G03 San Lio, prè Francesco Zulian, electo da li paro-chiani in locho di prè Piero Maria piovan novi ter defuncto, eh’ el sìa richiesto al Legalo dii papa la confirmalion, ut in •parte. Fu presa. Ave: *201, 4, 0. Fu poslo, per li Consieri e Cai di XL, che de coefero li Provedadori sora le Aque non possino, per danari, andar in Quarantìa e asolver dii bando, come fevano per la pacte presa in questo Conseio dii 1520 a dì 17 setembrio, la qual sia revo-chala, ut in parte. Fu presa, ave 198, 9, 2. Fu posto, per li Savii dii Conseio e Terraferma, ntcnto per sier Hironimo Contarmi, olim proveda-dnr sora le Camere, fu fatto pagar a uno Battista Nicolisi di Asola, per li beni di Anzolo Turco suo fradello, ducali 40, qual dice non dia pagar, che la ditta causa sia comessa a li Provedadori sopra le Camere che lo aldi, et fazi raxon e iustitia. Ave : 138, 6, 14. Fu posto, per li Consieri, che a Libero gaietano di Possi sia concesso di poter far stampar alcune regule gramaliehal, composte ppr Tizon caietano, uno rimario di Dante e Pelrarcha, et una comedia ditta Gemursa, per anni 10, ut in parte. 158,7,6. Fu posto, per li Savii tutti, che atento sia sta venduto a Antonio Luci debìtor di la Signoria nostra per il dazio di la spina a Corfù, al qual li fo venduto una caxa, et venendo in questa cita fu preso da mori, perhò sia preso che in termine di uno anno el dillo possi recuperar la dita caxa, pagando li soi mioramenti. Ave: 171, 6, 9. 309 Copia di una lettera dii Zante, di 5 septembrio 1531, scritta per Jacomo Saguri a sier Zuan Francesco Badoer di sier Jacomo, fo provedador de lì. Narra la perdccla di Modon. Ricevuta a dì li septembrio. Da novo parche, trovandose galìe 6 rhodiote et do fusle et uno galion di Malta, et le galìe con le fuste sono andate, el si sorseno a Porlo Longo, questo fo a dì 29 dii passato, et il galion mirò dentro in porto dì Modon, sul qual erano homeni 100 scosi da basso infra coverta, bene a ordine di tutto occorreva. El qual galion havea dentro da zercha tolle 400, mostrando volerle discargar in terra, et poi cargar vini lì a Modon. S’è atrovato sopra el ditto uno rhodiolo, nominato Sydro, et Nicolò Scandali con suo fio Zuanne, habilanle et maridato in questa terra : erano d’acordo con uno turcho Sulfi, el qual erra axappo di Khodi, et se feze turcho et renegò la fede zà anni 2 el qual fo fato 604 armiraio dii porlo di Modon. Dillo turcho havea messo ordine di dar et renonziar a ditti rhodioti la predìlta terra, et cussi uno zorno domenega, che fo a dì 3 dii presente, a borre 2 de dì, che il forzo di turchi erano ussiti fuora di la terra per spender e andar ai soi zardini el posesion, roma-seno pochi in la terra, et cussi, essendo in ordine i sopradilti homeni 100 dii galion, immediate introno dentro alla terra, et quella preseno, e cusi, subito falto i segnali, le galìe si apresenlò in quel luogo, donde di esse do andò sul castello dii muoio, et le altre 4, insieme con le fuste, hanno intro dentro al porlo, ita che hanno preso la (erra e il castello dii muoio, e inmediate prese i ponti di la porla di terraferma azò non podesse intrar soccorso a offenderli. In modo che a hore 2 di zorno di domenega fina a mezozorno haveano compido di aver la terra, excetto una forteza che erra sopra di la porta granda che serve il palazo donde stanziava el capilanio. et il palazzo dii castelan, che in quella erano dentro homeni 25 in zercha, et quello non haveano preso in quel zorno, ma, i diseno quelli sono venuti, eh’ el dì sequenle, che fo il luni, judicano averla presa anche essa forteza. ,ludico, che Dio non voia, che haveremo mille garbugii e fastidio, per essnr sta dito Nicolò et Zuan so fio che Ihoro fo causa dii (ulto per haver dei parenti in Modon. Dio ne aiuta. Copia di una lettera dii ditto, di 6 dito, scrita a sier Antonio da Mulla, fo provedador al Zante. In questa hora è zonto de qui uno navilio can-dioto di stara 200, vuodo, dize aver andato domenega a l’alba a Modon, e trovò uno galion che i era sorto dentro dal muoio, traverso di la porta, et se desehargavano lolle, donde ì era su dillo galion Sydro candioto et turco, e su dillo galion da persone 80 ben armade, el poi i era uno altro gripo che i era suso Nicolò Schandazi con uno suo fio Jani; questi sono dal Zante: in el dito grippo havea da pessone 40. Et cussi ditto grippo se tirò sotto San Nicolò et el castello del molo, et cusì haveano i soi segnali con questo Isufì turcho che i era ar-miragio dii porto di Modon : in un tempo deteno 309 fuora le zente et preseno il castello dii mollo dii mar, et li altri introno dentro, et cussi fezeno si-gnal, e zonseno le galìe, et meseno homeni a la terra. Quelli dìi castello se serono dentro, da zercha 40 turchi, el se fezeno forti, in modo che MDXXXI, SETTEMBRE.