107 MDXXX, NOVEMBRE. 108 zenti con la testa di Santo Antonio, et ha fatto oferta de 25 scudi. Alden lo la messa, gionse l’am-basciator di Franza residente apresso de lui, partito di Venetia questa notte. Montassemo a cavallo. Sua excellentia volse che al tutto il podestà con lo ambasciator dicto precedesseno avanti de lui, et poi sua excellentia con il nostro ambasciator et io, sua excellentia in rnezo. Gavalcassemo fino al vcscoado. Dapoi disnar andassemo a sua visitatone et poi an-dassemo a cavallo atorno la terra et l’ha vista tutta, et disse che mai viste la più forte et bella. Et fallo colatione, ne ha dilto, da matina volersi partir per Vicenza. Dapoi disnar, fo Collegio di la Signoria per aldir la diferentia del priorà di San Lazaro Ira il patriar-cha et li procuratori sier Zacarià Bembo qu. sier Daniel, sipr Alvise Viluri qu. sier Bortolo et sier Jacomo Pisani qu. sier Domenego el cavalier. El parlò sier Sebastian Venier avocato per li procuratori di l’hospital, et per il patriarca il vicario suo. Ilor la Signoria voleva termenar che’! patriarca non havesse alcuna iuridition in f;ir il prior del ditto hospedal, ma il Serenissimo intrigò, dicendo è iurisdition del Dogado, et voi far veder ben le scriture. In questa matina, in le do Quarantie, in la causa di Loredani, compite di parlar domino Alvise da Noal dolor, avocato di sier Luca Loredan e di soi. Et poi disnar redutle esse Quarantie comenzò a parlar e risponder a tulli do li avocati sier Zuan Dolfìn fo avogador in questo caxo, et andarà seguitando il suo parlar. 52 A dì 9. Fo San Thodaro. Non senta offlcii ni Quarantie: per la terra si lavora. Di Padoa, vidi lettere di sier Priamo da Lese capitanio, di 8. Questa malina, da pò aldila la letione di domino Franceschin da Colie doctor milanese, il duca venne a veder il palazo di la Ra-xon et molto li piaque. Montassemo a cavallo et acompagnassemo sua excellentia a lo alogiamento, dove fece colalione; et la compagnia nostra con il magnifico podestà vene al mio palazzo, per esser più vicino, dove ancor nui fcssemo colatione. E inteso soa excellentia era per montar a cavallo, tulli insieme andassemo a corte, ri qual montava a cavallo. E cussi cambiando, volse al tutto cbe’l podestà li precedesse; scotilrassemo Poralor del re di Franza, el qual volse al tutto melerlo di sopra, siché slava in mezo del duca e dii podestà, et io drieto con l’arnbassator nostro. Et ussiti per la porta di la Savonarola che va a Viceuza, e li fuora erano li soi lizieri, zerca da numero 100, con li elmi in testa e le lanze negre su la cossa, con le bandi* role tutte negre per il corotto. Soa excellentia era sopra una mula morella con coperta di panno negro, et lui tulio vestito di negro, molto ferial. Passato il ponte dilla porta sua excellentia si voltò, e non volse per niente si andasse più avanti, et molto ne ringratiò di honor et compagnia li hab-biamo fatta etc. Eri sera scrivessemo a li reclori de Vicenza. Heri fu San Prosdocimo protetor di questa città, e li frati di Santa Justina fanno festa et danno elemosine, e tanta è sta la furia et calca di poveri che se n’è sofocate 7 tra mascoli, femene et putti. Vene in Collegio l’oralor di l’imperador et volse audientia con li Cai di X, el qual apresentò una lettera di credenza di l’imperator, poi comenzò a parlar, dicendo molto saviamente come la Cesarea Maestà era christianissima, et t....... Da Cividal di Iriul, di sier Gregorio Pi-samano proveditor, di 5 novembrio. Come li agenti dii re Ferdinando in Goricia imposeno an-garie a quelli di questa terra, come scrisse, di 20 per 100 che hanno beni etc. Hora, di nuovo, hanno fatto la executione, et fatto pagar alla maggior parte, et voleno si pagi tutto il resto. Etiam che li consorti di Tolmino pagino certa porlione per rasetar, come dicono questi consorti, per la strada di Plezo. TJnde questa comunità manda uno altro orator a la Signoria nostra per nararli la impor-lanlia di questa cosa. Item, scrisse a li Cai, questi di Goritia, agenti ut supra, desegnano a far la strada di Plezo, qual hora si usa solo con cavalli, si possi etiam venir con cari, e dove per essa si vien a Cividal che si vadi per Canal di Ronzina con le mercantie a Goritia, come altre fiale era opinion di l’imperador Ma-ximiliano, e perciò hanno imposta una angaria, il che à saputo da personé degne di fede, il che se-quendo, saria gran danno a questa terra e a tutta la Patria. Di Poma, dii Surian orator, di .. . Come era nova de lì ch’el papa a Fiorenza havia fatto taiar la testa a tre di principali fiorentini retenuti, videlicet Jacomo Girardi, Francesco Carduzi et Bernardo da Castiglione. Dapoi disnar, fo audientia publica et li Savii si reduseno a consultar. Di Augusta, del Tiepolo orator, di 29. Come la Cesarea Maestà era per partirsi per Fian-