MDXXX, FEBBRAIO. 288 nando ha dimandalo a ti signor dilla Slyria raynes CO milia, qual gli hanno promesso et contentano darli 40 milia. Che li regenli rie Viena hanno mandato 17 some di polvere a Lubiana, et esso relator le vide partir de Vienna, et nel suo ritorno poi le arivò a Neustoth, perchè se intendea che una banda de turchi venirebbc a queste parte de Friul, come erano anche avisali. Ch’è venuta nuova, il duca di Saxonia et marchexe di Lanthgravia solda-* vano genie per meter in stato il figliolo dii quondam dueha di Bertymberg conira il voler di Cesare. Che la raina Maria vedoa è in Crems, loco vicino a Viena, qual, come se dicea, dovea andar in breve al governo dii slato et in locho dilla quondam madama Margarita. Che nel ritorno suo è stato in Neustoth et ha veduto che si lavora io diligentia alla, fortificatione, dilla qual ha il caricho uno di na-tione furiano da Gemona, dimandato el Spirito, et slassi con grandissima guardia, né lassano intrar forestieri se non con diticùltà. Questo è quanto si ha potuto saper ¡usino ai li “26 dii passato, nel qual giorno esso relator parli da Viena. , Dapoi disnar, fo Pregadi per la cosa di le aque di padoana con li Pixani, et fo leto il Conscio per saper il numero erra, et fati venir dentro con li soi avochiti, primo parloe domino Francesco Cao-delista dolor, orator di Padoa, qual disse, per queste aperture di arzeri luvea fato li Pixaui, erra andà sotto aqua 45 milia campi in padoana eie. ; concimivi, narò la cosa, monstrò il disegno, et fè bella renga. El li rispose sier Sebastian Venier avochato per i Pixaui. Et poi per i’ hora tarda fo rimesso a doman, admonendo tutti venisse, in pena di ducali 10 A dì 9, la malina. Vene 1’ orator di Milan in Collegio, iusta il solilo. Nulla di novo. Dapoi disnar, fo comanda Pregadi, in pena di ducati 10, per la materia di eri eie. Et parlò primo domino Vicenzo Rosso dolor, orator di Padoa, et li rispose domino Francesco Fileto dotor, avochato di Pixani, il qual compito. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL, Savii dii Conseio et Savii di Terraferma, di cazar quelli die hanno posession ne li lerritorii di Moulagnana, Est e, Moncelese, Castelbaldo, et Con sei ve, padre, fioli et fradelli de li diti. Ave: 85, fi, 1. E poi per li Cousien fu cazà etiam quelli hanno da far sul Polesene. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL, sier Nicolò Bernardo sier Lunardo Emo, savii dii Conseio, sier Francesco Soranzo savio a Terraferma, che, sotto pena di la vita, de coetero alcun non debbi tagliar, o far taiar alcun, alcun arzere di fiumi, ut in parte. Ave: 77 di si, 17 di no, 10 non sincere. Fu presa. Fu posto, per li ditti, che sier Sebastian Barbo, provedador sora le aque di padoana, exeguisca quanto li è sta comesso, e sia perlongato il suo star fora per tutto marzo, 97, 4, 3. Fu posto, per li dilli, che’l sia paga a sier Zuan Francesco Pisani et fradelli, qu. sier Lorenzo dal banco, il suo molin, e loi li ducati 47ti è in deposito, el sii scritto al capitanio di Padoa che’l vadi a far levar il dito molin, dove I'è al presente. Ave: 76, 18, 11. Fu posto, per li ditti, che la rotta, falla far per li ditti Pixani, il capitanio di Padoa debbi farla obturar, ut in parte. Ave: 91, 5, 7. Fu posto, per li ditti, che li moUni da dia’ da Mosto et da cha’ da Riva, posti ne la Fossa Lovara, sia fati levar. Ave: 98, 1, 6. A dì 10, la malina. Non fo cosa alcuna di 150* novo. In Collegio fo alditi li oratori vicentini cercha Dapoi disnar, fo Collegio di Savii adconstden-dum et dar audientia. In questa malina il Collegio depulado di sier Polo Nani e li altri, sier Jacomo Badoer sier Andrea Mudazo, consieri, sier Toma Moro ohm cao di XL, sier Stefano Tiepolo avogador extraordinario, et sier Zuan Mathio Bembo signor di Notte, ab-sente sier Antonio Barozzi qual è a Roma, si redu-seno in camera dii tormento, presente sier Anzolo Gabriel et sier Alvise B.idoer avogadori extraordi-narii, et fato chiamar il colateral zeneral, qual sta di sora l’officio di Avogadori, con guardia, el lo esaminarono, et li deteno una cavaleta et un scasso di corda, nulla si hebbe; il qual è «“evado e à le braze solil, et lo messeno in zeppo. Iterurn poi disnar si redo seno per darli corda, e non li potè dar. Et la malina poi il Collegio si reduseno in P officio di ditti Avogadori extraordmarii dove erra il Collegio di le biave. Et visto il colateral non si poteva dar corda, rimaselo a di 13 a redursi. A dì 11, la malina. Non fo eosa alcuna da conto, sohm lettere di Boma, dii Surian orator, di 7 et 8. Come P orator cesareo soticitava il papa a conzar Modena « Rezo, e lassarla al duca di Ferrara, con farli dar qualche sumnia di danari; dove il papa rispose voler le 9ue terre, e darli a P incontro Ravenaet Zervia. Il che facendo, et volendo Cesare lasar Siena et unirla con Fiorenza, li voi dar Parma et Piasenza et.......