alvise Mozenigo el cava-lier consier, dicendo si voria saper chi. Li rispose il Badoer. Poi parlò sier Domenego Minio el XL. Andò la parte et fu presa di largo. E nota. Si dice, et intisi, questui esser Lodo-vico Monticolo vicecolateral, absentado, qual voi asolversi con questo. Et nota. Per avanti, in loco di sier Francesco Donado el cavalier, consier, che fu assolto dii Collegio di sier Polo Nani e li altri, fo bulà sier Andrea Mudazo consier da basso, al qual è stà co-menzà a lezer il processo di t20 carte. Dapoi disnar, fo Conseio di X con la Zonta, et (1) La carta 98* è bianca. 198 fono sopra trovar danari per l’oficio di le Acque ; voleno metter 4 per 100 di tutti danari di la Signoria. Hor fo disputation et nulla fu fatto. Itemi, feno tre di Zonta che mancava, in più scurtinii, videlicet in luogo di sier Nicolò di Prioli si caza con sier Piero Zen è inlrà dii Conseio di X, di sier Zuan Badoer dottor cavalier si caza con sier Jacomo Badoer è inlrà consier, et di sier Polo Donado si caza con sier Francesco Donado el cavalier è inlrà consier. Rimaseno sier Lunardo Mozenigo procurator, sier Marin Zorzi el dottor, et sier Marco Loredan fo cao di X, non più stalo di Zonta. Da IJon, di sier Zuan Antonio Venier et sier Zuan Pixani procurator, vanno oratori in Pranza, di 13. Come a dì 6 riceveteno le lettere dii Senato di andar di longo esso Venier, non polendo andar esso Pixani, al qual li è so-prazonto le gote, tamen sperano a dì 17 parlirse insieme et, non potendo venir esso Pixani, omnino lui Venier si partirà per la Corle. A dì 30, la malina. Non fo alcuna lettera da conto, et li Cai di X mandono per sier Jacomo Bragadin censor, per esser amaialo sier Francesco Arimondo suo colega, et li fè lezer la parie presa a dì . . , zerca le belole, nel Conseio di X, la qual execution è comessa a loro Censori, comelendoli la facesseno publicar et observar, pur aver gran rechiami di queste tal bettole. ltem, sier Domenego Mocenigo qu. sier Francesco, il zorno di San Stefano, fè un disnar a 27 zentilhomeni vanno a zugar da lui, tra li qual sier Andrea Lion procurator et compagni, il.qual pranso fo excellenlissimo el molto sontuoso di assà man di bandison, lulte le saivadicine si poi trovar e miagolar, roste e lesse, torte in copia e di gran precio, marzapan con figadeli in loco di pan, confetion di ogni sorla, vini excellentissimi et fino Ypocras. Si dice ha speso ducali 270 computa le zSre. Unde, abula querela di questo, sier Vincenzo Morexini da San Polo, è sora le pompe, andò in Collegio dicendo al Serenissimo questo, il qual li coulisse dovesse castigarlo justa le leze. El qual sier Vincenzo è solo a P officio; li soi collega sono amaluli, sier Jacomo Marzello fo di sier Antonio, et sier Andrea Venier fo di sier Zuanne. Quel seguirà scriverò più avanti. Non voglio restar di scriver che in questa terra al presente è assà betole, dove si reducono gran numero di zenlilhomeni, che si poi dir secle, che li nostri vechi hariano fallo gran provision. Poi la MDXXX, DICEMBRE.