4l3 eimento, di 19 fevrer. Come è bona anata di for-menti et.............. Item, lettere di sier Jacomo Semitecolo sinico scrive ut supra. Et scrive di altre particu-larilà. A dì 3. Fo Snnta Crose. La matina. Non fu nulla da conto. Vene uno messo dii marchese di Mus con lettere di credenza. Disse come Pè bon ser-vidor di questo Stado, et che Grisoni li sono molli adirati contra di lui, volendoli tuor il stado, qual non è so proposito ch’el si aproximi tanto. Perhò voria, la Signoria con il signor duca de Milan se interponesse a Iratar acordo, et far ch’el dito ducila non aiuti essi Grisoni, il qual dueha li dà favor eie. Hor mandato da parte, et consultato in Collegio, poi per il Serenissimo li fo ditto che si faria ogni bon officio. Noto. L’ orator dii ducila di Milan, venuto in Collegio, monslrò lettere dii suo ducha pregava la Signoria fusse contenta di servirlo di tre fuste, è in lago di Garda, per farle condur in lago di Como, per esser contra il castelan di Mus, al che il Serenissimo li disse li Savii consulteria, poi se li risponderla. Etiam il Baxadona, orator nostro apresso il duca, scrive di questo alla Signoria. Da poi disnar, fo Gran Conseio : non fu il Serenissimo. Fato 10 voxe e tutte passoe. Di Bergamo, di retori, fo lettere. Con avisi che Grisoni haveano auto il castello de Belan, qual erra dii marchese di Mus, et come le zenle di dito marchexe erano redute in Lecho, e lì se fortificha- | vano, et che Grisoni atendevano andar a Mus et Sguizari a Lecho. A dì 4, la malina. Fo lettere da Constanti-nopoli, di sier Francesco Bernardo baylo, di 5 marzo. Avisa come in Aleppo erra stà trovà che sier (sic) Andrea Morexini, tìol naturai fo di sier Batista, havendo dà recapito a uno ambasator di l’iin-peralor, andava al Sophì, et trovà le lettere del Sophì li scriveva di questo, linde il Signor ha via ordinà fusse tirà a eoa di cavallo et poi impalato. Item, scrive che hanno retenuti le nave dii Ca-xaruol et di sier Polo Nani et alcune altre di Calidia, per cargarle di legnami et altro, per mandarle in Alexandria, perch’et Signor voi far 50 galle per andar contra indiani. Item, una lettera drizata a li Cai di X, come domino Alvixe Grifi li disse la nova dii Morexini di Aleppo, el qual dimandò al magnifico Imbraim, et li disse erra vero, et si havia la verità di ogni cosa, e 414 che l’orafor di P imperador e re Ferdinando fo a Veniexìa e passò in Cypro e de li in Aleppo, e capitò in caxa dii Morexini, il qual scriveria al Sophì, e fo inferceptl li messi e preso lettere dii Sophì li scrìveva, il qual orator è zonto al. Sophì, unde per questo tradimento il Signor havia ordinà fusse mena a eoa di cavallo et inpallato. Fo in Rialto publice chiamà sier Agustin Nani di sier Pollo, ch’è, per parte presa in le do Quarantie per li Avogadori extraordinarii, poslà incolpado aver brusà et tenir alcuni libri di suo padre, dove notava alcuni danari pertinenti alla Signoria, che in termine di zorni 8 si debbi apresentar aliter sarà processo contra di lui la sua absentia non obstante. Da poi disnar, li Savii voleano Pregadl per risponder al nnnlio di Grisoni: fo terminà indusiar meio, et io Pregadi per li frati, in pena di ducati 10. Qual reduto, domino Alvixe Discalzo dolor, a’vo-chalo, andò in renga, et comenzò a parlar per li frali, et ben ; ma non compite. Fo terminà per la Signoria che si parli do zorni per parte, siché doman el dito Discalzo compirà. Sumario di lettere di sier Jacomo Semitecolo, 213 synico in Levante, scritte alla Signoria, date in Nichosia a dì 31 zener 1531. Come a dì 10 dii presente scrisse per la nave patron Agustin Pelizer. Scrive aver visto lettere di ■ 22 octubrio, scrite per lo excellentissimo Conseio di X con la Zonta a loro reclori, zercha mandar de qui quel più numero di biave si poi ; tamen già erra stà Irato per Venelia gran quantità, el voleano mandar ¡11 la Soria Marco Mozanega, qual li bastava P animo de haverne e haver la trata, el io fui etiam di questa oppinione, el è sta mandato, il qual è accorto et pratico di quelli loci. Di qui con di-fìcollà si trova chi voi vender Tormenti; valeno alle marine bisanti tre il mozo, et ne sono pochi ; li orzi 12 rnoza al ducato, pur se ne trova. Io ho recuperato da debitori eh’ han pagato, alli precii correnti, a conladi, moza 12 milia orzi, 1500 formenli, li qualli ho principialo far cargar su la nave patron Nicoleto da Liesna, e, si sapeva prima la volesse fermenti, ne haria mandà più quantità. Alli 18 dii presente uno navilioto turchesco vuodo, che da Rodi andava a Tripoli, si ha rotto a Baffo li anegati tra chrisliani*e turchi persone 40 et 20 scapolati. El per ananzi in quel medesimo loco si rupe una galìa dii Signor turcho carga di formenli, partila di Alexandria in conserva di vele 14 per udxxxi, maggio. /